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n.10 maggio 2013
e l’Università Statale di Milano
hanno avviato il progetto Città
Studi Campus Sostenibile [3]
ed aderito all’International
Sustainable Campus Network
(Iscn - [4]) con lo scopo di fare
del quartiere universitario di
Città Studi un esempio per
qualità della vita e sostenibilità
ambientale. Elemento chiave
del progetto è la partecipazione
attiva di tutti gli stakeholder (dai
docenti agli studenti, fino agli
abitanti del quartiere). In questo
contesto, tra le diverse iniziative
avviate dal Politecnico, si
annoverano quelle per migliorare
la gestione dei rifiuti, nell’ottica
‘zero waste’, che propugna il
superamento dell’approccio
‘Usa e getta’ a favore di buone
pratiche per l’incentivazione
del riutilizzo, del recupero,
dell’aumento della quantità
e della qualità della raccolta
differenziata [5].
Le attività legate alla gestione
dei rifiuti risultano estremamente
complesse in un ambito
quale è quello universitario,
caratterizzato dalla presenza di
numerosi e differenti soggetti
che operano al suo interno a
vario titolo (docenti, studenti,
ricercatori, manutentori, tecnici,
visitatori ecc.). A fronte di tale
consapevolezza, si è cercato,
dopo la definizione dello
stato di fatto, da un lato di
aumentare la consapevolezza
di tutti coloro che operano
nell’ateneo mediante iniziative
di sensibilizzazione/formazione,
dall’altro di introdurre un sistema
sperimentale per la raccolta
dati inerenti la produzione di
rifiuti, non richiesti dalla legge
(ad esempio imballaggi plastici/
metallici, carta/cartone, vetro),
con finalità di monitoraggio e di
gestione immediata e pianificata
della raccolta dei rifiuti.
Tutte le azioni già intraprese e
proposte [6] sono state condotte
tenendo conto dei seguenti
obiettivi:
- ottimizzare gli aspetti tecnico-
organizzativi legati alla raccolta
dei rifiuti, ad esempio tipologia
e dislocazione dei contenitori,
riorganizzazione della
piattaforma ecologica di ateneo,
revisione dei percorsi di raccolta
interna dei rifiuti, revisione della
cartellonistica dedicata alla
raccolta differenziata (Figura 1);
- estendere, nei limiti del
possibile, il monitoraggio dei
dati di produzione anche ai rifiuti
per i quali non esiste il vincolo
legislativo di compilazione dei
FIR (Formulari Identificazione
Rifiuti) e del MUD (Modello
Unico di Dichiarazione
Ambientale);
- sistematizzare le iniziative di
formazione e sensibilizzazione
volte a migliorare quantità
e qualità della raccolta
differenziata proveniente
dall’ateneo, rivolte a tutti gli
stakeholder;
-
formulare strategie mirate per la
riduzione dei rifiuti seguendo non
soltanto la corrente di pensiero
secondo la quale “Il miglior rifiuto
è quello non prodotto”, ma anche
in linea con i principi delineati
dalla normativa europea, che
vede come prioritarie le iniziative
mirate dapprima alla prevenzione
e riduzione dei rifiuti, quindi al
riutilizzo/riciclaggio/recupero
e solo infine allo smaltimento,
inteso come fase residuale della
gestione.
Nell’ambito del presente
contributo vengono
sinteticamente presentate due
tra le iniziative attualmente in
atto: i) il progetto GRU per la
diffusione di una cultura del
riciclo volta al miglioramento
quali-quantitativo della raccolta
differenziata, ii) l’applicazione
Figura 1 - Cartellonistica
bilingue con pittogrammi
adottata presso le nuove
isole di raccolta rifiuti del
Politecnico di Milano.
Figura 2 - Immagini dell’Info-point
GRU e di una bacheca Campus
Figura 3 - Il sistema PIC: componenti e ciclo di monitoraggio e controllo [8].
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