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cità impiantistiche ad esigenze in continua crescita ed offrendo
una qualità elevata e costante. La rete acquedottistica gestita,
con oltre 1.700 km di tubazioni, immette al consumo oltre 100
milioni di metri cubi di acqua annui. Si tratta di risultati possibili
grazie alla gestione di sei invasi, 30 pozzi di estrazione, 48 corsi
d’acqua e 453 sorgenti, oltre a quattro grandi impianti di potabi-
lizzazione. La strategia di immissione dell’acqua è di fondamen-
tale importanza in un territorio, quello ligure, caratterizzato da
fiumi a regime prevalentemente torrentizio e con un clima che
include periodi siccitosi a volte di lunga durata. Grazie all’ete-
rogeneità delle fonti di approvvigionamento, Mediterranea delle
Acque è in grado di utilizzare le risorse fluenti durante l’inverno
e di accumulare risorse negli invasi per i
periodi estivi maggiormente siccitosi.
In un’ottica di continuo miglioramento,
recentemente Mediterranea delle Acque
ha deciso di testare la tecnologia di misura di portata
ad effetto elettromagnetico Rosemount di Emerson Pro-
cess Management. I risultati conseguiti e le potenzialità
delle soluzioni native di Emerson per la diagnostica in
fase di installazione ed in fase operativa hanno per-
messo di stabilire che questo tipo di misuratore è in
grado di soddisfare pienamente i requisiti di ope-
ratività richiesti dall’azienda genovese, grazie alle
prestazioni ed alle potenzialità di diagnostica in-
tegrata.
Misuratore di portata elettromagnetico
Rosemount serie 8705
Lo strumento di misura di portata ad effetto elettromagnetico serie
Rosemount 8705 è nato prevalentemente per soddisfare le esigenze
dell’industria Oil & Gas. Nell’applicazione dell’impianto di Moranego,
questo ha signi¿cato poter bene¿ciare, anche in un’applicazione non del
tutto usuale per Emerson, delle competenze maturate in un settore dove
l’accuratezza di misura, l’af¿dabilità e la disponibilità dello strumento sono
essenziali per il funzionamento di impianti critici e, talvolta, anche molto
pericolosi. Tipicamente, infatti, nel settore delle acque è consuetudine
installare strumentazione relativamente semplice, che in genere non
offre quasi nessun tipo di opzione di diagnostica, né di analisi delle
prestazioni in fase di installazione. La strumentazione di misura di portata
elettromagnetica funziona in virtù della possibilità di rilevare i campi
elettrici indotti da campi magnetici. La legge ¿sica, nota come principio
di Faraday, prevede che se all’interno del tubo di misura un determinato
liquido con un valore di conduttività superiore ad un certo limite Àuisce
con una certa velocità, due elettrodi in contatto con il liquido rileveranno
un campo elettrico indotto dalle bobine e proporzionale alla velocità del
Àuido. Il problema, in fase di installazione, nasce dal fatto che, per evitare
disturbi nella misura di tensione il corpo di misura ed il tubo devono
essere perfettamente a terra. Qualora ciò non fosse possibile, la misura
si veri¿cherebbe, ma in una condizione estremamente rischiosa: la
misura non sarebbe accurata. Con portate dell’ordine di decine di metri
cubi all’ora (per misuratori di 10”), accorgersi di una differenza di qualche
punto percentuale sulla misura è praticamente impossibile. Negli impianti
di processo, la tecnologia ha reso indispensabile adottare sistemi di
rilevamento automatici dello stato di terra. Si tratta di un’analisi nello spettro
attorno ai 50Hz, che rileva la presenza, o meno, di picchi. Qualora si
evidenzi un picco, lo strumento in fase di installazione è in grado di rilevare
un’anomalia e di informare l’addetto del problema di ‘grounding’. Il tecnico è
in grado di modi¿care l’installazione in tempo reale per garantire la corretta
messa a terra. Ulteriore vantaggio viene dall’interpretazione della legge
¿sica in termini vettoriali. Il campo elettromagnetico è ortogonale al campo
elettrico, ma cosa succede se la posizione di una bobina, con l’andare
del tempo ed a causa di vibrazioni, si dovesse leggermente alterare? Lo
strumento continuerà sicuramente a misurare, ma con un piccolo errore
indotto nella misura, quasi sicuramente non rilevabile. Un altro errore
potrà essere indotto dallo sporcamento degli elettrodi, oppure da mutate
condizioni di resistenza dei circuiti delle bobine e degli elettrodi (fenomeni
che richiedono anni perché si veri¿chino, ma sicuramente accentuate
in quegli strumenti che, nati per l’utilizzo nel settore acque, non
bene¿ciano dell’esperienza di applicazioni più complesse).
Sommando tutte queste fenomenologie, si può andare incontro
al drift dello strumento. Non si tratta di guasti o rotture, ma
di una modi¿ca nelle prestazioni di calibrazione, di dif¿cile
rilevamento ed altrettanto dif¿cile rimedio. Basti pensare che se
il tubo di misura è interrato, non è possibile nemmeno accedervi
e nel corso di soli 5 anni una variazione di calibrazione del 2%
annuo porta ad un errore totale del 10%, un valore che può
mandare in crisi qualsiasi impianto, anche nel settore acque.
Le soluzioni di Rosemount, prendendo vita da concezioni
strumentali tipiche dell’industria di processo, includono
una suite di diagnostica comprensiva di controllo del
grouding e di “Smart Meter Veri¿cation”, un’applicazione
che controlla la relazione tra campo magnetico e campo
elettrico e stabilisce se le condizioni di funzionamento
sono ottimali oppure se lo strumento ha subito un drift
nella calibrazione. La Smart Meter Veri¿cation tiene conto
anche dello sporcamento dell’elettrodo e di eventuali
variazioni nella resistenza dei conduttori per suggerire
all’utente la migliore strategia da adottare per ripristinare le
condizioni di funzionamento dello strumento.
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n.13 marzo 2014
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