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a punto da Smart Solutions,
spin off dell’Università degli
Studi di Brescia. Conoscere gli
elementi presenti nel cibo e le
loro quantità è fondamentale
per valutarne la sicurezza e
la qualità. Il metodo proposto
è ottimizzato per analisi di
fluorescenza dei raggi X in
riflessione totale che consente
l’analisi degli elementi presenti
anche in tracce.
Il Sistema Olfattivo Elettronico,
dotato di 6 sensori a Ossidi
Metallici Semiconduttori
a nanowires, realizzato
interamente dal Sensor Lab
del CNR-INO di Brescia,
si è dimostrato in grado di
individuare e riconoscere un
ampio spettro di microrganismi
indigeni della matrice
alimentare. Individuazione
e riconoscimento che è in
grado di operare anche su
piccole quantità di campione
e su basse concentrazioni di
contaminanti. Ogni specifico
microrganismo è produttore di
metaboliti volatili che vengono
rintracciati dal Sistema Olfattivo
Elettronico che, attraverso
un’analisi di tipo statistico
(PCA, KNN ecc) durante lo
step di addestramento, sono
riconosciuti come marker
caratteristici. Questo tipo di
misura è in grado di fornire una
risposta rapida ed economica
sulla possibile presenza di
contaminanti microbici dannosi
per la salute del consumatore.
La possibilità di effettuare
analisi biologiche di laboratorio
entro dispositivi miniaturizzati
che impiegano nanotecnologie
(lab-on-chip) apre alla
prospettiva di test sul campo,
anche nel caso di analisi
complesse che richiedono
alta sensibilità. Il Politecnico
di Milano Lness ha sviluppato
una piattaforma portatile per
la rivelazione di patogeni
in campo agroalimentare
(
Listeria
,
Salmonella
e
HEV
),
che impiega nanoparticelle
magnetiche come marcatori
e sensori magnetici integrati
come rivelatori.
La metabolomica è
ampiamente adottata negli
studi di caratterizzazione
alimentare per il suo
elevato livello risolutivo.
L’identificazione di metaboliti,
utilizzati come marker
della qualità e origine degli
alimenti, è ottenuta da due
diverse tecniche analitiche:
la spettrometria di massa e la
spettroscopia NMR. Ismac-
CNR studia da anni, e con
successo, l’applicazione
dell’NMR alle più svariate
matrici alimentari.
Infine, alcune tecnologie
digitali emergenti offrono nuove
opportunità per cambiare
le interazioni delle persone
con il cibo e le informazioni
sugli alimenti. Due di queste
tecnologie sono il supporto
digitale per il pensiero creativo
e il ‘sé quantificato’. Dispositivi
mobili intelligenti sono in grado
di modulare il pensiero creativo
di tutti i giorni e il consumo
consapevole di cibo e bevande
associato all’esercizio fisico.
Il
quantified
self incorpora
l’acquisizione di dati su aspetti
della vita quotidiana da cui
emerge una grande opportunità
di integrare tali dati in funzione
del pensiero creativo per
migliorare l’assunzione di cibo
sulla base dello stato d’animo e
delle aspirazioni dell’individuo.
Polimeri innovativi e
biomateriali innovativi
per un imballaggio ad alte
prestazioni
L’imballaggio rappresenta un
importante snodo nella catena
di produzione del cibo, dove
è possibile intervenire per
aumentare la sicurezza degli
alimenti, la loro durevolezza
e lo stato di conservazione. I
crescenti volumi di materiali
flessibili utilizzati dal settore
del food packaging e la
grande varietà di alimenti
diversi confezionati con
questi imballaggi, impongono
uno sforzo di innovazione
nella direzione di migliorare
la capacità protettiva degli
imballaggi, consentire una
riduzione della massa di
materiale utilizzato e del loro
impatto sull’ambiente. Due
sono gli approcci adottati per
conseguire questi obiettivi. Il
primo fa uso di biomateriali
innovativi mentre il secondo
migliora le caratteristiche dei
polimeri già in uso. Il progetto
di ricerca sviluppato dal
Laboratorio di Food Packaging
dell’Università di Milano mira
ad ottenere nuovi materiali
flessibili più performanti,
più sicuri e più sostenibili,
attraverso la tecnologia di
laccatura in soluzione acquosa,
impiegando materiali di origine
naturale quali biopolimeri e/o
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n.18 maggio 2015
2015
EXPO