direttamente autoconsumata,
per poi prelevarla in un
momento differente da quello in
cui avviene la produzione (net
metering).
Reti più smart e rinnovabili più
programmabili
A questo punto, tornando
al tema iniziale, ovvero di
valutazione da parte del
governo di imporre anche alla
cogenerazione il pagamento
di oneri di sistema sull’energia
immessa in rete, risulta
comprensibile come l’intero
settore sia in fibrillazione. Non
si capisce la ratio di disegnare
e portare avanti sistemi
incentivanti anche complessi
come quello della CAR per poi
vanificare in toto o in parte (e qui
si dovranno fare i conti per bene)
imponendo una tassazione che
ha poco ragion d’essere.
Quello che appare a un
commentatore esterno è che
la lobby dei grandi produttori di
energia è in sofferenza, vuoi per
calcoli errati sulla producibilità
degli impianti nuovi, vuoi per
il massiccio ingresso delle
rinnovabili, e in particolare del
fotovoltaico, al soddisfacimento
della domanda nelle ore centrali
(quelle tradizionalmente più
remunerative), vuoi per una
effettiva difficoltà della rete a
gestire la non programmabilità
delle fonti rinnovabili e, di
conseguenza, l’immissione di
energia da parte degli impianti
tradizionali.
La soluzione non sarà né
semplice né indolore. Da un
lato occorre rafforzare la rete,
farla diventare più interattiva
con l’immissione di energia
(più ‘smart’ come è molto di
moda dire), dall’altro cercare
di avere più programmabilità e
collaborazione da parte delle
fonti rinnovabili, ovvero avere
dei programmi di produzione
affidabili in base alle previsioni
meteo e inverter che collaborino
alla stabilità della rete. Questo
è, in sintesi, quanto si sta
facendo con la produzione
da fonti rinnovabili. Per la
piccola cogenerazione, invece
(e, comunque, anche per le
rinnovabili), una occasione
potrebbero essere i SEU, ovvero
i Sistemi Efficienti di Utenza
definiti dal DL 115/2008 ma
ancora in via di completamento.
La definizione di SEU li
descrive come sistemi “in cui
un impianto di produzione di
energia elettrica, con potenza
non superiore a 20 MWe e
complessivamente installata
sullo stesso sito, alimentato
da fonti rinnovabili ovvero in
assetto cogenerativo ad alto
rendimento, anche nella titolarità
di un soggetto diverso dal cliente
finale, è direttamente connesso,
per il tramite di un collegamento
privato senza obbligo di
connessione di terzi, all’impianto
per il consumo di un solo cliente
finale ed è realizzato all’interno
dell’area di proprietà o nella
piena disponibilità del medesimo
cliente”.
In pratica si tratta di una speciale
rete di distribuzione elettrica,
senza obbligo di allaccio di terzi e
tutta localizzata sulla proprietà di
un unico soggetto. All’articolo 10,
comma 2, del decreto legislativo
n. 115/08 si prevede che, nel
caso dei SEU, “la regolazione
dell’accesso al sistema elettrico
sia effettuata in modo tale
che i corrispettivi tariffari di
trasmissione e di distribuzione,
nonché quelli di dispacciamento
e quelli a copertura degli oneri
generali di sistema siano applicati
all’energia elettrica prelevata sul
punto di connessione”.
In pratica i SEU configurano
delle zone esonerate dal
pagamento degli oneri di sistema
in distribuzione, un vantaggio
economico non da poco per
chi fosse all’interno del SEU.
Tuttavia la materia è ancora in
fase di definizione, la normativa
non è completa e sono in
preparazione ulteriori definizioni
normative a chiarimento della
regolamentazione dei SEU.