Comfort abitativo: alcune idee per proteggere arredamento e complementi
Quanto conta l’ambiente per la protezione degli arredi che si trasmettono da generazioni, dei quadri acquistati al mercatino dell’antiquariato, e dei libri che conservate da sempre? Spesso la loro cura consiste unicamente in un insieme di attenzioni rispetto a umidità, calore intenso ed esposizione alla luce, facili da gestire, anche grazie alla tecnologia.
Il comfort abitativo riguarda certamente la persona che vive quello spazio e dipende da numerosi fattori, alcuni dei quali derivano dalla progettazione dell’edificio, altri dalle scelte degli impianti di climatizzazione, dalla loro regolazione e da alcuni piccoli e facili accorgimenti. Gli elementi che incidono sulla qualità dell’abitare sono termici e igrometrici (temperatura e umidità dell’aria, velocità dell’aria, temperatura media radiante, ecc.), biofisici (campi elettromagnetici, qualità dell’aria), acustici (rumore e isolamento acustico) e ottici (luci naturali o artificiali, abbinamento dei colori, ecc.).
“Il benessere termoigrometrico, o comfort percepito, è quello che permette di avere le condizioni ambientali migliori per la forma psico-fisica dell’organismo.” – spiega il prof. Giuliano Dall’O’, Coordinatore di MCE Lab e Ordinario di Fisica Tecnica Ambientale presso il Dipartimento ABC (Architecture, Built environment and Construction engineering) del Politecnico di Milano – Il medesimo principio vale anche per gli oggetti che compongono l’arredo della casa, perché anch’essi hanno esigenze di condizioni climatiche.”
Mobilio, tappeti, elementi d’arredo come dipinti, biblioteche, sono tutti oggetti che spesso attraversano il tempo e si trasmettono di generazione in generazione. Un controllo periodico del loro stato di salute può prevenire alcuni danneggiamenti (ad esempio i libri vanno sfogliati di tanto in tanto per verificare che non siano infestati da parassiti), ma anche per gli oggetti a noi più cari ci si può affidare ai consigli di MCE Lab, la piattaforma di MCE – Mostra Convegno Expocomfort dedicata ai temi del comfort residenziale, dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.
Per quanto riguarda il mobilio in legno è fondamentale che non sia colpito dalla luce diretta del sole; i raggi UV-A ne potrebbero danneggiare la superficie in modo irreversibile. È opportuno anche non collocare un mobile antico in prossimità di fonti di calore, come camini, caloriferi, o forni se posizionati in cucina. La fonte di calore, infatti, crea un micro-clima molto secco capace di danneggiare le componenti in legno; inoltre in alcuni casi si sommerebbe all’effetto negativo della radiazione emessa dai corpi caldi, col rischio che le tavole si spacchino e le lastronature si stacchino. E’ importante lavorare sull’umidificazione dell’aria e tenere sotto controllo la temperatura. Validi contributi possono venire dall’utilizzo del riscaldamento a pavimento, che permette una maggiore libertà nella disposizione degli arredi all’interno del locale e una più equa distribuzione del calore, o dai sistemi ad aria con controllo dell’umidità.
La luce diretta del sole tende a scolorire i dipinti e a essiccare eccessivamente la tela, rendendola più delicata e soggetta a strappi. Per questo motivo il consiglio è quello di tenere i quadri lontani dalle finestre attraverso le quali la luce del sole arriva diretta. Al tempo stesso è opportuno non posizionare i quadri in stanze particolarmente umide; l’umidità potrebbe indebolire la tela e favorire la proliferazione di muffe. Un quadro dovrebbe quindi essere conservato in un luogo con un’umidità intorno al 50-55%, che riproduce le condizioni di gallerie e musei, e che si misura con uno strumento chiamato igrometro. Sono i frequenti sbalzi termici, inoltre, che tenderanno a rovinare il dipinto che conserviamo gelosamente da tempo.
I medesimi consigli valgono anche per i libri, antichi, rari, o a cui si tiene particolarmente. Nel loro caso è importante inoltre non riporli in librerie chiuse da ante, siano esse in legno o in vetro. E’ opportuno invece favorire il ricambio d’aria. Le tecnologie vmc (ventilazione meccanica controllata) sono capaci di gestire il ricambio dell’aria nei vari ambienti della casa, eliminando l’aria viziata all’interno: il calore dell’aria calda in espulsione viene reimpiegato per riscaldare l’aria pulita in ingresso; in estate, il sistema garantisce il recupero termico allo stesso modo, impiegando il freddo dell’aria in uscita per abbassare la temperatura di quella in entrata.
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