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n.9 marzo 2013
ACQUA
GESTIONE
13A e 14B. Allo stato attuale
quasi l’80% della precipitazione
che cade sull’area del Campus
Bonardi viene convogliata
direttamente nella rete fognaria,
mentre solo il 21% è indirizzata
a strutture perdenti o zone
filtranti. In occasione di eventi
meteorici particolarmente intensi
il livello dell’acqua all’interno del
collettore comunale si innalza
fino a rendere difficoltoso lo
scarico delle acque reflue
dall’allacciamento A2.
Per risolvere tale criticità è
stata recentemente costruita
una grande vasca volano in cui
vengono convogliate le acque
in tali situazioni, riducendo in tal
modo le problematiche sulla rete.
È tuttavia evidente che la
gestione attuale delle acque
meteoriche non è in accordo con
i moderni concetti di drenaggio
urbano e sostenibilità ambientale
e con gli indirizzi normativi
adottati a livello regionale.
Proposte progettuali
Per la riqualificazione del
Campus è stato deciso
di adottare interventi che
rientrano nella classificazione
di BMPs (Best Management
Practices - strategie di gestione
distribuita ‘a monte’ dei deflussi
meteorici, basate sul concetto
dell’invarianza idraulica)
piuttosto che effettuare una
riprogettazione strutturale della
rete per adeguarla alle nuove
portate da smaltire (ingegneria
idraulica tradizionale – strategie
di gestione ‘a valle’ dei deflussi
meteorici, basate sul concetto
della canalizzazione).
Le strategie di gestione
distribuita ‘a monte’ si basano
principalmente sull’infiltrazione
e la laminazione locale delle
portate meteoriche, utilizzando
principalmente, a seconda delle
caratteristiche del contesto in
cui sono inserite, pozzetti e
bacini di infiltrazione, tetti verdi,
pavimentazione permeabili,
serbatoi di raccolta e riuso delle
acque meteoriche.
Di seguito si illustrano
brevemente alcuni degli interventi
proposti, riportando in Figura
4 il confronto con la situazione
attuale.
Tetto verde
La copertura della parte nord
dell’Edificio 12 (930 m²) è piana
e caratterizzata da una debole
pendenza verso est, dove si
trovano un canale di raccolta delle
acque meteoriche e i pluviali.
Allo stato di fatto tutta l’acqua
meteorica che cade sull’Edificio
è convogliata direttamente nel
collettore fognario.
Coperture di questo tipo
si prestano bene alla
realizzazione di tetti verdi:
queste installazioni, grazie alle
capacità di assorbimento idrico
della vegetazione e del terreno
sottostante, comportano una
forte diminuzione e laminazione
della quantità di precipitazione
meteorica convogliata in
fognatura.
Garantiscono inoltre vantaggi
accessori come un migliore
isolamento termico ed acustico
dell’edificio.
Pavimentazioni drenanti
Allo stato di fatto le zone carrabili
(4.800 m²) e i parcheggi (625 m²)
del Campus sono pavimentati
con asfalto che provoca il
ruscellamento e il convogliamento
in fognatura di tutta la
precipitazione meteorica.
Ripavimentare l’area con
pavimentazioni permeabili
continue (calcestruzzo drenante)
per le aree carrabili e discontinue
(masselli autobloccanti) per
i parcheggi comporterebbe
l’infiltrazione di gran parte della
precipitazione con conseguente
diminuzione della portata da
smaltire da parte della fognatura.
Pozzo perdente
Le acque meteoriche che
precipitano sulla copertura
dell’Edificio 16 (519 m²) sono
convogliate nei pluviali sul lato
Figura 3 - Schema semplificato della rete di drenaggio.
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