Uomini_Imprese_giugno_2014 - page 61

giugno 2014
novazione dagli Stati membri dell’U-
nione Europea, e mette in luce i punti
di forza e di debolezza dei sistemi di
ricerca e innovazione, l’Italia, che giova
ricordare, rappresenta la seconda po-
tenza manifatturiera europea, è stata
inserita nel gruppo degli innovatori
moderati (così viene definito il grup-
po di Paesi al di poco sotto della media
europea). Se il rendimento innovativo
è cresciuto fino al 2012, vi è stato un
arresto nel 2013, che comporta risul-
tati inferiori alla media europea per la
maggior parte degli indicatori. Alcuni
buoni risultati però non mancano, ad
esempio per le voci ‘entrate dall’este-
ro’ derivanti da licenze e brevetti, co-
pubblicazioni scientifiche internazio-
nali e marchi dell’Unione Europea. Il
nostro Paese risulta penalizzato per i
pochi investimenti da venture capital,
le basse spese per l’innovazione diverse
da quelle per attività di R&S e la bassa
occupazione in attività a elevata inten-
sità di conoscenze. A ciò si aggiungono
i nostri storici punti deboli, quali i dot-
torandi extraeuropei e le PMI innova-
tive che collaborano con altre e con i
centri di ricerca pubblici e privati.
Su scala aggregata europea il rendi-
mento di tutti gli Stati membri ha in re-
altà subìto un rallentamento ritornan-
do al livello del 2009. Altresì un Paese
come la Polonia, che prima era classifi-
cato come ‘Paese in ritardo’ oggi viene
promosso tra gli ‘Innovatori moderati’,
gruppo di cui l’Italia è leader. In termi-
ni di politiche di sviluppo messe in at-
to e che permettono di registrare dei
progressi, il nostro Paese ancora oggi
non può competere con il Portogallo,
l’Estonia e la Lettonia, che hanno regi-
strato il più alto tasso di miglioramen-
to della resa innovativa. Sostanziali le
differenze che persistono tra i Paesi sul
piano della competitività internaziona-
le della base scientifica e della coope-
L
a situazione dell’economia ita-
liana, sostenuta dalle esporta-
zioni e dalla variazione delle
scorte, è altresì ancora fragile e con
bassa inflazione. Il PIL dell’Italia cre-
scerà dello 0,6% nel 2014 e dell’1% nel
2015 (World economic outlook - Fondo
monetario internazionale), mentre per
l’eurozona si prevede un incremento
del PIL del 1,2% nel 2014 e dell’1,5%
nel 2015 e, a livello mondiale, un ulte-
riore miglioramento (3,6% nel 2014 e
3,9% nel 2015).
In questo contesto gli investimenti
per la ricerca e sviluppo scientifico e
tecnologico rappresentano un fattore
strategico per la crescita e una risposta
alla competitività globalizzata. Forte
è infatti la correlazione tra innovazio-
ne e internazionalizzazione. Si rende
necessario sostenere i fattori determi-
nanti dello sviluppo attraverso la va-
lorizzazione dei risultati della ricerca,
la diffusione di strumenti finanziari
di supporto alle imprese, il rafforza-
mento del trasferimento tecnologico.
La questione riguarda in modo parti-
colare le piccole e medie imprese, che
come è ben noto, costituiscono l’ossa-
tura del sistema produttivo italiano. Se
il nostro Paese nel passato ha spiccato
per l’incapacità a utilizzare i fondi eu-
ropei, nonostante il grande bisogno
in tempo di crisi, sarebbe auspicabile
approfittare del nuovo programma
europeo Horizon 2020 che prevede un
impegno per 78,6 miliardi di euro, un
finanziamento pubblico per la ricerca,
l’innovazione e lo sviluppo mai stanzia-
to prima.
Le imprese italiane nell’UE
In base al recente ‘Quadro di valuta-
zione annuale’ Innovation Union Sco-
reboard della Commissione europea,
che mette a confronto i risultati otte-
nuti nel campo della ricerca e dell’in-
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Italian companies have improved their
products, changed but distribution
channels, the shortage of innovation is still
a problem. If our country has stood out in
the past for its inability to use European
funds, in spite of the great need for them
in times of crisis, it would be advisable
to take advantage of the new European
programHorizon 2020, which is prepared
to commit 78.6 billion Euro, a public
loan public for research, innovation and
development never before available.
With over 15 billion Euro in funds for the
first two years, Horizon 2020 identifies
areas on which the initiatives of 2014 and
2015 will be focused.
Scientific excellence: there are funds of
approximately 3 billion Euro, including 1.7
billion Euro from the European Research
Council for high level researchers and
€800 million for Marie Sklodowska-Curie
research grants.
Industrial leadership: 1.8 billion Euro to
support the European industrial leadership
in key sectors such as ICT, nanotechnology,
biotechnology and space research;
Societal challenges: funding of 2.8billionEuro
for innovative projects in the framework of
the seven societal challenges: healthcare;
agriculture; maritime research and the bio-
economy; energy; transport; action on the
climate, environment, energy efficiency and
rawmaterials; inclusive societies; security.
It is estimated that for the whole
programming period, between 1% and
6% of the total number of small and
medium-sized enterprises in Europe may be
involved, with the allocation of at least 11%
of the new resources. It is a real injection of
energy for pushing innovation.
Pushing innovation
(with European funds)
1...,51,52,53,54,55,56,57,58,59,60 62,63,64,65,66,67,68,69,70
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