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Page Background 31 n.17 marzo 2015

zano i mercati delle soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica

attualmente disponibili in Italia. L’obiettivo è quello di riconoscere non

solo i ruoli dei differenti soggetti coinvolti, ma soprattutto di comprendere

e valorizzare i driver che ne influenzano le scelte d’investimento o di col-

laborazione. Il rapporto analizza complessivamente 9 differenti mercati,

per un totale di 14 soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica e 25

configurazioni di filiera differenti (Tabella 1).

Le caratteristiche comuni delle differenti configurazioni di filiera ne han-

no permesso una classificazione attraverso due dimensioni: la tipologia

di intermediario e la taglia dell’intervento (Tabella 2).

Dall’analisi delle differenti configurazioni appare evidente come il volu-

me d’affari maggiore (circa 4.430 milioni di euro all’anno) è attribuibile

a filiere caratterizzate da intermediari ‘generici’ che, molto spesso, non

identificano nell’efficienza energetica il settore principale in cui operare

e non possiedono esperienza e know-how specifici in materia. Ne emer-

ge come sarebbe dunque auspicabile un’evoluzione di tali soggetti ver-

so una maggiore consapevolezza dei benefici tecnico-economici delle

soluzioni per l’efficienza energetica al fine di favorirne una diffusione

capillare.

Coibentazione termica industriale

Nell’ultima parte, il rapporto si focalizza sull’analisi della coibentazione

termica industriale, una soluzione tecnologica spesso non menzionata,

ma che di fatto possiede un potenziale notevole di riduzione dei consu-

mi di energia termica del comparto industriale italiano. Per coibentazio-

ne industriale si intendono diverse tipologie di intervento che prevedono

l’installazione di materiali ad hoc utili a ridurre le dispersioni termiche in

aree particolarmente critiche dei processi produttivi attraverso un isola-

mento termico a caldo, per la conservazione del calore a temperature

che possono raggiungere i 500-550 °C, o un isolamento termico a fred-

do, per il mantenimento delle basse temperature che possono raggiun-

gere i -50 °C in processi non criogenici e lo zero assoluto per i processi

criogenici.

I benefici energetici ed economici ascrivibili a tale soluzione per l’effi-

cienza energetica sono indiscutibili: esaminando, a titolo esemplifica-

tivo, un processo produttivo caratterizzato da cica 300 m

2

di flange e

valvole per cui transita calore a 300 °C per mediamente 5.000 ore all’an-

no, un investimento in isolamento termico attraverso materiali fibrosi,

compreso fra 35.000 e 40.000 euro, genererebbe un risparmio annuo

di circa 1.300 MWh termici ed una riduzione della bolletta energetica di

circa 65.000 euro all’anno.

Prendendo quindi in considerazione i settori industriali nei quali si ri-

scontrano i maggiori benefici a seguito di interventi di coibentazione

termica, la relativa convenienza economica ed il parere degli operatori

di settore, il rapporto stima il potenziale di risparmio atteso di questa

tipologia di soluzioni per l’efficienza energetica fra il 2015 ed il 2020, che

ammonta a circa 6,8 TWh termici all’anno a cui è associabile un volume

d’affari medio annuo di circa 80 milioni di euro. Il raggiungimento di tale

potenziale contribuirebbe in modo significativo agli obiettivi prefissati a

livello nazionale, andando a coprire circa il 9,8% dell’obiettivo di rispar-

mio di energia finale definito dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN)

per l’ambito industriale.

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