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n.9 marzo 2013
idrologici pluridecennali: gli episodi siccitosi,
infatti, sono eventi che possono verificarsi
con tempi di ritorno lunghi (dieci anni e più);
di conseguenza il loro studio da un punto
di vista statistico necessiterebbe di serie
storiche lunghe. Il passaggio di competenze
nel monitoraggio idro-meteorologico dallo
stato centrale alle regioni, avvenuto nei primi
anni ‘80, ha sovente determinato l’abbandono
o lo spostamento di stazioni attive da
decenni, rendendo spesso difficoltosa la
quantificazione dei tempi di ritorno di eventi
estremi quali la siccità.
La risorsa idrica
La rete di monitoraggio relativa allo stato
delle risorse idriche appare estremamente
diversificata sia territorialmente, che
in relazione alla tipologia di risorsa. In
generale lo stato delle risorse appare
convenientemente monitorato nel Nord Italia
(sia i grandi acquiferi alluvionali che gli invasi
naturali e artificiali), benché esista una certa
carenza di dati relativi agli emungimenti,
sia a scopo agricolo che industriale. Tale
carenza rende talvolta incerta la valutazione
dello stato della risorsa in relazione al suo
effettivo sfruttamento. Nel Centro-Sud Italia
sono sovente non monitorati o scarsamente
monitorati sia gli acquiferi che le sorgenti,
specie quelle caratterizzate da una portata
medio-bassa, che pure costituiscono in
alcune aree una risorsa idrica insostituibile.
Occorre tuttavia sottolineare che specie nel
Sud Italia e nelle isole il fabbisogno idrico è
in gran parte assicurato mediante l’utilizzo di
grandi invasi, generalmente a scopo plurimo,
connessi con le diverse utenze da condotte
estremamente sviluppate, talvolta anche
inter-regionali: generalmente il monitoraggio
di tali risorse è assolutamente adeguato.
Le infrastrutture
Il problema delle perdite della rete di
distribuzione risulta molto significativo, in
particolare nelle regioni del Sud Italia, dove
alla vulnerabilità infrastrutturale intrinseca
connessa con l’elevata estensione della rete
di adduzione, si somma il problema degli
approvvigionamenti abusivi. In relazione
alla tipologia di infrastrutture, si ritiene
che i sistemi meno esposti al rischio di
scarsità idrica siano quelli interconnessi
che utilizzano diverse tipologie di risorsa,
aventi differenti tempi di ricarica, capacità di
immagazzinamento. È evidente, tuttavia, che
tale diversificazione non è concretamente
fattibile nelle aree caratterizzate da una
scarsità naturale della risorsa stessa.
BIBLIOGRAFIA
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Water
International,
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[8] Irsa-CNR,
Quaderni Irsa,
Roma, 2009,
129,
2, Issn 0390-6329.
I fabbisogni
La previsione sui fabbisogni e quindi sulla
capacità di soddisfacimento degli attuali
sistemi varia in maniera significativa
in funzione della tipologia di utenza. In
generale, la domanda a scopo civile,
sostanzialmente legata alle variazioni
demografiche, è presumibilmente stabile.
Alcuni elementi di criticità possono derivare
dalle variazioni stagionali del fabbisogno,
legate essenzialmente ai flussi turistici estivi
in alcune aree costiere, o aree alle esigenze
di innevamento artificiale in alcune aree
montane. La domanda a scopo industriale
è in diminuzione ormai da 2-3 decenni su
tutto il territorio nazionale: in generale, se
si escludono alcuni distretti soprattutto nel
Nord-Est, tale fabbisogno non costituisce un
elemento di criticità. La domanda a scopo
irriguo costituisce, viceversa, l’elemento di
maggior vulnerabilità per molti dei sistemi
idrici italiani, sia per la consistenza dei
volumi richiesti, specie in Pianura Padana,
sia perché tale domanda è generalmente
concentrata in pochi mesi. Di difficile
valutazione appare la previsione della
domanda a scopo irriguo sul medio periodo,
dal momento che le tipologie di colture
impiantate e la loro estensione dipende
strettamente da fattori di tipo politico ed
economico.
ABB
ABB
ha presentato un nuovo motore a
2 poli che va a completare la gamma di
motori asincroni modulari ad alta tensione.
Con l’introduzione del nuovo motore, la
gamma si estende e ora va dalla taglia
IEC 400 all’800, coprendo in questo modo
praticamente tutte le necessità di alta
potenza e velocità in alta tensione dei
mercati attuali.
Questo nuovo prodotto è particolarmente
indicato per pompe per l’iniezione
d’acqua su Fpso (unità galleggianti di
produzione, stoccaggio e scarico nel
settore petrolchimico), pompe per oleodotti
e per altre applicazioni in differenti settori
industriali e per il trattamento acque. Ci sono
diversi ostacoli tecnici da superare quando
si progettano motori a elevata potenza e
velocità ad alta tensione, in particolare
per quanto riguarda il raffreddamento e le
sollecitazioni meccaniche.
La Ricerca e Sviluppo di ABB ha utilizzato
il metodo degli elementi finiti (FEM) per
AXFLOW
Seguendo la filosofia di continua
innovazione ed evoluzione dei prodotti
del proprio programma di vendita,
Axflow
presenta la nuova gamma di
analizzatori on-line multiparametrici
per il monitoraggio delle acque,
l’analizzatore multiparametrico
PowerMon S. Questo è un analizzatore
tradizionale a cabina di tipo estrattivo
con caratteristiche di estrema
versatilità rese possibili dalla gamma
di configurazioni analitiche disponibili,
ottenibili grazie al concetto di
modularità che permette di configurare
l’analizzatore in vari modi, dalla
semplice analisi spettrofotometrica
UV-VIS con la configurazione Light,
alla configurazione Resources I e II
per l’analisi aggiuntiva di uno oppure
due parametri colorimetrici a scelta
tra azoto ammoniacale, azoto nitroso,
ortofosfati e cloro libero o totale,
fino alla più sofisticata Resources III
ACQUA
RASSEGNA