Barilla riduce la carbon foot print della pasta

Nello stabilimento di Muggia sono in corso i lavori per la costruzione di un impianto di trigenerazione che fornirà in modo congiunto energia elettrica, termica e frigorifera necessarie per la produzione della pasta e che porterà a una riduzione delle emissioni di CO2 di circa il 16%

Pubblicato il 23 febbraio 2022

In un mondo che va sempre più verso le energie rinnovabili, con l’ottica di diminuire i costi di gestione e, soprattutto, le emissioni inquinanti, il Gruppo Barilla – il cui brand Mulino Bianco già utilizza solo energia proveniente da fonti rinnovabili come l’acqua, il sole e il vento – continua a migliorare i processi tecnologici dei propri impianti contribuendo al benessere del Pianeta.

L’ultima novità su questo fronte, annunciata in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio Energetico (18 febbraio), riguarda l’impianto di trigenerazione nello stabilimento di Muggia (TS). Nel pastificio, acquisito nell’ottobre 2020 da Pasta Zara e fra i più grandi al mondo nel settore, sono in corso i lavori per la costruzione di un sistema di trigenerazione da 4,4 MWe, di proprietà e gestione di E.ON, che produrrà l’energia elettrica, termica e frigorifera necessari alla produzione della pasta e permetterà di ridurre le emissioni di CO2 di circa il 16%.

Il progetto di Muggia fa seguito a quelli di Pedrignano (PR) e Marcianise (CE), dove sono già presenti degli impianti di trigenerazione.

Piccoli e grandi gesti d’amore verso il Pianeta che permettono di portare nelle case degli italiani la gioia di un cibo buono e rispettoso dell’ambiente.

 

Il contributo di Barilla per tutelare il benessere del pianeta

Nel 2020 Barilla ha investito oltre 8,8 milioni di euro per ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi, dei quali circa 2 milioni di euro sono stati destinati a interventi di efficientamento negli stabilimenti. Tra gli interventi di efficientamento ci sono per esempio l’utilizzo di forni e impianti di condizionamento ad alta efficienza energetica, la sostituzione dei bruciatori, il migliore isolamento termico, la realizzazione di sistemi di recupero di calore e ottimizzazione del lavaggio trafile. Ulteriori interventi di efficientamento energetico hanno riguardato i sistemi di illuminazione attraverso l’installazione di nuove soluzioni basate su tecnologie LED. L’investimento ha consentito l’implementazione del programma Energy Saving Project (ESP), nell’ambito del quale ogni stabilimento del Gruppo si impegna a ricercare nuovi progetti per ridurre il consumo di energia. Le iniziative intraprese hanno consentito di ridurre negli anni l’energia consumata per tonnellata di prodotto finito. Per quanto riguarda l’energia elettrica acquistata, una consistente quota, circa il 64% del totale, è dotata di certificazione Garanzia d’Origine (GO), certificazione che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate. Dal 2010 ad oggi, l’Azienda di Parma ha ridotto del -31% le emissioni di CO2 eq. e del 23% il consumo idrico per tonnellata di prodotto finito. Va in questa direzione il traguardo della completa compensazione delle emissioni di gas a effetto serra dei brand Wasa, Gran Cereale, Harrys e Mulino Bianco, i primi ad aver raggiunto la compensazione totale delle emissioni di CO2 eq.

In un’ottica di comunicazione trasparente delle proprie performance ambientali, Barilla aderisce alle iniziative promosse da Carbon Disclosure Project (CDP), organizzazione internazionale indipendente che fornisce a imprese, autorità locali, governi e investitori un sistema globale di misurazione e rendicontazione degli impatti ambientali. Ogni anno il Gruppo partecipa compilando i questionari in ambito Climate Change, Forest e Water. Nel corso del 2021, il Gruppo ha ottenuto una valutazione (su una scala che va da un minimo di D- sino al massimo di A) di: “B” nell’ambito Climate Change; una valutazione di “B” per quanto concerne Forest, una valutazione “B” nell’ambito Water.



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