Stand Up 2009: uniti contro la povertà e i cambiamenti climatici
Durante le tre giornate di mobilitazione milioni di persone nel mondo e in Italia si alzeranno in piedi - faranno stand up - e stringeranno un nodo contro la povertà e i cambiamenti climatici
Sono stati presentati a Roma il programma delle giornate di mobilitazione “stand up! Take action!” e il dossier “Uniti contro la povertà e i cambiamenti climatici” a cura della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite, di Caritas Italiana, WWF Italia, Uisp e sottoscritta dalla Coalizione Italiana contro la povertà e a numerosi enti locali e organizzaizoni della società civile italiana (Acli, Agesci, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e I diritti umani, Libera Accademia di Belle Arti di Roma, Isfci, Lega Calcio, Msn, Orchestra Sinfonica di Roma con il patrocinio del Coni, Segretariato Sociale Rai, Mediafriends Onlus).
“Dobbiamo tutti prendere coscienza che vivere in un mondo senza povertà e rispettoso dell’ambiente è una grande opportunità, ma è anche una enorme responsabilità. Una responsabilità di chi ci governa, ma anche una nostra responsabilità. Una responsabilità di tutti i cittadini. Chi ci governa ci rappresenta, dobbiamo mandare loro un messaggio chiaro: per noi, cittadini italiani, la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici e il raggiungimento degli obiettivi del millennio sono priorità politiche. Per questo chiediamo i nostri leader di rispettare i propri impegni verso i più poveri, di aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo e di assumere un ruolo attivo e coerente nei negoziati sul cambiamento climatico in vista del prossimo vertice di Copenhagen assicurando un sostegno ai paesi più poveri”, ha dichiarato Marta Guglielmetti, coordinatrice per l’Italia della Campagna del Millennio dell’Onu.
“È ormai chiaro che i cambiamenti climatici e il benessere della popolazione mondiale sono vincolati da un legame drammaticamente indissolubile” – ha dichiarato Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia -. “Oggi si parte dal clima per scrivere il futuro della società umana, garantendone la sicurezza e, per alcune comunità particolarmente vulnerabili, perfino la sopravvivenza. A meno di due mesi dalla Conferenza di Copenhagen, in un anno in cui l’intera comunità internazionale delle Nazioni Unite ha ritenuto di porre la questione climatica al centro del dibattito, i governi di tutto il mondo, e in particolare i Paesi industrializzati, hanno l’opportunità e il dovere di raggiungere un accordo sul clima efficace e ambizioso, distribuendo in modo equo responsabilità e oneri. Non c’è più tempo da perdere, gli impatti dei cambiamenti climatici sono già sotto gli occhi di tutti e le scelte che saranno fatte nei prossimi mesi decideranno del futuro del pianeta”.
“Partecipare dunque, individualmente e responsabilmente, come membri di un’unica comunità, e impegnarsi in modo attivo nella lotta alla fame e alla povertà, nella cura delle persone e nella salvaguardia dell’ambiente, nella ricerca della pace e della riconciliazione e nello sviluppo del bene comune, deve rappresentare per tutti gli uomini e le donne del mondo un obiettivo prioritario” -Dichiara don Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana. E aggiunge un invito pressante: “a tradurre le buone intenzioni in scelte concrete, dall’emergenza alla quotidianità, dall’impegno politico all’adozione di un nuovo stile vita e a un cambiamento effettivo nelle relazioni che ci legano gli uni nei confronti degli altri”.
Per partecipare e informazioni: www.standupitalia.it
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