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n.9 marzo 2013
L’entità del quantitativo di
spazzamento dipende da diversi
fattori tra cui:
- le condizioni territoriali dell’area
servita;
- le caratteristiche demografiche;
- l’influenza del turismo.
Facendo riferimento alla posizione
altimetrica della sede comunale
ed analizzando i dati dal 2004 al
2011, si evidenzia che la quantità
media pro capite (kg/ ab
×
anno)
di spazzamento stradale risulta
maggiore nelle aree montane
(Figura 2).
Ciò si conferma anche
nell’aggregazione dei dati a livello
provinciale: nel 2011 il pro capite
è infatti maggiore nelle province
prevalentemente montane: Belluno,
Vicenza e Verona, seguite dalle
Province litoranee di Venezia e
Rovigo (Figura 3).
Nell’analisi dei dati storici in base
alla fascia demografica (Figura 4) si
nota che:
- in media le città medio-grandi
(maggiori di 15.000 abitanti)
presentano un quantitativo
procapite maggiore dei comuni
meno abitati (fascia 5.000 - 15.000
abitanti);
- l’andamento della produzione pro
capite relativa alle due classi inferiori
(sotto i 5.000 abitanti e compresi tra
5.000 e 15.000 abitanti) è costante
negli anni considerati; per le città
medio grandi si notano invece
delle oscillazioni ed una tendenza
dal 2009, soprattutto per la classe
superiore, ad una diminuzione;
- per la classe con abitanti maggiori
di 50.000 il procapite è diminuito
negli anni in maniera significativa
(da un valore del 2008 di 22 kg/
ab anno a 14 kg/ ab
×
anno del
2011), incidendo maggiormente
per tali città la riduzione di risorse
economiche a disposizione per
il servizio di pulizia e lavaggio
strade.
Il fattore turistico incide
sulla produzione procapite
determinando chiaramente valori
maggiori per i comuni con tasso di
turisticità elevato e molto elevato
rispetto alle altre classi (Figura 5).
Ciò è collegato all’incidenza nel
totale dei rifiuti da spazzamento
stradale dei rifiuti che vengono
buttati nei cestini pubblici e
svuotati dagli operatori durante
questo servizio. Tali contenitori
sono presenti infatti con densità
notevolmente superiore nei
centri turistici rispetto alla media
di una normale amministrazione
comunale.
Destino dello spazzamento
Fino a pochi anni fa il destino dei
rifiuti da spazzamento stradale
era esclusivamente la discarica.
Negli ultimi anni invece le terre di
spazzamento avviate ad impianti
di recupero stanno avendo un
progressivo incremento. Se si
considera che nell’ambito dei rifiuti
indifferenziati, il CER 200303 legato
alla pulizia delle strade rappresenta
ben il 7%, tale quantitativo giustifica
l’individuazione di tecnologie che ne
consentano il recupero.
Negli ultimi cinque anni si è notato
infatti un notevole incremento
della quota di tale rifiuto avviato a
recupero, passando da 3.130 t del
2005 alle 11.751 t del 2011 (Figura
6).
In Veneto nel 2011 ben il 18,6%
dello spazzamento è stato trattato
in impianti di recupero, il restante
smaltito in discarica (Figura 7).
Le province che avviano le quote
maggiori ad impianti di recupero
sono Verona, Padova e Treviso
(Figura 8).
Recupero dello spazzamento
raccolto in Veneto
Gli impianti dedicati alle
operazioni di recupero dello
spazzamento stradale possono
presentare diverse caratteristiche
impiantistiche: alcuni, più semplici,
si limitano ad un’operazione di
vagliatura, altri mirano al massimo
recupero di materia prima, in
particolare di inerti da destinare al
mercato edilizio.
I tre principali impianti di recupero
a cui sono destinate le terre di
spazzamento prodotte in Veneto
sono:
- Aprica a Brescia, potenzialità
30.000 t/anno;
- Ecocentro Soluzioni Ambientali a
Gorle (BG), potenzialità 63.000 t/
anno;
- Etra a Limena (PD), potenzialità
30.000 t/anno circa.
Il materiale in ingresso è composto,
in generale, oltre che da rifiuto da
spazzamento, da sabbie provenienti
dai dissabbiatori di depuratori
urbani, dai rifiuti della pulizia delle
fognature e caditoie e da eventuali
materiali di demolizione, scavo e
bonifiche ambientali.
La tecnologia utilizzata dai
vari impianti è molto simile e
riconducibile al processo, detto
di ‘soil washing’, che consiste
sostanzialmente in un lavaggio
finalizzato al recupero di materiali
inerti ed è caratterizzato dalle
seguenti fasi:
- prelavorazione - vagliatura
(eccetto per le sabbie dei
depuratori) per separare i materiali
estranei;
- lavorazione: separazione del
materiale grossolano dalla parte
liquida contenente la sabbia,
lavaggio del materiale grossolano
e separazione della parte organica,
classificazione della sabbia,
sedimentatore per il limo;
- trattamento chimico fisico delle
acque di lavaggio: raccolta e
trattamento chimico fisico per
rendere le acque idonee alla
Figura 2 - Quantità media procapite di rifiuto da spazzamento in base alla fascia
altimetrica del Comune - dati 2004-2011 (Fonte: Arpav – Osservatorio Regionale Rifiuti)
Figura 3 - Quantità media procapite di spazzamento nelle province
venete (dati anno 2011) (Fonte: Arpav – Osservatorio Regionale Rifiuti)
Anno
Comuni (n°) Quantità (kg)
Variazione rispetto
all’anno precedente
(%)
Quantità procapite
(kg/ab*anno)
2004
340
71.022.739
-
13,6
2005
368
71.334.886
0,4
14,1
2006
388
75.858.279
6,3
14,7
2007
402
69.421.995
-8,5
13,0
2008
453
74.852.679
7,8
13,0
2009
456
72.279.905
-3,4
13,3
2010
446
71.340.455
-1,3
13,8
2011
463
63.212.277
-11,4
12,8
Tabella 1 - Numero di Comuni che hanno dichiarato il CER 200303 e quantità raccolta negli anni
(Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti)
1...,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70 72,73,74,75,76,77,78,79,80,81,...84