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n.9 marzo 2013
CLR
Per poter essere riutilizzate (a scopo irriguo o industriale)
le acque reflue depurate devono avere caratteristiche
chimico-fisiche ben definite e non devono contenere
organismi patogeni (virus, batteri, protozoi ed elminti)
oltre i limiti indicati dalla normativa, che dipendono dal
tipo di riuso cui sono destinate. L’abbattimento di questi
patogeni si ottiene, nelle acque reflue trattate, per dosaggio
di sostanze ossidanti con forte azione disinfettante: il
cloro (come ipoclorito, che è stato fino a pochi anni fa
il trattamento più
diffuso), il biossido
di cloro, l’ozono e,
più di recente, l’acido
peracetico.
Per ottenere il livello
di disinfezione
necessario
senza eccedere
con i dosaggi è
fondamentale
controllare in modo
preciso il dosaggio
dell’ossidante in
uso. La misura dei
disinfettanti in queste
particolari condizioni
è però critica, perchè
la soluzione in analisi può ancora contenere sostanze
inquinanti che interferiscono nella misura e sostanze
in sospensione che possono depositarsi sugli elettrodi
riducendone la sensibilità.
CLR
di Rodano propone per
questo tipo di impiego la cella 606 per l’analisi selettiva
degli ossidanti in grado di garantire elevata sensibilità,
precisione, stabilità e basse necessità di manutenzione
anche in condizioni gravose. Funzionano con principio
polarografico e hanno tre elettrodi: misura, controelettrodo
e riferimento. Scegliendo opportunamente sull’unità
elettronica associata il potenziale imposto agli elettrodi
è possibile rendere la cella selettiva ai diversi ossidanti,
minimizzando l’interferenza degli altri ossidanti presenti nel
campione. Il particolare sistema di autopulizia meccanica
rende questa cella adatta a tutte quelle applicazioni in cui
le celle tradizionali non potrebbero lavorare per la presenza
di sostanze incrostanti o con la tendenza a depositare nei
passaggi e sugli elettrodi rendendo la misura inaffidabile
in breve tempo. La cella è totalmente esente da fenomeni
spuri perchè gli elettrodi sono di materiale inerte: disturbi
di fondo a essi legati sono pertanto assenti, anche in
condizioni critiche come ad esempio le misure in acqua di
mare, negli scarichi o le misure a concentrazioni elevate.
L’elettrodo di riferimento è disponibile in due versioni per
meglio adattare la cella a qualsiasi condizione operativa.
ottimizzare i flussi d’aria e ha migliorato
le ventole per un raffreddamento efficace.
Anche la parte meccanica è stata progettata
con il metodo FEM in modo da assicurare
che il rotore possa sopportare in sicurezza le
sollecitazioni in fase di avvio e di esercizio.
L’albero è di sezione piena per garantire la
necessaria rigidità.
Il nuovo motore può funzionare con
alimentazioni da 6 a 13,8 kV. È destinato
prevalentemente ad applicazioni con velocità
costante fino
a 3.000 giri al minuto con connessione DOL
(Direct on Line). È possibile utilizzarlo con
funzionamento a velocità variabile (VSD), ma
la gamma di velocità è fissata considerando
le diverse esigenze delle singole applicazioni.
Il motore è progettato per il montaggio
orizzontale ed è dotato di cuscinetti a
strisciamento con lubrificazione forzata a
olio. Per l’utilizzo in atmosfere esplosive,
sono disponibili le versioni non-sparking
(Ex n) e pressurizzate (Ex p). Grazie ai
ridotti livelli di vibrazioni, alla configurazione
robusta, alle ridotte necessità di interventi
di manutenzione e all’eccellente affidabilità,
i nuovi motori hanno dei costi di gestione
complessivi molto bassi. I motori asincroni
ABB ad alta tensione vengono ingegnerizzati
in base alle esigenze specifiche di ogni
cliente e applicazione. La loro
elevata efficienza e l’ampia gamma
di tecnologie per il raffreddamento
consentono di ottenere un notevole
risparmio energetico nel corso
dell’intera vita utile del motore.
dove possono essere
implementati due metodi
colorimetrici tra quelli
elencati più l’azoto totale
oppure il fosforo totale,
oppure la sola versione
TN/TP per la sola misura
dell’azoto totale e fosforo
totale.
L’innovazione di prodotto
si è orientata soprattutto
nella riduzione dei
costi operativi: infatti
PowerMon S dispone di
un basso consumo di
reagenti, pur mantenendo
e aumentando le
prestazioni analitiche
di alto livello, nei termini di
limiti di detezione e accuratezza dei
risultati che hanno sempre caratterizzato
i prodotti Bran+Luebbe di cui AxFlow
è il distributore autorizzato per il
mercato europeo. Questi sistemi hanno
funzioni integrate di autodiagnostica,
calibrazione automatica,
che garantiscono lunghi
intervalli tra gli interventi
di manutenzione routinaria,
con costi operativi
contenuti. Sono dotati di
funzionalità multistreaming
potendo analizzare fino a
6 linee campione in modo
sequenziale.
Caratteristiche salienti
sono la disponibilità di
evoluzioni tecnologiche
allo stato dell’arte, tra cui
utilizzo di un ampio display
a cristalli liquidi dotato di
touch-screen, con messaggi
e testi operativi multilingue di
facile e intuitiva comprensione
e elettronica sviluppata per potersi
interfacciare con le interfaccia più
comuni: LAN, Modem (analogico o Isdn),
USB, RS232, Profibus.
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