ATTUALITÀ
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n.9 marzo 2013
Nel 2010 la spesa per investimenti ambientali realizzata dalle imprese dell’industria in senso
stretto è risultata pari a 1.925milioni di euro, in calodel 7,2%rispetto al 2009 (2.075milioni di
euro). Con riferimento alla tipologia di spesa, tra il 2009 e il 2010, si rileva una diminuzione
degli investimenti negli impianti e attrezzaturedi tipoend-of-pipe (-12,6%), a frontedi unaumentodi quelli
a tecnologia integrata (+13,6%). Nello stesso periodo gli investimenti fissi lordi complessivi registrano
un aumento del 2,3%; di conseguenza, scende il peso relativo degli investimenti ambientali, passando
dal 5,1% del 2009 al 4,7% del 2010. Dall’analisi per dimensione aziendale emerge il ruolo preminente
delle imprese con 250 addetti e oltre che, con una spesa pari a 1.572 milioni di euro, realizzano l’81,7%
degli investimenti ambientali delle imprese. Inoltre, legrandi impreseeffettuano l’84,5%degli investimenti
end-of-pipe e il 73,2% degli investimenti a tecnologia integrata. Nel 2010 gli investimenti ambientali per
addetto sono pari a 463 euro (481 euro nel 2009), ma sono forti le differenze per dimensione aziendale:
si passa, infatti, da 113 euro per addetto (97 euro nel 2009) nelle imprese di piccola e media dimensione
a 1.525 euro per addetto (1.673 euro nel 2009) in quelle con 250 addetti e oltre. La dimensione d’impresa
produce differenze significative anche rispetto all’incidenza degli investimenti ambientali sul totale degli
investimenti fissi lordi: 9,3%per le imprese con 250 addetti e oltre contro 1,4%per quelle sotto tale soglia
dimensionale. Nel 2010gli investimenti end-of-pipe (1.440milioni di euro) sonoancora lacomponentepiù
rilevante degli investimenti per la protezione dell’ambiente, con un incidenza del 74,8%sul totale, contro
il 25,2% degli investimenti integrati (485 milioni di euro) collegati a tecnologie più avanzate. Anche nel
2010, il segmentodellepiccoleemedie imprese realizzaunaquotapiùelevatadi investimenti integrati sul
totale degli investimenti ambientali (36,8%) di quella realizzata dalle grandi imprese (22,6%). In termini as-
soluti, però, nelle piccole emedie imprese si registra una diminuzione della spesa in investimenti integra-
ti (-11,6% rispetto al 2009), mentre
nelle grandi la spesa è in aumento
(+26,8% rispetto al 2009). Nel comp-
lesso, le imprese industriali continu-
ano ad effettuare investimenti per
rimuovere l’inquinamento dopo che
questo è stato prodotto, anziché in-
tegrare i propri impianti con tecno-
logie più pulite che contribuiscono
a proteggere l’ambiente dagli effetti
negativi del processo produttivo.
Nel 2010 sono rimaste sostanzialmente stabili le quote di investimenti realizzati per la protezione dell’aria
e del clima (30,6% del totale, contro 30,3% nel 2009) e per la gestione delle acque reflue (18,4% contro
18,7%). L’incidenza della spesa per la gestione dei rifiuti è invece diminuita (11,2%contro 12,4%del 2009)
mentre risultano complessivamente in crescita (dal 38,6 al 39,8%) le spese nelle attività di protezione e
recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, nell’abbattimento del rumore, nella protezione
del paesaggio e protezione dalle radiazioni e nelle attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione
dell’ambiente (tutte raggruppate nella voce Altro).
Analizzando la composizione della spesa per la protezione dell’ambiente sostenuta nell’industria ma-
nifatturiera, le attività economiche che nel 2010 presentano valori più consistenti sono quelle della fa-
bbricazione di coke e di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (20,0%), della fabbricazione di
prodotti chimici (12,9%), della metallurgia (10,9%) della fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di
minerali nonmetalliferi (8,5%) e della fabbricazione di articoli in gomma ematerie plastiche (6,8%); questi
settori realizzano, complessivamente, oltre la metà degli investimenti del comparto manifatturiero. La
distribuzione degli investimenti per settore ambientale riflette il diverso tipo di inquinamento generato
dalle imprese in relazione alle caratteristiche specifiche dei propri prodotti e ai processi produttivi.
A cura di Antonella Rampichini
GLI INVESTIMENTI
DELLE IMPRESE PER L’AMBIENTE
Nuova
certificazione
per Caprari
Alle già presenti e consolidate
certificazioni dei Sistemi di Gestione
Aziendale per la Qualità (ISO 9001)
- delle sedi in Italia e all’estero - e per l’Ambiente
(ISO 14001), Caprari ha aggiunto un ulteriore
tassello verso il miglioramento continuo ottenendo
da DNV Business Assurance, uno dei principali enti
di certificazione indipendente a livello mondiale,
la certificazione BS Ohsas 18001 “Sistemi di
Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro”.
L’ottenimento di questa certificazione rappresenta
per Caprari una nuova e concreta opportunità,
sia a livello aziendale che sociale, perché, oltre a
riconoscere l’efficacia del sistema implementato
ai fini della prevenzione e del miglioramento della
qualità e produttività nei luoghi di lavoro, accentua la
dimensione sociale della salute dei propri lavoratori.
BS Ohsas inoltre rafforza la rilevanza giuridica della
qualità delle relazioni, in conformità alle norme e
alle leggi vigenti in tema di salute e sicurezza.
La qualità del prodotto, il rispetto e la salvaguardia
dell’ambiente, l’attenzione posta all’ambiente
di lavoro a tutela della salute e della sicurezza
dei lavoratori, continuano a muovere Caprari
verso orizzonti in cui il Cliente è tutelato in un
crescente rapporto di reciproca fiducia.