compromettendo le attività
esistenti ed imporrà in misura
crescente costi addizionali. In
alcuni casi potrebbe minacciare
la fattibilità stessa dei progetti.
La vulnerabilità del settore
energetico alla scarsa
disponibilità di acqua è molto
diffusa geograficamente,
influenzando, tra gli altri, lo
sviluppo di shale gas e la
generazione elettrica in alcune
zone della Cina e negli Stati
Uniti, l’operatività del parco
elettrico ad elevato consumo di
acqua dell’India, la produzione di
sabbie bituminose del Canada e
il mantenimento della pressione
nei giacimenti petroliferi dell’Iraq.
Per gestire i molteplici aspetti
che rendono il settore energetico
vulnerabile alla risorsa acqua
sarà necessario implementare
tecnologie migliori e realizzare
una maggiore integrazione tra le
politiche adottate in materia di
energia e acqua.
Il fabbisogno d’acqua per la
produzione di energia elettrica
dipende dall’efficienza degli
impianti e, in particolare, dal
il sistema di raffreddamento
utilizzato.
I sistemi di raffreddamento a
ciclo aperto sono i più efficienti
e meno costosi ma sono anche
quelli più vulnerabili rispetto
a scarsità d’acqua, in quanto
richiedono elevate quantità
d’acqua. Esistono dei sistemi di
raffreddamento a ciclo chiuso
(come lo sono, in piccolo, i
condizionatori di casa) che
hanno bisogno di una quantità
molto più limitata di acqua
ma sono molto più costosi:
secondo l’US-Department of
Energy il loro costo è di circa
3-4 volte superiore ai sistemi di
raffreddamento a ciclo aperto.
Inoltre, essendo l’aria un
mezzo meno efficace per
raffreddamento rispetto
all’acqua, il sistema di
raffreddamento ‘a secco’, tale
soluzione tecnologica può influire
sulle prestazioni della centrale
termoelettrica, riducendo la
produzione di circa il 2-7% in
funzione delle temperature
esterne.
Esistono dei sistemi ibridi di
raffreddamento, che prevedono
un ricircolo delle acque di
raffreddamento mediante
una fase di raffreddamento e
condensazione e una continua
integrazione di acque per
evaporazione.
Tale soluzione utilizza meno
acqua rispetto ai cicli aperti. Il
costo di tali sistemi è più elevato
del 40% circa rispetto ai sistemi
aperti. Nella Figura 2 sono
riportati i quantitativi d’acqua
utilizzati per le diverse tecnologie
di produzione elettrica.
Le previsioni della domanda
d’acqua per la produzione
energetica
Il WEO-2012 propone della sue
previsioni sulla domanda d’acqua
per la produzione energetica.
La IEA stima che i prelievi di
acqua dolce nel mondo per la
produzione di energia nel 2010
siano stati pari a 583 miliardi
di metri cubi, pari al 15% dei
prelievi totali d’acqua del mondo.
Allo stesso tempo i consumi di
acqua del settore energetico
sono stati pari a 66 miliardi di
metri cubi, pari a circa l’11% dei
prelievi totali di acqua.
Sulla base degli scenari di
domanda energetica, la IEA
ha effettuato una stima della
corrispondente domanda
d’acqua (Figura 3). I prelievi nello
scenario ‘Politiche Correnti’, che
ipotizza nessun cambiamento
delle attuali politiche energetiche,
continuano ad aumentare tutto
il periodo considerato, salendo
a 790 miliardi di metri cubi nel
2035, pari al 35% in più rispetto
al 2010.
Nello scenario Nuove Politiche, i
prelievi d’acqua nel mondo per la
31
n.9 marzo 2013
Fonte IEA
Fonte IEA
1...,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32 34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,...84