zano i mercati delle soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica
attualmente disponibili in Italia. L’obiettivo è quello di riconoscere non
solo i ruoli dei differenti soggetti coinvolti, ma soprattutto di comprendere
e valorizzare i driver che ne influenzano le scelte d’investimento o di col-
laborazione. Il rapporto analizza complessivamente 9 differenti mercati,
per un totale di 14 soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica e 25
configurazioni di filiera differenti (Tabella 1).
Le caratteristiche comuni delle differenti configurazioni di filiera ne han-
no permesso una classificazione attraverso due dimensioni: la tipologia
di intermediario e la taglia dell’intervento (Tabella 2).
Dall’analisi delle differenti configurazioni appare evidente come il volu-
me d’affari maggiore (circa 4.430 milioni di euro all’anno) è attribuibile
a filiere caratterizzate da intermediari ‘generici’ che, molto spesso, non
identificano nell’efficienza energetica il settore principale in cui operare
e non possiedono esperienza e know-how specifici in materia. Ne emer-
ge come sarebbe dunque auspicabile un’evoluzione di tali soggetti ver-
so una maggiore consapevolezza dei benefici tecnico-economici delle
soluzioni per l’efficienza energetica al fine di favorirne una diffusione
capillare.
Coibentazione termica industriale
Nell’ultima parte, il rapporto si focalizza sull’analisi della coibentazione
termica industriale, una soluzione tecnologica spesso non menzionata,
ma che di fatto possiede un potenziale notevole di riduzione dei consu-
mi di energia termica del comparto industriale italiano. Per coibentazio-
ne industriale si intendono diverse tipologie di intervento che prevedono
l’installazione di materiali ad hoc utili a ridurre le dispersioni termiche in
aree particolarmente critiche dei processi produttivi attraverso un isola-
mento termico a caldo, per la conservazione del calore a temperature
che possono raggiungere i 500-550 °C, o un isolamento termico a fred-
do, per il mantenimento delle basse temperature che possono raggiun-
gere i -50 °C in processi non criogenici e lo zero assoluto per i processi
criogenici.
I benefici energetici ed economici ascrivibili a tale soluzione per l’effi-
cienza energetica sono indiscutibili: esaminando, a titolo esemplifica-
tivo, un processo produttivo caratterizzato da cica 300 m
2
di flange e
valvole per cui transita calore a 300 °C per mediamente 5.000 ore all’an-
no, un investimento in isolamento termico attraverso materiali fibrosi,
compreso fra 35.000 e 40.000 euro, genererebbe un risparmio annuo
di circa 1.300 MWh termici ed una riduzione della bolletta energetica di
circa 65.000 euro all’anno.
Prendendo quindi in considerazione i settori industriali nei quali si ri-
scontrano i maggiori benefici a seguito di interventi di coibentazione
termica, la relativa convenienza economica ed il parere degli operatori
di settore, il rapporto stima il potenziale di risparmio atteso di questa
tipologia di soluzioni per l’efficienza energetica fra il 2015 ed il 2020, che
ammonta a circa 6,8 TWh termici all’anno a cui è associabile un volume
d’affari medio annuo di circa 80 milioni di euro. Il raggiungimento di tale
potenziale contribuirebbe in modo significativo agli obiettivi prefissati a
livello nazionale, andando a coprire circa il 9,8% dell’obiettivo di rispar-
mio di energia finale definito dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN)
per l’ambito industriale.
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