38
n.10 maggio 2013
numerosi problemi di salute nei
gruppi maggiormente sensibili
della popolazione (persone
anziane, bambini ecc.). Gli alberi,
grazie all’ombreggiamento diretto,
ai processi fisiologici di fotosintesi
ed evapotraspirazione, svolgono
una funzione termoregolatrice
creando un benefico microclima
nei dintorni delle aree verdi. Il
ruolo decisivo degli alberi nella
mitigazione dell’isola di calore
urbana sono stati dimostrati da
numerosi studi. Walz e Hwang
[3] riportano come ad Huntington
(USA) gli alberi piantati lungo le
strade abbassino la temperatura
della pavimentazione nelle aree
ombreggiate, rispetto a quelle
esposte al sole. Il risultato più
impressionante è che la differenza
di temperatura risultava intorno ai
2 °C. Particolarmente significativo
il fatto che la distribuzione delle
aree verdi all’interno della città
sia stata progettata in maniera
strategica appositamente con lo
scopo di massimizzare gli effetti
mitiganti [4]. Lahme and Bruse [5]
hanno studiato il ruolo di piccoli
parchi urbani in aree densamente
edificate attraverso misure dirette
e modelli di simulazione. Sia le
misure dirette che le simulazioni
(eseguite con in modello ENVI-
met) indicano una differenza
media di 3°C fra il parco e la zona
edificata. Jauregui [6] ha riportato
come per il Parco Chapultepee
a città del Messico (550 ha)
l’effetto sulla temperatura dell’aria
si estendesse fino ad un raggio
di 2 km, mentre Shashua-Bar
e Hoffman [7] hanno misurato
un picco di diminuzione della
temperature di 3 °C grazie alla
presenza di alberi nelle aree
spartitraffico in una strada di
200 m di lunghezza e 22 di
ampiezza. Inoltre Shashua-
bar, Hoffman e Tzamir [8]
riportano una differenza di
temperatura fino a 4 °C legata
agli effetti dell’ombreggiamento e
dell’evapotraspirazione. I risultati
più impressionanti tuttavia sono
stati ottenuti da Yilmaz
et al
.
[9] che per la città di Erzurum
(Turchia) hanno misurato una
differenza di
temperature
tra la superficie
asfaltata e
quella vegetate
che raggiunge i
6,5°C.
Qualità dell’aria
È noto che gli
alberi, come
tutti i vegetali,
contribuiscono
a ridurre
i livelli atmosferici di CO
2
sequestrando il carbonio per lo
sviluppo dei tessuti. Durante la
progettazione del verde urbano
sarebbe opportuno tenere conto
del fatto che le diverse specie
arboree sono caratterizzate da
un determinato tasso di crescita
e da cui consegue il potenziale
di sequestro del carbonio. È
necessario inoltre garantire una
certa diversità di specie e curare
la disposizione delle piante in
fase di progettazione.
La presenza di alberi in città
e gli interventi di forestazione
urbana permettono di migliorare
la qualità dell’aria grazie
all’assorbimento di inquinanti
e particolato. Questo effetto è
maggiormente evidente nelle
masse arboree di tipo forestale
che nella vegetazione a svlipuppo
più contenuto come gli arbusti.
La vegetazione emette anche
composti organici volatili (VOC),
tra i quali gli isoprenoidi (isoprene
e monoterpeni) svolgono un
ruolo importante nella chimica
della troposfera. Essi reagiscono
con gli inquinanti antropogenici,
come gli ossi di azoto (NOx), in
una complessa serie di reazioni
fotochimiche che producono o
riducono ozono e altri composti
secondari [10]. Poiché i livelli
di emissioni di isoprenoidi delle
piante sono molto variabili a
seconda della specie [11], la
selezione di alberi con bassi livelli
di emissioni può rappresentare
un fattore critico per piani di
piantagione di larga scala in aree
urbane inquinate [12]. Tuttavia
i profili e livelli di emissioni di
molte specie rilevanti non sono
stati tuttora indagati. Un aspetto
innovativo del progetto Gaia è
che le proprietà della vegetazione
sono state analizzate a livello
delle foglie, per misurare la loro
capacità di assorbire inquinanti
atmosferici, di sequestrare CO
2
e di emettere VOCs [13]. I dati
sono così immessi in un database
che consente la selezione delle
specie migliori per i progetti di
forestazione urbana.
La compensazione della CO
2
da parte delle imprese locali
Il concetto di carbon neutrality
e gli ulteriori benefici ambientali
derivanti da un progetto locale
sono stati utilizzati come driver
per il coinvolgimento delle
imprese locali. Anche se la
carbon neutrality è un concetto
sempre più diffuso a livello
internazionale, esso tarda ad
affermarsi in Italia. Poche aziende
hanno ad oggi implementato
una strategia di neutralizzazione
della CO
2
o acquistano crediti nel
mercato volontario del carbonio
per compensare le proprie attività.
Il motivo è in buona parte legato
al fatto che la maggior parte
dei progetti di compensazione
offerti sul mercato volontario
sono sviluppati in paesi in via
di sviluppo o con economie di
transizione, e le loro ricadute non
sono percepite come benefici
diretti per gli stakeholder locali.
La PPP realizzata nel progetto
Gaia fornisce alle imprese un
nuovo strumento da inserire nella
propria strategia di responsabilità
sociale d’impresa, in particolare
per ciò che concerne gli impegni
nei confronti del cambiamento
climatico. La forestazione
urbana, per ciò che riguarda
l’assorbimento di CO
2
, ha
un costo superiore rispetto
all’acquisto di crediti nel mercato
RIDUZIONE
EMISSIONI
1...,32,33,34,35,36,37,38,39,40,41 43,44,45,46,47,48,49,50,51,52,...86