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n.9 marzo 2013
Il metering dei consumi è la tecnica che consente di
monitorare e misurare i consumi delle macchine in
servizio a valle del contatore. Ci sono diverse tecniche
ed approcci possibili, ma, in ogni caso, l’importante è
misurare e confrontare le misure in modo da migliorare le
prestazioni.
Ne discutono con la redazione Paolo Laganà, Responsa-
bile R&D di Inlon Engineering, Tridium Systems Integrator
Partner, Francesco Tieghi, Sales Engineer di Servitecno,
Saul Fava, Energy Efficiency Business Development Ma-
nager di Schneider Electric e Matteo Cerutti, Marketing and
Key Account Manager Factory Automation della Filiale ita-
liana di Mitsubishi Electric.
Secondo la Sua sensibilità ed esperienza, a che punto
è il controllo dei consumi energetici nella produzione
industriale? Ad esempio c’è un monitoraggio periodi-
co dei consumi oltre a quanto riportato in bolletta? C’è
una raccolta dati sistematica attraverso contatori con-
sultati periodicamente? Vengono confrontati i dati di
fattura con quelli di contatore?
Secondo
Paolo Laganà
, in occasione di incontri, semi-
nari ed eventi, le aziende mostrano un crescente interesse
verso le strategie di controllo anche se spesso questa at-
tenzione è più orientata a conoscere i numeri delle stati-
stiche che non alla comprensione di come questi numeri
vengono generati, con tutte le potenziali conseguenze ed
ipotetiche decisioni, spesso difficili da prendere senza al-
terare gli equilibri aziendali. Spesso, più che un cattivo uso
dell’energia si pensa di dover individuare un cattivo funzio-
namento del contatore.
Propone invece una visione a due sfaccettature
France-
sco Tieghi
secondo cui alla luce dei fatti, sono poche le
realtà in cui siano attualmente attivi sistemi per il controllo
dei consumi energetici: certamente vengono effettuati con-
trolli periodici confrontando i dati di fattura con quelli dei
contatori, ma spesso le analisi svolte non
si spingono molto al di là di questo.
Un altro fattore da prendere in
considerazione è che talvolta
i dati relativi ai consumi in-
sieme a quelli strettamente
legati alla produzione ven-
gono raccolti, ma manca
la parte di processo legata
all’elaborazione e confronto degli stessi: solo da queste analisi
possono essere tratte conclusioni tramutabili in policy per un
uso dell’energia più consapevole e prolifico.
Lo smart metering è il primo mattone per implementa-
re una strategia di efficienza energetica sui propri asset
(linee produttive, edifici ecc). In base a ciò, il controllo
dei consumi deve arrivare a intervalli inferiori all’ora (lo
standard è del quarto d’ora). La raccolta dati deve esse-
re sistematica e organizzata attraverso gateway (Scada)
e un software di controllo, eventualmente integrandolo
con il EMS (Energy Management System) o con il software
di produzione per le industrie, DCS (Distributed Control
System). Nella sua esperienza chi sta già operando in un
sistema controllato e chi pensa di cogliere l’opportunità?
“A parte le solite illuminate eccezioni - spiega Laganà - sono
soprattutto le società controllate estere a implementare que-
ste strategie dovendo rispettare dei criteri di qualità ‘imposti’
dall’alto; per il resto le aziende tendono piuttosto a reagire in
seguito a problemi verificatisi nel tempo”.
Secondo Servitecno, invece, lo smart metering è sicuramente
importante, ma spesso è anche un’‘alibi’ e una ‘barriera all’in-
gresso’ (data l’alta spesa iniziale per l’investimento in hardwa-
re, cablaggi e comunicazioni) che può frenare il progetto per
l’efficienza energetica. “Proprio per questo motivo – afferma
Tieghi - con il nostro prodotto software Mepis, diamo la possi-
bilità di implementare dei ‘contatori virtuali’ ove l’investimento
in un ‘contatore vero’ potrebbe essere inutile, soprattutto nel-
le fasi iniziali del progetto: questo consente fin dall’inizio di
produrre report con dati ‘veri e validati’, con un investimento
limitato. Inoltre molte volte i dati sui consumi sono già pre-
senti sull’impianto, ma distribuiti in una moltitudine di device
(strumenti, PLC ed altro) in attesa solo di essere raccolti, nor-
malizzati e storicizzati ad esempio in un repository. Spesso
iniziative in ambito Energy Efficiency Management sono già
attive in realtà con predisposizione all’innovazione e dove è la
dirigenza a diffondere sensibilità sull’argomento: cogliendo i
vantaggi, sia in termini economici che di immagine, sono diver-
se le aziende che si sono attrezzate con progetti per efficienza
e risparmio energetico. In particolare i soggetti maggiormente
attivi sono i responsabili di impianti (o edifici) e processi parti-
colarmente ‘energivori’: le fasi più critiche sono quelle di pos-
sibili ‘attacco e stacco’ con eventuale shut-down e riavvio del
processo, motivo per cui è necessario a priori fare un attento
studio di eventuali impatti su processo, produzione, qualità
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