simili al passato.
Ai tradizionali sistemi
di convogliamento delle acque
meteoriche che prevedono
il controllo centralizzato
dei deflussi si affiancano
le così dette Best Management
Practices (BMPs), strategie
di gestione diffusa alla sorgente
atte a ridurre la formazione
e il degrado qualitativo delle
piene [3]. A livello legislativo la
pianificazione della Regione
Lombardia [4], [5], [6], [7]
prevede che tutti i centri
urbani compresi nei territori
densamente edificati debbano
limitare le portate pluviali
scaricate dai sistemi di drenaggio
urbano nei corsi d’acqua (20-40
L/s/haimp), eventualmente per
mezzo di serbatoi di laminazione.
Il nuovo regolamento regionale
(in fase di approvazione) fa
esplicito riferimento al concetto
di invarianza idraulica
suggerendo di [8]:
- adottare norme di invarianza
idraulica chiare e tassative
per tutte le nuove edificazioni
e infrastrutturazioni;
- incentivare anche
sull’esistente le stesse misure
di invarianza idraulica mediante
l’individuazione di infrastrutture
pubbliche di infiltrazione
e laminazione delle portate
meteoriche (presso aree
ed edifici pubblici, parcheggi,
parchi e giardini ecc.).
In particolare, per le aree
all’interno del territorio regionale
con un elevato livello di
pericolosità idraulica e per tutte
le impermeabilizzazioni ≥
1 ettaro, oltre a limiti più severi
sulle portate scaricate (5 L/s/
ha
imp
), si propone la separazione
delle acque meteoriche dei tetti
che, in quanto generalmente
poco inquinate, possono essere
laminate e infiltrate localmente.
Per un’attenta riqualificazione
del drenaggio urbano nell’area
oggetto di studio non si può
quindi non tener conto di tali
indirizzi.
Campus Bonardi: un caso
di studio
Campus Bonardi è una porzione
della sede di Milano
Città Studi del Politecnico
di Milano.
Si sviluppa su una superficie
di circa 22.000 m² ed è costituito
da edifici, aree verdi, aree
carrabili e parcheggi (Figura 1).
In relazione a talune criticità
legate al drenaggio delle acque
del Campus rilevate in passato,
l’Area Gestione Infrastrutture e
Servizi (Agis) e il Dipartimento
Diiar – Sezione Cimi (Costruzioni
Idrauliche, Marittime, Idrologia)
hanno deciso di attivare
una tesi di laurea con l’obiettivo
di analizzare sistematicamente
le suddette criticità e di proporre
alcune soluzioni progettuali volte
al miglioramento della rete.
Allo stato attuale sono stati
rilevati e analizzati circa 16.000
m² della superficie totale
(il dettaglio dell’analisi è riportato
in Figura 2), da cui emerge
che solo il 4% della superficie
è permeabile.
Stato di fatto della rete di
drenaggio e criticità
Il sistema fognario del Campus,
ad oggi investigato, si estende
per circa 1,5 km ed è costituito
da cinque reti indipendenti
(Figura 3): tre reti miste
recapitanti nel terminale fognario
‘Ampliamento Est’ del Comune di
Milano in via Bonardi, mediante
tre allacci indipendenti (A2,
A3, A4) raggiunti con sistemi di
sollevamento, e due reti bianche
recapitanti nei pozzi perdenti
(ciascuno di volume pari a 4 m³)
situati fra gli edifici universitari
Figura 1 - Veduta aerea del Campus Bonardi, Politecnico di Milano.
Figura 2 - Dettaglio aree interessate dall’intervento di riqualificazione.
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n.9 marzo 2013
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