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n.10 maggio 2013
della riduzione dei costi dei
servizi pubblici, attraverso:
- il ricorso a misure di
pianificazione integrata o ad
altri strumenti economici che
promuovono l’uso efficiente delle
risorse rinnovabili in particolare
del capitale naturale (risorse);
- la promozione di attività di
ricerca e sviluppo finalizzate a
realizzare prodotti e tecnologie
più puliti e capaci di generare
meno rifiuti e, quando prodotti,
di renderne possibile il riutilizzo
nello stesso o in altri impianti;
- la elaborazione di indicatori
efficaci e significativi delle
pressioni ambientali e
dei guadagni in termini di
miglioramento dei servizi
ecosistemici associati alla
produzione e smaltimento di
rifiuti volti a contribuire alla
prevenzione della produzione
di rifiuti a tutti i livelli, dalla
comparazione di prodotti a livello
comunitario attraverso interventi
delle autorità locali fino a misure
nazionali e regionali. Misure che
possono incidere sulla fase di
progettazione e produzione e di
distribuzione con miglioramento
complessivo delle prestazioni
ecologiche ad esempio attraverso
il waste exchange tra sistemi
produttivi;
- la promozione della
progettazione ecologica, e
cioè l’integrazione sistematica
degli aspetti ambientali per il
mantenimento e lo sfruttamento
sostenibile del capitale naturale
nella progettazione del
prodotto al fine di migliorarne le
prestazioni ambientali nel corso
dell’intero ciclo di vita;
- la diffusione di informazioni sulle
tecniche di prevenzione dei rifiuti
al fine di agevolare l’applicazione
delle migliori tecniche disponibili
(BAT) da parte dell’industria;
- l’organizzazione di attività
di formazione delle autorità
competenti per quanto riguarda
l’integrazione delle prescrizioni in
materia di prevenzione dei rifiuti
nelle autorizzazioni rilasciate;
- il ricorso ad accordi volontari,
a panel di consumatori e
produttori o a negoziati settoriali
per incoraggiare le imprese o
i settori industriali interessati
a predisporre l’integrazione
dei propri piani o obiettivi di
prevenzione dei rifiuti o a
modificare prodotti o imballaggi
che generano troppi rifiuti;
- la promozione di sistemi di
gestione ambientale affidabili,
come l’Emas e l’ISO 14001.
Le misure di pianificazione per
promuovere l’uso efficiente
delle risorse
Come indicato dalla “Strategia
tematica per l’uso sostenibile
delle risorse naturali” COM(2005)
670, le economie dei Paesi
dipendono in buona parte dalle
disponibilità di risorse naturali,
intendendo per esse le materie
prime come i minerali, la
biomassa e le risorse biologiche,
i comparti ambientali come
l’aria, l’acqua e il suolo, risorse
di flusso come l’energia eolica,
geotermica, mareomotrice e
solare, nonché lo spazio fisico
(superficie terrestre).
Con specifico riferimento al
tema della gestione dei rifiuti,
utilizzare una risorsa naturale
per poi smaltirla dopo l’impiego,
costituisce un impoverimento
delle risorse e quindi anche
della stessa economia del
Paese, in un arco temporale
più o meno ampio. In aggiunta
numerose risorse utilizzate per
la produzione di beni non sono
rinnovabili, o la velocità con
cui le risorse rinnovabili sono
sfruttate non compensano la loro
rigenerazione: tale condizione
genera l’erosione della capacità
del nostro pianeta di essere fonte
inesauribile di materie prime per
l’economia e per la vita.
Attraverso il riutilizzo dei rifiuti,
tuttavia, è possibile rigenerare
le risorse e preservare i servizi
dispensati dalla natura, che
costituiscono il fondamento
della nostra prosperità e della
nostra crescita economica.
Un’alternativa può permettere
l’adozione di un approccio
coordinato, che precorra la
necessità di passare a modelli
di consumo più sostenibili, con
benefici di ordine ambientale ed
economico. Per i responsabili
politici di oggi la sfida consiste
quindi nel favorire e stimolare
la crescita economica, evitando
però al tempo stesso il degrado
dell’ambiente. Si tratta peraltro
di obiettivi assolutamente
non contraddittori. Se infatti
un uso efficiente delle risorse
contribuisce alla crescita, per
converso l’uso inefficiente
delle risorse e lo sfruttamento
eccessivo delle risorse rinnovabili
rappresentano a lungo termine
un freno alla crescita. Esiste una
relazione strettissima tra gestione
ottimale dei rifiuti e della raccolta
differenziata e risparmio delle
risorse.
In particolare le risorse minerarie
sono non rinnovabili, cioè non
possono essere ricostituite via
via che vengono consumate o,
meglio, non possono riformarsi
con la stessa velocità con cui
vengono consumate. Infatti,
per la loro rigenerazione sono
richiesti periodi lunghissimi:
basti pensare, per esempio, ai
tempi richiesti per la formazione
dei giacimenti di carbone e
di petrolio. Le riserve di tali
risorse, cioè le quantità presenti
in giacimenti sfruttabili con le
tecnologie di cui oggi disponiamo,
non sono illimitate e, supponendo
che i consumi proseguano con
gli attuali livelli, esse potrebbero
esaurirsi in tempi relativamente
brevi. Pur tenendo conto che
le riserve totali stimate sono
superiori a quelle attualmente
sfruttabili con le tecnologie
disponibili, s’impone in ogni
caso come obiettivo prioritario
un uso più razionale delle
risorse minerali, sia attraverso
la riduzione dei consumi, sia
attraverso il recupero e il riciclo
dei materiali metallici usati
(Tabella 1).
Occorre considerare che
l’esaurimento di tali minerali
ha degli impatti inimmaginabili,
poiché ciascuna delle sostanze
menzionate ha numerosissime
applicazioni industriali che
permeano nella nostra vita di
tutti i giorni. Ad esempio l’indio
è utilizzato per la costruzione di
monitor e di TV a cristalli liquidi
e per la realizzazione di pannelli
solari fotovoltaici e termici.
L’argento, oltre agli utilizzi più noti
è adoperato nel packaging dei
surgelati grazie alla sua capacità
antibatterica. Per poi non parlare
Minerali
Durata
in anni
Indio
16 anni
Argento
18 anni
Oro
19 anni
Rame
41 anni
Petrolio
44 anni
Nichel
66 anni
Molibdeno
67 anni
Cobalto
109 anni
Carbone
206 anni
Gruppo del platino 225 anni
Alluminio
256 anni
Tabella 1 - Stima della durata di alcune
risorse minerarie ai tassi di consumo
attuali
Materiale Energia da
materie prime
(kcal/kg)
Energia materiali da
riutilizzo (kcal/kg)
Risparmio
energetico
Vetro
4.800
2.900
40%
Alluminio
48.000
2.200
95%
Rame
12.000
1.700
86%
Ferro
4.000
1.400
65%
Carta
6.000
2.400
60%
Gomma
8.500
2.600
69%
Plastiche
14.000
2.000
86%
Tabella 2 – Risparmi energetici conseguiti mediante il riutilizzo di diversi materiale
1...,53,54,55,56,57,58,59,60,61,62 64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,...86