giugno 2014
cializzazione produttiva nell’ambito delle
start-up digitali, dando così linfa agli in-
vestitori internazionali per comprendere
al meglio il Made in Italy”. A livello gover-
nativo pare che qualcosa si stia muoven-
do per andare incontro a queste realtà.
È stato approvato il cosiddetto il provve-
dimento Destinazione Italia che prevede,
per il 2014, un incremento a 22,5 milioni
di euro del Fondo per la promozione de-
gli scambi e le facilitazioni per le start-up
innovative che vogliano sbarcare in Italia,
con l’apertura delle dogane 24 ore su 24 e
agevolazioni per i visti. Fusacchia non si la-
scia sfuggire il fatto che, nei prossimi me-
si, per l’Italia potrebbe aprirsi un periodo
molto positivo legato all’Expo 2015. So-
stiene che “l’Europa deve tornare a essere
uno spazio innovativo e non un nemico
da combattere”. L’Istat ha recentemente
sottolineato come solo l’1,26% del PIL ita-
liano sia investito in ricerca e sviluppo, un
dato che desta qualche preoccupazione se
confrontato con il dato di media dei Paesi
più economicamente sviluppati che si ag-
gira attorno al 2,20%.
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The past year - and so far the beginning
of this one - was characterized by the
resumption of investment in start-ups. The
Observatory of the Politecnico di Milano
estimates a GDP growth correlated to
investments in new businesses. Along
with Destination Italy, the government
provides support to foreign interests
who wish to invest in our country. A new
funding formula is emerging known as
crowdfunding, which, along with so-called
closed-end funds, mark the revival of
venture capital initiatives.
Start-ups can be identified as one of the
key drivers of the Italian GDP, but also
as a model for a ‘ re-start ‘ of existing
small and medium-sized enterprises.
According to the Observatory, which
specifically studies start-ups, investments
of €300 million in the embryonic stage of
a given number of start-ups could lead to a
growth in our country’s GDP of €3 billion
within 10 years. In support of this finding,
the Research Center of Confcommercio
maintains that if Italy were to speed up its
investments, like Germany and France, the
GDP would increase by €29 billion a year,
with an concomitant increase of young
entrepreneurs of around 20%.
In 2013, several initiatives have put
together more than €100 million to invest
in domestic start-ups which, for the first
time after the end of the speculative bubble
of the early ’00s, have seen a significant
revival. Further driving this trend was the
arrival of crowdfunding, a system through
which capital is not collected by a handful
of investors who run it through closed-
end funds, but rather by a vast number
of participants who are not necessarily
industry professionals.
Start-ups: the engine
for re-launching GDP
L
e start-up possono essere identifi-
cate come uno dei fattori trainanti
del PIL italiano ma anche come un
modello per un ‘re-start’ delle piccole e
medie imprese già operative. Secondo
l’Osservatorio start-up del Politecnico di
Milano, se si investissero 300 milioni di
euro nella fase embrionale delle start-up,
in dieci anni il PIL del nostro Paese po-
trebbe crescere di 3 miliardi di euro. E a
supporto di questo dato, il Centro Studi
di Confcommercio sostiene che se l’Italia
si apprestasse a investire come Germania
e Francia, il PIL crescerebbe di 29 miliardi
l’anno con un aumento dei giovani im-
prenditori del 20% circa.
Il quadro attuale
Le start-up, dunque, sono il vero moto-
re di rilancio dei giovani nel mondo del
lavoro? Verrebbe da rispondere affer-
mativamente perché detto così, la parola
start-up fa pensare a qualcosa di nuovo
che sta per nascere ma che si scontra con
un sistema-Paese, l’Italia, che deve fare
alcuni passi importanti: lo snellimento
della burocrazia, l’accesso al credito, l’al-
leggerimento del cuneo fiscale e l’accesso
alla banda. Attrarre investitori dall’estero
e far passare messaggi di crescita, per il
nostro Paese, è tutt’altro che semplice ma
secondo Alessandro Fusacchia, consigliere
del ministro per gli Affari esteri per la di-
plomazia economica e con un passato da
consigliere per il ministro per lo Sviluppo
economico nella precedente legislatura,
le start-up digitali possono fare la diffe-
renza: “Con Destinazione Italia creiamo le
basi per comprendere perché gli impren-
ditori esteri dovrebbero investire in Italia.
Per questo stiamo cercando di semplifi-
care le cose e di trovare una sorta di spe-