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Recentemente sono stati compiuti molti studi sulla minimizzazione

dei costi di smaltimento e degli impatti dei fanghi sull’ambiente. Ne-

gli ultimi due anni, numerose iniziative hanno avuto per oggetto la

gestione dei fanghi di depurazione, ad esempio la giornata di studio

‘Fanghi di depurazione: quali strategie a medio termine’ promossa

da Federutility e Confservizi Cispel Lombardia a Milano nel novem-

bre 2013, il convegno internazionale ‘European Sludge Management

Conference’ tenutosi a Izmir (Turchia) nel maggio del 2014 e il re-

cente seminario ‘Soluzioni e prospettive per la valorizzazione e lo

smaltimento dei fanghi di depurazione’ nell’ambito dei Convegni di

Ecomondo 2014 nello scorso novembre. L’adozione di nuovi processi

e tecnologie per la gestione dei fanghi all’interno del Servizio Idrico

Integrato non potrà prescindere dallo studio di alternative di gestione

che integrino diverse opzioni tecnologiche, tenendo conto delle pro-

poste innovative e della necessaria condivisione e trasparenza delle

informazioni nei confronti dei cittadini.

L’Hydroinformatics Lab del Politecnico di Milano sta sviluppando il

progetto SIST&MS (Sustainable and Innovative Solution for Tre-

atment and Management of Sewage sludge), che riguarda lo studio

della gestione dei fanghi di depurazione. Partendo dalla raccolta e

messa a sistema delle informazioni riguardanti lo stato di fatto della

depurazione all’interno del Servizio Idrico Integrato, si vuole sviluppa-

re una base di dati che supporti le decisioni degli amministratori e aiuti

i gestori a valutare le migliori soluzioni per l’efficientamento dei propri

impianti e, nel contempo, possa essere utile per informare i cittadini

sui motivi delle scelte, secondo i principi del Cityzentrism: il cittadino

come spina dorsale delle città intelligenti, consapevole dell’importan-

za della sostenibilità dei processi tecnologici utilizzati per modellare

lo spazio e i servizi urbani.

I processi in gioco

Le opzioni convenzionali di smaltimento dei fanghi, oltre al riutilizzo

agronomico diretto per spandimento, sono:

la discarica;

la produzione di ammendanti compostati misti;

l’essiccamento termico con successivo smaltimento/recupero;

il co-incenerimento con i rifiuti urbani, in cementerie o in centrali di

potenza;

l’incenerimento in forni dedicati (fluido mono-incenerimento), sem-

pre con recupero di energia.

Alcune opzioni innovative sono l’ossidazione a umido e la pirolisi/

gassificazione. In tutti i casi, prima dello smaltimento, occorre ridurre

drasticamente il contenuto d’acqua dei fanghi, che, al momento in cui

sono generati, contengono dal 96 al 99% di acqua e che, per essere

smaltiti, devono contenere non più del 75-80% di acqua.

Soluzioni innovative per lo smaltimento

Lo spandimento dei fanghi su suoli agricoli adatti a riceverli è la princi-

pale modalità di recupero di materia oggi praticata. Se, da una parte,

il fango apporta nutrienti fertilizzanti per il suolo, dall’altra può con-

tenere organismi patogeni, semi di piante infestanti, metalli pesanti,

composti organo-clorurati o altri inquinanti, quali l’azoto ammoniaca-

le, che dà origine ai nitrati, che possono contaminare le falde (Di-

rettiva Nitrati, 91/676/EC). Dopo la datata normativa nazionale (Dlgs

99/1992), le più recenti normative regionali (ad esempio, il Dgr 1 luglio

2014 - n. X/2031 per la Lombardia, il Dgr 2773/04 e smi per l’Emilia

Romagna, il Dgr 2241/05 e smi per il Veneto) indicano precise limita-

zioni di riutilizzo dei fanghi in agricoltura.

La quantità di fanghi prodotti è aumentata costantemente negli ultimi

venti anni per diverse ragioni, dall’adozione di più efficienti tecnologie

di trattamento necessarie per rispettare limiti di qualità dell’effluente

finale sempre più restrittivi, alla progressiva estensione del servizio

di collettamento fognario e depurazione a tutti gli agglomerati urbani

sopra i 2.000 abitanti (Direttiva 271/91/CE e Dlgs 152/2006), ad una

sempre più spinta centralizzazione dei servizi e si prevede che la pro-

duzione di fanghi aumenterà ancora nei prossimi venti anni.

I trattamenti termici dei fanghi possono costituire un’opzione di grande

interesse. In alcuni Paesi dell’Unione Europea la percentuale di fan-

ghi inceneriti è molto alta (Tabella 1). La termodistruzione permette di

ridurre i fanghi al 3% del volume iniziale e a meno del 10% della mas-

Figura 1 - Breve rappresentazione del confronto tra lo specifico scenario attuale

e uno scenario futuro

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n.17 marzo 2015

Tabella 1 - Percentuale dei fanghi che vengono

inceneriti in diversi Paesi europei (EC, 2008)

Paesi europei

Fanghi inceneriti [%]

Portogallo

30

Austria

40

Danimarca

45

Germania

50

Belgio

90

Paesi Bassi

100

Svizzera

100

Tabella 2 - Terreni utilizzati e produzione di energia termica ed elettrica negli scenari individuati

Scenario

Recupero agronomico Recupero agronomico e

incenerimento

(35.000 tonnellate/anno)

Recupero agronomico e pirolisi

(8.500 tonnellate/anno)

Terreni utilizzati

800 ettari

150 ettari

300 ettari

Energia termica -

24.660 MWh

10.300 MWh

Energia elettrica -

-

2.140 MWh