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n.10 maggio 2013
Il 19 gennaio scorso a
Ginevra, dopo un lungo e
complesso negoziato durato
ben quattro anni, è stata
adottata la Convenzione
Internazionale sul
mercurio, il cui obiettivo è
la protezione della salute
umana e dell’ambiente
dalle relative forme di
inquinamento nei vari
comparti ambientali.
Tale traguardo è stato
raggiunto nel corso del
quinto ed ultimo incontro
del “Comitato Negoziale
Intergovernativo sul
mercurio”, grazie al
consenso raggiunto tra
i rappresentanti di 137
Paesi provenienti da tutto
il mondo. La Convenzione,
adottata nell’ambito
dell’Unep, il Programma
delle Nazioni Unite per
l’Ambiente, sarà conosciuta
come Convenzione di
Minamata, dal nome della
cittadina giapponese e della
omonima baia, interessate
a metà del 20° secolo da un
devastante inquinamento da
metilmercurio, causato dalla
locale industria chimica,
che ha provocato centinaia
di morti e ha prodotto
rilevanti danni neurologici a
carico sia delle popolazioni
umane che degli animali
direttamente esposti.
L’inquinamento da mercurio,
rilasciato nell’ambiente
da un’ampia varietà di
sorgenti e processi sia
naturali che antropogenici,
costituisce a tutt’oggi su
scala globale un serio
problema ambientale, come
ampiamente riconosciuto
dalla comunità scientifica,
[1, 2, 3, 4, 5] e richiede
un’azione immediata ed
efficace in diversi settori
[6]. Inizialmente ritenuto
un problema acuto e
a carattere locale, è
considerato ad oggi un
problema diffuso e cronico
a livello planetario. I motivi
per i quali l’inquinamento
da mercurio e dei suoi
composti desta notevoli
preoccupazioni derivano
dal loro alto livello di
tossicità che ne fanno
uno degli inquinanti più
pericolosi per la salute
dell’uomo e dell’ambiente. Il
metilmercurio, la forma
più tossica del mercurio,
si accumula, infatti, nei
pesci ed arriva quindi
all’uomo attraverso la
catena alimentare,
causando gravi
patologie. Per la
sua persistenza
nell’ambiente
e per la sua
conseguente
capacità di distribuirsi
globalmente
attraverso
l’atmosfera, una
volta rilasciato nel
suolo, nell’acqua e in
atmosfera, dà luogo
ad una complessa
combinazione di
processi chimici,
fisici e biologici
trasformandosi
in composti molto
dannosi per la
salute e per l’ambiente
[1] [7]. Per questi motivi
le problematiche e i
possibili effetti relativi
all’inquinamento da
mercurio hanno ricevuto
negli ultimi anni un
interesse crescente e
hanno evidenziato la
necessità di gestire il
problema globalmente,
oltre che localmente, sia a
livello politico che a livello
tecnico-scientifico.
Secondo recenti
stime [8] su scala
globale, le principali
fonti antropogeniche
sono rappresentate
dall’estrazione artigianale
dell’oro su piccola scala
e dalla combustione del
carbone, che insieme
rappresentano il 62% delle
2,4
Nord America
3,1
Sud America
12,5
(emissioni globali
totali da siti contaminati)
4,2
America Centrale
e Caraibi
L’adozione della Convenzione Internazionale di Minamata
rappresenta un traguardo importante per affrontare l’inquinamento
da mercurio su scala globale. Tale strumento internazionale
affronta il suo intero ciclo di vita, introducendo una serie
di misure tecniche illustrate nell’articolo.
Marco Strincone
1
, Alessandra Fino
1
, Alessandro Dionisio
Negrin
2
, Elena Floridi
3
e Nicola Pirrone
1
1
CNR - Istituto sull’Inquinamento Atmosferico
2
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
3
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Figura 1 - Contributi alle
emissioni di mercurio per area
geografica (Anno 2010).
(Fonte: UNEP Global Mercury
Assessment 2013)
FOCUS
1...,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35 37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,...86