domanda media, distribuita nel tempo: nel
caso in cui la domanda sia molto prossima
alla disponibilità media, la probabilità di non
soddisfacimento della domanda può risultare
piuttosto elevata. Situazioni di questo tipo si
verificano in particolar modo nel Sud Italia,
dove i sistemi idrici sfruttano in genere gli
invasi artificiali per soddisfare la domanda sia
a scopo idropotabile che agricolo. In Figura
2 sono riportati i fabbisogni complessivi in
un anno tipo, raggruppati per macro-aree,
espressi in km
3
/anno. Le percentuali indicano
il rapporto tra il fabbisogno complessivo
e la disponibilità complessiva [4]: come
evidenzia il grafico a torta, al Sud e nelle
Isole il fabbisogno è prossimo all’effettiva
disponibilità media, cosa che rende i sistemi
idrici particolarmente esposti al rischio di
scarsità. Tali aspetti di criticità sono invece
generalmente assenti in quei sistemi idrici
che utilizzano gli acquiferi alluvionali come
risorsa primaria, dal momento che la
disponibilità sul medio periodo è in generale
sufficiente, dal punto vista quantitativo, a
soddisfare la domanda. Dal punto di vista
dell’early-warning, risultano più favorevoli
quelle situazioni nelle quali il fabbisogno è
concentrato in particolari periodi dell’anno
(sistemi a scopo irriguo, ad esempio, o
sistemi a scopo civile caratterizzati da un
aumento significativo della popolazione
in particolari periodi dell’anno). In tal caso
il volume invasato alla fine del periodo di
ricarica (fine dell’inverno o primavera per i
sistemi alimentati anche dallo scioglimento
nivale) associato ad attendibili previsioni
meteo sul medio periodo (2-3 mesi) possono
permettere di prevedere condizioni di scarsità
nei mesi successivi e, di conseguenza,
consentire ai gestori un razionamento della
risorsa.
In relazione alla resilienza, cioè la capacità
di un sistema di ritornare in condizioni
di operatività soddisfacente dopo un
periodo di impossibilità parziale o totale di
soddisfacimento della domanda, risultano
maggiormente esposti al rischio i sistemi
che utilizzano le acque provenienti da
acquiferi alluvionali e dalle grandi sorgenti
carbonatiche degli Appennini (Peschiera,
Caposele ecc), cioè quelle risorse
caratterizzate da una grande capacità di
immagazzinamento e da tempi caratteristici
di ricarica lunghi. In tal caso, tuttavia, affidabili
indicatori di early-warning sono costituiti da
indici di precipitazione, quali ad esempio
lo Standardized Precipitation Index (SPI)
[5], calcolati sulla base delle precipitazioni
cumulate su periodi lunghi (12, 18 o 24
mesi), dal momento che generalmente il
Figura 1 - Complessi idrogeologici presenti sul territorio italiano [5].
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n.9 marzo 2013
ACQUA
RASSEGNA
Figura 2 - Fabbisogni complessivi, raggruppati
per macro-aree, espressi in km
3
/anno. Le
percentuali indicano il rapporto tra il fabbisogno
complessivo e la disponibilità complessiva:
come evidenzia il grafico a torta, al Sud e nelle
Isole il fabbisogno è prossimo all’effettiva
disponibilità media, cosa che rende i sistemi
idrici particolarmente esposti al rischio di
scarsità [5].
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