Figura 4 - il grado di maturità del solare termico [Fonte: Politecnico di Milano,
2013]
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n.15 settembre 2014
sulle scuole e tutti gli edifici
comunali, dovrebbero
iniziare a studiare il
meccanismo e prendere
in seria considerazione
l’opportunità di prendere
‘due piccioni con una fava’,
ovvero abbassare il costo
della bolletta energetica
per gli edifici e, allo stesso
tempo, averli riqualificati e
ammodernati.
Sul fronte degli operatori
privati, invece, l’argomento
è più complesso in quanto
ci sono anche altre
possibilità di finanziamento
o di sgravio fiscale per
interventi in ambito
efficienza energetica.
Il meccanismo dei titoli di
efficienza energetica (TEE
o certificati bianchi) e lo
sgravio fiscale fino al 65%
(36% dall’anno prossimo)
possono avere un’attrattiva
maggiore in quanto
spalmati su un orizzonte
temporale più lungo.
Ma il fatto di ricevere
direttamente sul conto
corrente il denaro del
conto energia è anche,
psicologicamente, un plus
che gli sgravi non possono,
ovviamente avere.
Quale sistema di
incentivazione conviene
di più?
Un confronto tra i diversi
sistemi di incentivazione
è stato effettuato dal
Politecnico di Milano nel
recente Energy Efficiency
Report (dicembre 2013)
che ha confrontato il tempo
di ritorno (Pay Back Time,
PBT) dell’investimento
tra diversi interventi di
efficienza energetica
rispetto alle forme di
incentivo attualmente
offerte dalla legislazione.
Il conto termico è risultato
premiante, ovvero il PBT
è stato inferiore agli altri
sistemi, soprattutto per i
piccoli interventi
(Figura 1), ovvero
installazione di caldaie
a biomassa e impianti di
solare termico. Bisogna
però anche fare una
doverosa distinzione:
il conto termico è stato
pensato anche in chiave
pubblica amministrazione;
infatti i soggetti pubblici
non hanno accesso,
ovviamente, alle detrazioni
fiscali e potevano
unicamente affidarsi, per
gli interventi di efficienza
energetica, unicamente
a l meccanismo dei titoli
di efficienza energetica.
Il meccanismo è
relativamente complesso
rispetto alle competenze e
compiti dell’amministrazione
pubblica e, pertanto, era
risultato penalizzato; solo
le amministrazioni più
lungimiranti decidevano
di affidare gli interventi
di efficienza energetica
a una ESCo esterna che
assicurava una corretta
gestione dell’iter e degli
incentivi.
A conti fatti gli interventi
con PBT più lungo, ovvero
quelli più pertinenti alle
strutture (muri e superfici
vetrate) risultavano scoperti
dall’incentivazione per la
pubblica amministrazione
in quanto, seppur presenti
all’interno del meccanismo
dei certificati bianchi, erano
solo parzialmente utilizzati.
La Figure 2 e 3 illustrano
i vantaggi del conto
termico nel caso degli
interventi per le pubbliche
amministrazioni: il PBT con
il conto termico è inferiore
rispetto ad altri tipi di
incentivi.
Tuttavia, se si effettuano
i dovuti confronti rispetto
a diverse tecnologie
disponibili, il conto termico
risulta penalizzante per
quelle più evolute.
Ad esempio confrontando
un collettore solare
sottovuoto e circolazione
forzata ed uno semplice
piano a circolazione
naturale solo il secondo
ottiene una reale
convenienza economica con
il conto termico calcolato
con il metodo del VAN
(Valore Netto Attualizzato)
dell’investimento.
Ricevere il finanziamento
in due anni può far gola
a molti che non hanno
il reddito e quindi la
possibilità di usufruire
delle detrazioni, ma è
anche un meccanismo che
non premia l’evoluzione
tecnologica (Figura 4).
Il conto termico può essere,
quindi, un meccanismo
conveniente da diversi punti
di vista se ben valutato
rispetto ad altri per una
specifica installazione.
Infatti ci sono molti aspetti
da valutare sia tecnologici
che di altra natura
(tempo di investimento,
capacità finanziaria del
soggetto investitore,
profilo di rischio ecc.)
che possono cambiarne
l’effettiva convenienza;
tuttavia ha il vantaggio di
ristabilire un rapporto di
confidenza con il soggetto
erogatore: avere in due
anni il denaro sul proprio
conto corrente è certamente
un buon punto di partenza e
anche la procedura
snella e ben documentata
dovrebbe garantire un
sempre maggior successo
a patto di iniziare a
pubblicizzarla e insegnarla
a installatori e operatori
del settore. Ancora oggi
sono pochi gli installatori
che oltre al lavoro di
sostituzione o di messa in
opera di un nuovo impianto,
conoscono le procedure e
le differenze tra i diversi
sistemi
di incentivo in modo da
offrire al cliente finale un
vero servizio completo.
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