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n.9 marzo 2013
ROTONDA
TAVOLA
ecc. ed è importante in quei momenti tenere sotto controllo
oltre ai parametri del processo anche tutti i consumi con
intervalli di campionamento del dato adeguati”.
“D’altra parte - fa notare
Saul Fava
- la misura è un mat-
tone fondamentale per implementare il ciclo dell’efficienza
energetica sui propri asset. Ma la progettazione intelligente
di un sistema di monitoraggio energetico deve garantire che
la strumentazione in campo sia collocata in modo intelli-
gente e disponga delle funzionalità adeguate per un’analisi
energetica efficace”. Oltre alla strumentazione in campo
notevole importanza rivestono i sistemi di energy manage-
ment, il cui scopo principale è quello di supportare il pia-
no di gestione energetica di un’organizzazione. “Dotarsi di
questi sistemi consente alle organizzazioni di stabilire degli
indici attraverso cui valutare la propria perfomance energe-
tica ed eliminare da subito le inefficienze” conclude Fava.
Benché l’energia sia spesso solo una frazione della
spesa (anche molto importante per alcune) rispetto al
fatturato totale di una azienda, finora si è agito prin-
cipalmente sui contratti di fornitura e sull’efficienta-
mento di alcune parti (motori elettrici, nuovi processi
produttivi).
Ci sono dei processi produttivi che più di altri sono sensibili
ai consumi energetici (di qualunque tipo e quindi non solo
elettrico), ma in generale in questi casi c’è una naturale
predisposizione ai controlli, nota Laganà, che fa sì che si
faccia riferimento a strutture qualificate esterne, magari a
supporto di un quadro interno normalmente di alto profilo.
Nelle esperienze personali, l’energy manager interno ri-
schia di esser piuttosto un ruolo da coprire che una risorsa
qualificata.
Nel settore manifatturiero, secondo l’esperienza di Mitsubi-
shi Electric, il tema dell’efficienza energetica ha una grande
rilevanza e i diversi settori produttivi segnalano necessità
generalmente condivise seppur affrontate a seconda delle
singole realtà, in base alle dimensioni, la complessità orga-
nizzativa e tecnologica e il grado di internazionalizzazione
dell’azienda. Le realtà presenti sui mercati esteri, con un
livello elevato di automazione delle proprie strutture pro-
duttive, non solo riconoscono la figura dell’Energy Manager
all’interno del proprio organigramma, ma hanno anche forti
competenze sui diversi aspetti di cogenerazione, rifasa-
mento, impiego di inverter, utilizzo di motori ad alta efficien-
za ecc. Le imprese meno strutturate sono altrettanto sensibili
alle tematiche di riduzione dei costi, tuttavia non hanno ancora
posto in essere delle politiche di investimento in tal senso. A
questo livello si hanno conoscenze superficiali sui mezzi tec-
nici per il raggiungimento di certi obiettivi, sulle incentivazio-
ni disponibili e sui tempi di ritorno degli investimenti. Un’al-
tra difficoltà sta nella dicotomia tra le esigenze di efficienza
energetica proprie dell’utente manifatturiero e la proposta del
fornitore delle linee/macchine, spesso più orientata alla com-
petizione sul prezzo che alla riduzione del Life Cycle Cost.
“Pertanto - afferma
Matteo Cerutti
- il primo passo verso
l’efficienza energetica riguarda la disponibilità da parte delle
aziende di disporre di dati utili per l’analisi complessiva della
misurazione. L’impiego degli Energy Meter o analizzatori, ben
si adatta all’installazione su impianti già esistenti; in questo
senso sono anche interessanti i dispositivi di potenza (inver-
ter, azionamenti o sezionatori) che incorporino la possibilità di
prelevare i dati di consumo e di inviarli ad un punto di raccolta
centrale (HMI, PLC, PC) tramite reti di comunicazione. L’uso
di sistemi PLC altamente affidabili risponde oggi all’esigenza
sempre più sentita di scambiare i dati raccolti con un livello
superiore di analisi al fine di ottimizzare tutta le gestione. Per
non stravolgere l’architettura di automazione e di gestione dei
dati già esistente, i PLC offrono la possibilità di programmare/
parametrizzare in modo semplice l’invio dei dati di consumo ai
database aziendali”.
Secondo Servitecno, questo è un punto essenziale dal mo-
mento che molti prendono in considerazione solo i consumi
elettrici, senza considerare che un impianto (o un edificio)
non ‘vive’ solo di elettricità. Entrano in gioco differenti forme
di energia: è bene che un sistema EMS venga impiegato per
verificare tutti i fattori che rendono attivo ed efficiente il nostro
involucro ed il processo al suo interno. Acqua, gas, combu-
stibili, pressioni, aria compressa, vapore, azoto ecc. sono da
considerare utenze concorrenti e dovrebbero essere tutte mo-
nitorate al fine di efficientare le attività dell’azienda stessa. Ad
esempio, un cruscotto come quello messo a disposizione dal
nostro software Mepis permette di visualizzare dati ed infor-
mazioni relativi a tutte le variabili che concorrono ai parametri
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