Quando si parla di energia solare il pensiero
corre subito alle distese di pannelli fotovoltaici
che si stanno diffondendo in tanti paesi: in
Italia, ma dicono che la Cina sia la più grande
produttrice di elettricità dal Sole, e anche
la più grande produttrice e esportatrice di
pannelli solari e di macchinari che utilizzano
fonti energetiche rinnovabili, fra cui motori
eolici che producono elettricità utilizzando
la forza del vento che deriva, anche lei, dal
modo in cui il Sole scalda diversamente i vari
continenti. E poi si pensa alle grandi centrali
con specchi piani o parabolici che concentrano
la radiazione solare in modo da ottenere
vapore a temperatura sufficientemente alta,
in grado di alimentare turbine elettriche. Il
calore solare, infine può essere utilizzato per
riscaldamento a bassa temperatura di acqua
per usi igienici e di edifici. Senza contare che
l’energia idroelettrica, prodotta nel mondo in
ragione di circa 3.500 miliardi di chilowattora
all’anno (rispetto ad una produzione mondiale
annua di elettricità di circa 18.000 miliardi di
chilowattora), deriva dal moto delle acque,
anche lui derivato dal ciclo di evaporazione
e condensazione dell’acqua planetaria,
alimentato dal Sole. Ma ancora di più,
guardando al futuro, il Sole rappresenta
la grande speranza per liberare le società
industriali dalla dipendenza dallo scarso
petrolio e dall’inquinante carbone; col Sole è
quindi possibile alleggerire anche l’immissione
nell’atmosfera dei gas serra che alterano il
clima.
Sole e biomassa
A dire la verità il Sole ha rappresentato
sempre, anche prima dei pannelli fotovoltaici,
la fonte di energia per l’umanità fino al
Seicento. Innanzitutto il Sole è la fonte di
energia che produce la biomassa vegetale che
sta alla base dell’unica irrinunciabile ‘merce’
costituita dagli alimenti umani e animali.
Ancora oggi la biomassa vegetale da cui
ricavare ‘merci economiche’ come alimenti e
legname, assorbe ogni anno una quantità di
energia corrispondente a quella ‘contenuta’
in circa 5 miliardi di tonnellate di petrolio, una
quantità superiore a quella di tutto il petrolio
estratto ogni anno dai pozzi.
Dalla biomassa vegetale solare le società
del passato hanno tratto legname come
combustibile e come materiale da costruzione;
il calore solare è stato sfruttato sulle rive
del mare per ottenere il prezioso sale,
indispensabile per conservare la carne e le
pelli, col vento sono state mosse le navi e,
naturalmente, dalla biomassa solare sono
stati tratti gli alimenti per gli esseri umani e
per gli animali, il cui lavoro ha fornito lavoro
meccanico prima dell’invenzione dei trattori a
motore. Senza contare che dal Sole traggono
ancora oggi la maggior parte dell’energia utile
gli abitanti delle zone povere del pianeta.
Del resto non c’è da meravigliarsi perché è
grandissima la quantità di energia irraggiata
dal Sole che raggiunge la Terra, messa a
girare intorno al Sole ad una distanza ‘giusta’
tale da ricevere dal Sole, tanta, ma non troppa,
energia in modo da raggiungere, grazie
all’atmosfera gassosa, una temperatura media
un po’ superiore a quella che chiamiamo zero
gradi Celsius, quella giusta per tenere l’acqua
allo stato liquido. Oggi abbiamo motivo di
comprendere lo straordinario ruolo del Sole
anche se le antiche società umane hanno
da sempre studiato attentamente il suo moto
apparente nel cielo e si sono interrogate su
come ricavarne qualcosa di utile per alleviare
la fatica del lavoro umano.
Prime osservazioni sugli effetti
della radiazione solare
Le notizie sulla utilizzazione intenzionale del
calore solare si perdono nelle leggende. Chi
sa chi è stato il primo a scoprire che con certe
pietre rotonde il calore solare poteva essere
concentrato su un corpo scaldandolo fino alla
temperatura di accensione del fuoco. Si dice
che il fuoco delle Olimpiadi (siamo circa 2.500
anni fa) veniva acceso con una ‘lente’ che
concentrava il calore solare e che qualche
simile artifizio era usato per accendere i fuochi
‘sacri’ di molti riti religiosi. Ne parla Plutarco
nel I secolo dopo Cristo. Esiodo, nell’8°
secolo avanti Cristo nella “Teogonia” parla di
‘strumenti concavi’ capaci di sfruttare il ‘fuoco
inesauribile’; tre secoli dopo Aristofane nelle
”Nuvole” racconta di uno Stepsiade che, per
sfuggire ai creditori, aveva utilizzato una pietra
diafana per fondere col calore solare la cera
delle tavolette in cui erano segnati i suoi debiti.
Citazioni interpretabili come riferite all’uso di
IMPRONTE
76
n.9 marzo 2013
L’alba
del sol(ar)e
Da sempre fonte di energia per l’umanità, il Sole rappresenta la
grande speranza per liberare le società industriali dalla dipendenza
dallo scarso petrolio e dall’inquinante carbone. In compagnia di
Giorgio Nebbia, iniziamo la prima parte del viaggio nella storia
dell’uomo e delle invenzioni solari.
Giorgio Nebbia
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