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n.9 marzo 2013
GESTIONE
RIFIUTI
depurazione. I materiali che si
ottengono dai processi di recupero
sono, nella maggior parte dei casi:
- materiali inerti (sabbia, ghiaino,
ghiaietto), ovvero MPS (materie
prime seconde), in tre diverse
granulometrie che, per l’utilizzo in
edilizia, rispettano le verifiche di
conformità delle norme UNI;
- materiali ferrosi;
- altri rifiuti avviati ad ulteriore
recupero, per esempio fanghi per la
produzione di cemento.
I materiali recuperati devono essere
sottoposti alle verifiche di conformità
previste dalla normativa vigente:
test di cessione (di cui all’allegato 3
al DM 5 febbraio 1998 e smi); test
sul “tal quale”, previsto dall’Allegato
2 al Titolo V del DLgs 152/06
con determinazione dei seguenti
parametri: IPA, fenoli, idrocarburi
(leggeri e pesanti), organici
aromatici, metalli (Zn, Ni, Cd, Pb, Cr
tot, CrVI, As,Hg) ed altri eventuali
inquinanti previsti dal progetto.
L’efficienza del recupero varia
in base alle tecnologie adottate:
mediamente si recupera il 55% del
rifiuto, arrivando a punte del 70%.
In Italia diverse regioni, tra cui il
Veneto, hanno adottato specifici
provvedimenti in merito ai rifiuti
provenienti dalla pulizia delle strade
nel calcolo della percentuale di
raccolta differenziata.
In Veneto
L’Osservatorio Regionale Rifiuti
(ORR) dell’Arpav, come compito
attribuito dalla normativa regionale
(LR 3/2000) certifica annualmente
i dati di produzione dei rifiuti urbani
trasmessi dai comuni veneti,
secondo il metodo di calcolo della
percentuale di raccolta differenziata
approvato dalla Regione
Veneto (Dgrv 3918 del 2002 e
ssmmii), al fine di quantificare il
tributo speciale per il deposito
in discarica (‘ecotassa’) pagato
dalle Amministrazioni stesse. Tale
metodo prevedeva inizialmente il
conteggio dei rifiuti derivanti dalla
pulizia delle strade nel totale dei
rifiuti, ovvero al denominatore
della formula per il calcolo della
%RD, sommandosi quindi ai rifiuti
residui. Con modifiche introdotte
dalla Dgrv n. 1883/2003 i rifiuti
da spazzamento non vengono
più computati tra i rifiuti prodotti.
Tale scelta nasce dalla volontà
di non creare disparità tra le
amministrazioni che scelgono
di fornire tale servizio ai cittadini
rispetto le altre, e in relazione
alle notevoli differenze legate alla
quantità di tali rifiuti fortemente
influenzata da diverse densità
abitative e territoriali più che da
efficienza ed efficacia del sistema di
gestione dei rifiuti.
La formula ad oggi utilizzata per il
calcolo della percentuale di raccolta
differenziata ai fini di quantificare
l’’ecotassa’ è la seguente:
dove
RD = somma in peso di tutte
la frazioni oggetto di Raccolta
Differenziata inclusi i rifiuti assimilati
agli urbani avviati ad impianti di
recupero.
RCD = Rifiuto Compostato
Domestico ovvero il quantitativo
di Rifiuto avviato a Compostaggio
Domestico valutato in misura
convenzionale pari a 250 g/giorno
per ogni abitante che aderisce a
tale pratica .
RSD = Rifiuto indifferenziato o
ingombrante avviato ad ‘appositi
impianti’ al netto dei materiali
residuali comunque avviati in
discarica (DGrv n. 1845/05).
RD + RUR = Totale Rifiuti Urbani
prodotti ovvero somma di tutte
Figura 4 - Quantità media procapite di rifiuto da spazzamento in base alla fascia
demografica del Comune - dati 2004-2011 (Fonte: Arpav – Osservatorio Regionale Rifiuti)
Figura 5 - Quantità media procapite di rifiuto da spazzamento in base alla classe
turistica del Comune - dati 2004-2011 (Fonte: Arpav – Osservatorio Regionale
Rifiuti)
Figura 6 - Spazzamento raccolto nel Veneto e quota avviata ad impianti di recupero
(anni 2008-2011) - Fonte: Arpav – Osservatorio Regionale Rifiuti
Figura 7 - Destino dello spazzamento in Veneto (Fonte: Arpav – Osservatorio Regionale
Rifiuti)
RDE (%)
=
RD
+
RCD
+
RSD
(
RD
+
RUR
)
+
RCD
×
100
1...,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71 73,74,75,76,77,78,79,80,81,82,...84