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n.17 marzo 2015

Il 1 luglio 2014 è iniziata la

gestione del Servizio Idrico

Integrato dell’ATO di Sondrio

da parte della società per

azioni SEcAm [1]. La prima

concreta problematica che

la Provincia di Sondrio, in

qualità di Ente di governo

dell’ATO, ha chiesto al

gestore di affrontare è stata

la misurazione dei volumi

complessivamente immessi

in rete.

Infatti dalla ricognizione

effettuata per la

predisposizione del Piano

d’Ambito [2] è emerso che

32 Comuni sui 78 della

Provincia di Sondrio sono

sprovvisti dei contatori alle

utenze e, tra questi, 27 non

dispongono neppure di una

adeguata rete strumentale

che consenta di conoscere

quanta acqua viene

distribuita in rete e quanta

viene sfiorata dalle vasche

di accumulo.

Questa condizione di

scarsa conoscenza dei

volumi circolanti in rete è

possibile solo grazie alla

compensazione fornita

dall’elevata disponibilità

idrica propria del territorio

interamente montano;

ciononostante, la presenza

di alcune situazioni di

criticità da una parte e

l’esigenza di fatturare alle

utenze secondo i volumi

effettivamente consumati

dall’altra, hanno portato la

Provincia di Sondrio a mutar

passo.

Con 630.840 euro di

investimenti nel 2014 [3] e

446.336 euro nel 2015 [4],

unitamente ad uno sforzo

tecnico-gestionale notevole,

il gestore d’ambito sta

installando idonei strumenti

di misura delle portate in

ingresso e/o in uscita dai

serbatoi e una sofisticata

rete di monitoraggio che

permetterà di conoscere le

caratteristiche idrauliche

di un serbatoio, magari

inarrivabile d’inverno perché

in quota e sepolto da metri

di neve, comodamente

seduti nel quartier generale

a Sondrio.

L’obiettivo è fornire all’Ente

di governo dell’ATO,

entro fine 2015, dei dati

maggiormente attendibili

attraverso i quali definire

la tariffa del SII degli anni

2016-2017.

Sistema di telecontrollo

e telegestione

Il sistema di telecontrollo

e telegestione scelto dal

gestore d’ambito è uno

standard unico applicabile

alla generalità delle

reti di acquedotto e di

fognatura e agli impianti di

depurazione. Attualmente

sono in corso le operazioni

di trasferimento delle

gestioni operative dai

Comuni al gestore d’ambito,

pertanto il sistema di

monitoraggio è in continua

evoluzione; ciononostante

allo stato attuale risulta

strutturato come segue:

- un’unità centrale di

controllo, denominata ‘TOP

Kapi’, installata presso

gli uffici del gestore, alla

quale vengono trasmessi,

da parte delle periferiche

installate sui diversi

impianti, i dati relativi al

funzionamento degli stessi;

- 112 periferiche RTU

(Remote Terminal Unit) e

LS42, installate sui diversi

impianti gestiti, comunicanti

mediante il protocollo

Gprs con la succitata unità

centrale di controllo;

- una serie di

strumentazioni di campo,

comprendente misuratori di

portata, indicatori di livello,

misuratori di pressione

e altra strumentazione

specifica, da collegare alle

periferiche di controllo.

Tale rete è stata studiata e

puntualmente implementata

a partire dal 2012 nei

Comuni gestiti prima

che SEcAm diventasse il

gestore d’ambito.

Una rete di telecontrollo e

telegestione così strutturata

consente a SEcAm di

ottemperare a quanto

previsto dalla Carta del

Servizio Idrico Integrato

ed in particolare, a solo

titolo di esempio, a quanto

previsto quale indicatore

di efficienza nei tempi di

risposta alle emergenze di

carenza idrica mediante

avvisi preventivi su quanto

è in atto nei diversi tratti

della rete a partire dai

serbatoi di accumulo fino

ai punti critici di sfioro del

collettamento fognario.

La rete di telecontrollo

ritenuta idonea dal gestore

in termini di qualità e

prezzo ha soprattutto

rispecchiato la filosofia

aziendale di mantenere

un livello interno di

professionalità e non

dover ‘dipendere da terzi’.

È infatti punto di forza la

possibilità di installare,

programmare e analizzare

autonomamente con

FOCUS

Unità centrale di controllo – Schermata generale

Unità centrale di controllo - Pozzo