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n.9 marzo 2013
GESTIONE RIFIUTI
I rifiuti provenienti dallo
spazzamento delle strade, così
come definiti dall’articolo 184
comma 2 lettera c del DLgs 152/06,
sono classificati come rifiuti urbani
e codificati dal codice CER 200303
“Residui della pulizia stradale”.
Rappresentano una frazione del
rifiuto indifferenziato la cui raccolta
deriva dalle operazioni, manuali o
meccaniche, di pulizia delle strade e
delle spiagge (escluse le operazioni
di sgombero della neve della sede
stradale, effettuate al solo scopo di
garantire fruibilità e sicurezza del
transito). La composizione delle
terre da spazzamento è variabile in
base alla stagione e al territorio nel
quale viene effettuato il servizio di
pulizia. Nel materiale raccolto dalle
spazzatrici stradali la componente
prevalente risulta composta da
terra e sabbia, a cui si aggiunge
il fogliame, in quota rilevante
in particolare in autunno
(Figura 1).
Il servizio di spazzamento stradale,
in passato generalmente effettuato
in maniera manuale, negli anni si
è evoluto dal punto di vista tecnico
con l’utilizzo di macchine sempre
più efficienti e con un progressivo
miglioramento dell’organizzazione
del servizio ma risente tuttora di
fattori esterni negativi quali il littering
(abbandono di rifiuti sul suolo
pubblico), la notevole presenza di
coriandoli e stelle filanti nel periodo
carnevalesco e la presenza di
ostacoli lungo il percorso delle
macchine spazzatrici (per esempio
auto in divieto di sosta).
Produzione in Veneto
Le informazioni relative ai rifiuti
da spazzamento sono raccolti
annualmente dall’Osservatorio
Regionale Rifiuti (ORR) di Arpav
congiuntamente a tutti i dati relativi
ai rifiuti urbani prodotti dai 581
comuni veneti. Dall’analisi delle
informazioni pervenute, si rileva
che non tutti i comuni dichiarano la
produzione di tale tipologia di rifiuti:
118 comuni al 2011 non dichiarano
infatti il CER 200303 tra i rifiuti
urbani prodotti (Tabella 1). Inoltre,
essendo un servizio facoltativo
risulta fortemente influenzato
dalla progressiva riduzione delle
risorse finanziarie stanziate per le
Amministrazioni comunali. Tra il
2010 e il 2011 infatti è aumentato il
numero di comuni che prevede tale
servizio, ma il quantitativo inferiore
può dipendere dalla riduzione della
frequenza dello stesso allo scopo di
ridurre la spesa.
In Veneto lo spazzamento nel 2011
si attesta attorno al 2,7% del rifiuto
urbano totale prodotto (in linea con
le altre Regioni, per esempio in
Lombardia risulta essere nel 2010
il 3,3%). Dal 2004 al 2010 non si
sono registrate particolari variazioni
quantitative, mentre nel 2011 si
evidenzia una riduzione dell’11%.
La quantità pro capite media in
Veneto è di circa 13 kg/ab
×
anno.
Per le elaborazioni sulla produzione
sono stati esclusi i rifiuti spiaggiati
(imputati con lo stesso CER
200303, ma distinti nella banca dati
da un sub codice) poiché sono
differenti per composizione
e per origine dallo
spazzamento stradale
e sono prodotti
solo dai comuni
litoranei o
lacustri.
RIFIUTI
DA SPAZZAMENTO
STRADALE
Dallo smaltimento al recupero
Negli ultimi anni si è riscontrato un progressivo aumento
del quantitativo di spazzamento stradale verso impianti
di recupero dedicati. Tale alternativa allo smaltimento in
discarica, garantisce il rispetto della gerarchia dei rifiuti
e l’ottenimento di materie prime seconde reimpiegabili in
campo edile rispetto ai materiali di cava. L’articolo presenta
una breve panoramica sulla situazione della produzione e
gestione di tale rifiuto in Veneto.
*Arpav, Osservatorio Regionale Rifiuti, Treviso
Lorena Franz*,
Giulio Fattoretto*,
Federica Germani*,
Silvia Rizzardi*,
Stefania Tesser*
Figura 1 – Immagini dello spazzamento
stradale raccolto (Fonte: Arpav –
Osservatorio Regionale Rifiuti)
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