31
n.11 settembre 2013
RIFERIMENTI
• Brix H., Johansen N.H. (2004)
Guidelines for vertical flow
constructed wetland systems up to
30 PE. Retningslinier for etablering
af beplantede filteranlæg op til
30 PE. Økologisk Byfornyelse
og Spildevandsrensning No.
52. Copenhagen, Denmark:
Miljøstyrelsen, Miljøministeriet.
• DWA-A 262. (2006) Grundsätze
für Bemessung, Bau und
Betrieb von Pflanzenkläranlagen
mit bepflanzten Bodenfiltern
zur biologischen Reinigung
kommunalen Abwassers. Hennef,
Germany: DWA—Deutsche
Vereinigung für Wasserwirtschaft,
Abwasser und Abfall.
• Fonder N., Headley T. (2011)
Systematic Classification,
Nomenclature and Reporting for
Constructed Treatment Wetlands. In
Water and Nutrient Management in
Natural and Constructed Wetlands,
Springer: 191-213.
• GBG 42 (2000a) Griggs J.,
Grant N. J. - Good Building Guide
- Reedbeds: Application and
Specification (Part 1) IHS BRE.
• GBG 42 (2000b) Griggs J., Grant
N. J. - Good Building Guide -
Reedbeds: Design, Construction
and Maintenance (Part 2) IHS BRE.
• Green M., Friedler E., Ruskol Y.,
Safrai I. (1997) Investigation of
alternative method for nitrification
in constructed wetlands. Water
Science and Technology, 35 (5):
63–70.
• Ispra (2012) Guida Tecnica per la
progettazione e gestione dei sistemi
di fitodepurazione per il trattamento
delle acque reflue urbane. Manuali
e Linee Guida 81/2012, Roma.
• Önorm B 2505 (2008).
Kläranlagen - Bepflanzte Bodenfilter
(Pflanzenkläranlagen) Anwendung,
Bemessung, Bau, Betrieb, Wartung
und Uberprüfung. Österreichisches
Normungsinstitut, Vienna, Austria.
• PAT (2002) Linee guida
sperimentali per impianti di
fitodepurazione a flusso sommerso:
utilizzo, dimensionamento,
costruzione e gestione. Provincia
Autonoma di Trento - Delibera
della Giunta Provinciale n° 992 del
10/05/2002.
• Vymazal J. (2005) Horizontal sub-
surface flow and hybrid constructed
wetlands systems for wastewater
treatment. Ecological Engineering,
5 (25): 478-490.
CLR
Il trattamento delle acque reflue è un processo complesso
che per essere ben controllato richiede un accurato moni-
toraggio dei parametri che lo governano. Ad esempio, la
misura del pH e del potenziale Redox nel sedimentatore
primario permette di proteggere le vasche di ossidazione
dall’ingresso di inquinanti che potrebbero compromettere
la sopravvivenza dei microorganismi della depurazione
aerobica; la misura del pH nei trattamenti avanzati serve
per regolare l’addizione di calce per l’abbattimento dei solidi
sospesi residui e, successivamente, l’addizione di CO
2
per
laneutralizzazionedell’effluente.Lafunzionalitàdell’impianto
di depurazione e l’ottimizzazione dell’uso di reagenti chimici
dipende dal buon funzionamento della strumentazione di
analisi che va scelta tenendo conto delle caratteristiche di
precisione richieste, ma soprattutto della affidabilità dei sen-
sori una volta installati. Nei trattamenti di ossidoriduzione
nei reflui industriali, nei sedimentatori primari dei depuratori
civili e nei trattamenti di neutralizzazione con calce l’elevata
concentrazione di sostanze inquinanti e la presenza di solidi
sospesi abrasivi e altamente incrostanti aggredisce gli elet-
trodi di riferimento dei sensori tradizionali di pH e Redox e li
degrada rapidamente: in breve tempo la misura non è più
vera e l’elettrodo di riferimento deve essere sostituito. La
soluzione proposta da
CLR
è una sonda pH o Redox a
