Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  47 / 84 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 47 / 84 Next Page
Page Background

Diego Breviario

Ibba-CNR

Marcella Chiari

Icrm-CNR

Giacomo Copani

Itia-CNR

Anna Maria Caroli

Università degli Studi di Brescia

Gianni Gilioli

Università degli Studi di Brescia

Paolo Daminelli

Izsler

Alberto Verderio

CRA

Raffaello Prugger

Tecnoalimenti SCpA

Laura Eleonora Depero

Università degli Studi di Brescia

Laura Borgese

Smart Solutions Srl

Riccardo Bertacco

Politecnico di Milano, IFN

Giorgio Sberveglieri

Università degli Studi di Brescia

Veronica Sberveglieri

INO-CNR

Roberto Consonni

Ismac-CNR

Luciano Piergiovanni

Università degli Studi di Milano

Stefano Farris

Università degli Studi di Milano

Simona Losio

Ismac-CNR

Maria Carmela

Sacchi Ismac-CNR

Carlo Noè

Liuc

Marco De Vito

Tecnoalimenti

SCpA

Gianluca Carenzo

Parco Tecnologico Padano

prodotto-servizio evoluti ecc.).

L’industria alimentare potrà

beneficiare delle soluzioni già

sviluppate e in corso di sviluppo

in altri settori manifatturieri ad

alta tecnologia, con il supporto

delle competenze di eccellenza

del settore delle macchine

e sistemi di produzione, in

cui l’Europa è leader globale

e l’Italia il secondo paese

Europeo.

Food

Safurity

- La valutazione

della qualità globale nella

catena alimentare

L’agricoltura lombarda

costituisce un banco di

prova d’eccezione per lo

sviluppo di idee e metodi

intorno alla Food

Safurity

, la

cui valutazione implica una

concezione integrata di qualità

della filiera. Presso AgriFood

Lab dell’Università di Brescia

vengono sviluppati metodi

computazionali avanzati

che consentono di derivare

indicatori sintetici di qualità

di un prodotto, sostenere

strategie di improvement, con

implicazioni per la tracciabilità,

la certificazione e il marketing.

È un approccio che, date le

specificità produttive lombarde,

trova efficaci applicazioni nelle

filiere di produzione animale,

delle carni, lattiero casearia e

cerealicola.

Il mais è la prima coltura

della Regione Lombardia, con

superfici investite pari a circa

360 mila ettari, e produzioni

pari a 25-28 milioni di quintali

di granella e 300 miliardi di

unità foraggere-energetiche.

Il punto di partenza per il

successo della filiera food è

la disponibilità di ibridi di mais

‘speciali’ in grado di minimizzare

i costi e i rischi di produzione in

campo e di ottimizzare la resa

di lavorazione. L’ottenimento

di partite a elevata qualità

molitoria richiede l’applicazione

di tecniche di coltivazione

in grado di controllare le

concentrazioni di fusariotossine

e di aflatossine, di assicurare

l’integrità della granella, di far

esprimere al genotipo impiegato

i caratteri desiderati in termini

di contenuto di composti

dietetici e funzionali. La qualità

tecnologica dei mais a granella

grande coltivati nella pianura

del Po e la secolare tradizione

tutta italiana dei molini ‘a giallo’

pongono le nostre filiere in una

condizione di eccellenza entro

le gamme del Made in Italy e

hanno aperto un importante

flusso di esportazione verso i

paesi del Nord Europa.

Nell’ambito dei prodotti a

base di latte e carne il settore

agroalimentare lombardo ne

annovera numerosi di pregio

che, oltre al riconoscimento

della DOP e IGP, raccolgono

molto consenso sui mercati

europei ed extra europei.

L’esportazione di prodotti

lombardi quali Grana Padano,

Provolone Valpadana, Taleggio,

Gorgonzola, Bresaola, Salame

Milano, Salame Filzetta,

deve ottemperare ai requisiti

della normativa comunitaria

e, contemporaneamente,

soddisfare le richieste di

garanzia igienico-sanitaria

delle differenti Autorità

Sanitarie extracomunitarie. Il

raggiungimento di tali obiettivi

è prioritario, in primo luogo

per tutelare la sicurezza del

consumatore, in secondo

luogo per dimostrare l’elevato

livello igienico-sanitario dei

prodotti esportati. Il sistema

informativo sulla sicurezza

degli alimenti ArsAlimentaria,

strumento del Ministero della

Salute coordinato e sviluppato

dall’Istituto Zooprofilattico

Sperimentale della Lombardia e

dell’Emilia Romagna, è in grado

di definire il livello igienico-

sanitario dei prodotti del

settore agroalimentare Made

in Italy e dei loro processi di

trasformazione.

Quantificare la Food

Safurity

a beneficio del consumatore

I mercati avanzati registrano

un crescente interesse per i

prodotti alimentari in grado di

soddisfare le aspettative evolute

del consumatore quali ad

esempio la tipicità, l’autenticità,

l’origine, la sostenibilità, l’etica

o l’assenza di certi ingredienti.

Tecnoalimenti si dedica da

diversi anni a sviluppare

innovazioni tecnologiche

di filiera per queste nuove

esigenze attraverso il concetto

di ‘prodotto aumentato’ per

il quale l’alimento si estende

oltre la sua parte edibile con

un profilo digitale distribuito

sulla cloud che include e rende

disponibile molte informazioni

sulla sicurezza, qualità e

tracciabilità di interesse per il

consumatore raccolte durante

il flusso produttivo. Di seguito

si illustrano alcune tecnologie

innovative che generano

informazioni sulla sicurezza e

qualità.

Lo ‘Smart store’ è uno

strumento innovativo per la

preparazione di campioni

per l’analisi chimica, messo

47

n.18 maggio 2015