immersione con elettrodi separati e corpo a riempimento
totale di elettrolita. L’elettrodo di riferimento, particolarmente
resistente all’inquinamento, è posizionato all’interno del cor-
po sonda ed è protetto da un ponte salino di grande volume
che svolge la duplice funzione di fare da barriera tra l’inqui-
nante e il riferimento creando un buon battente idraulico sul
settoporosomantenendolocosìpulito.Questotipodisonda
richiede poca manutenzione (pulizia periodica e rabbocco
di elettrolita quando necessario) e garantisce misure e re-
golazioni precise ed affidabili per lunghi periodi. In caso di
presenza elevata di sostanze incrostanti, oleose o inquinan-
ti, che reagiscono con gli elettrodi di riferimento rovinandoli
(ad esempio gli ioni Hg
2+
, Pb
2+
, Cu
2+
, ClO
4-
, Ag
+
, Br
-
, I
-
, CN
-
,
S
2-
) l’impiego di sensori pH o Redox con elettrodi di tipo dif-
ferenziale garantisce elevata affidabilità per lunghi periodi
con necessità di manutenzione pressoché nulle. I riferimenti
degli elettrodi di pHeRedox differenziali sono inoltre immuni
agli effetti, deleteri per i captatori interni, delle correnti paras-
site nel campione in analisi.
BIOTEC
Da 15 anni a questa parte, la
Biotec
ricerca, progetta e
realizza impianti a raggi UV per la disinfezione dell’acqua.
Lamissionaziendaleconsistenelprodurretutteleinnova-
zioni tecnologiche e gli accorgimenti costruttivi più avan-
zati, avendo come obiettivo quello di soddisfare a pieno
le esigenze dei propri clienti. Grazie al suo staff altamente
specializzato, la Biotec ha potuto studiare tutti i limiti insiti nei sistemi UV di disinfezione tradizionali, apportando
lorodelle innovazioni fondamentali, assumendole comepropriostandardqualitativoe inequivocabile caratteristica
di distinzione. Il fulcro innovativo della tecnologia Biotec è costituito dal ballast e dal sistema di pulizia. La Biotec
ha prodotto il primo ballast elettronico sommergibile auto raffreddante, evitando così la costituzione di opere civili
e inutili sistemi di refrigerazione per i quadri elettrici e riducendo i costi sia in fase di installazione che di gestione
(eliminandoilvincolodidistanzadi8metritraiquadrielettriciincuisonoalloggiatiiballasteimoduli).Altrainnova-
zionemarchiataBiotec risiedenel sistemadi pulizia, di tipomeccanico, azionatodamotore elettrico, la cui struttura
è interamente in acciaioAisi 316 L, incluso l’anello raschiatore che, grazie alla perfetta aderenza al tubo di quarzo e
almovimentolento,consenteunaperfettapuliziadellostesso.Questosistemadipuliziaevitacostieproblematiche
tipici dei sistemi tradizionali azionati con aria compressa e che usano anelli in teflon, i quali non riescono a rimuo-
vere la parte inorganica (calcare) che si deposita naturalmente sulle lampade, pertanto si è costretti a intervenire
con prodotti chimici per ottenere una pulizia ottimale. Ultima innovazione è l’intensità variabile dal 30 al 100% che
consente unnotevole risparmiodi energia elettrica inquanto il ballast si autoregola in funzione delle caratteristiche
dell’acqua e della portata. L’obiettivo della Biotec è quello di rendere questi sistemi affidabili inmodo da farli diven-
tare soluzioni efficaci per le esigenze di enti, istituzioni, imprese e privati che hanno necessità di ‘trattare’ l’acqua
per renderla fruibile nei modi più diversi, evitando o riducendo drasticamente l’impatto ambientale dei trattamenti.