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n.17 marzo 2015
ENERGETICA
EFFICIENZA
imprese del territorio fanno parte della prima categoria. Ci sono anche
iniziative autonome di singole regioni virtuose dedicate in modo partico-
lare ai privati cittadini.
Nella seconda categoria, oltre al tradizionale prestito bancario, ci sono
alcuni strumenti alternativi come i project bond, i mini-bond e il leasing,
una specie di ‘contratto di affitto’ della tecnologia per l’efficienza energe-
tica che può essere acquistata alla scadenza del contratto ad un prezzo
prestabilito. Anche il crowdfunding costituisce una forma di finanziamen-
to che consiste in una raccolta, generalmente organizzata tramite la rete
Internet, di fondi grazie al coinvolgimento persone o gruppi di persone,
che non afferiscono ai tradizionali istituti di finanziamento (ad esempio
banche o fondi d’investimento).
È infine possibile reperire fondi necessari a finanziare interventi di ef-
ficienza energetica attraverso il cosiddetto ‘anticipo Titoli di Efficienza
Energetica’ e mediante la ‘rateizzazione in bolletta’, ovvero un accordo
fra l’utility che si occupa della fornitura di energia ed il proprio cliente,
che è interessato dall’intervento di efficienza energetica.
Nonostante quest‘ampia disponibilità di strumenti, l’utilizzo del ‘tradizio-
nale’ prestito bancario è ancora oggi predominante. Anche dal punto di
vista dei finanziamenti, il mercato italiano si conferma arretrato e lo stu-
dio realizzato dal’Energy & Strategy Grouop mostra come tra il 2007 ed
il 2013 siano stati realizzati interventi di efficienza energetica attraverso
l’utilizzo di ‘finanziamenti pubblici’ per meno di 50 milioni di euro, con
l’utilizzo di leasing per circa 74 milioni di euro, contro i circa 585 milioni
di euro rappresentati dai prestiti bancari ‘tradizionali’. Nel futuro questa
tendenza potrebbe cambiare anche grazie allo sviluppo di un ‘fondo di
garanzia’ come il “Fondo nazionale per l’efficienza energetica”, istituito
presso il Ministro dello Sviluppo Economico, che mira a sostenere gli in-
vestimenti per l’efficienza energetica attraverso concessione di garanzie
ed erogazione di finanziamenti.
L’importanza dell’audit energetico
Il terzo ostacolo che si frappone alla diffusione dell’efficienza energetica
in Italia, riguarda la corretta realizzazione dell’audit energetico, cioè l’in-
dagine preliminare che serve ad ottenere informazioni riguardo l’utenza
energetica sulla quale si vuole realizzare l’intervento di efficientamento,
che coinvolge non solo soggetti esperti e qualificati, ma anche l’uso di
tecnologie affidabili ed efficaci. Negli ultimi anni si è assistito ad una cre-
scente offerta di soluzioni ICT-based volte a facilitare ed automatizzare
il processo di raccolta e rielaborazione delle informazioni sui consumi
energetici e sulle caratteristiche dell’utenza. Queste soluzioni, compo-
ste da dispositivi hardware abilitanti la rilevazione dei dati energetici ed
applicativi software che permettono l’analisi delle informazioni raccol-
te, si strutturano in tre possibili configurazioni. In primo luogo, i sistemi
di monitoraggio permettono la raccolta delle informazioni sullo stato di
un’utenza energetica e la rielaborazione di queste attraverso analisi di
benchmark rispetto a situazioni ‘ideali’ di funzionamento degli impianti.
In secondo luogo, i sistemi di controllo permettono di monitorare l’anda-
mento dell’utenza energetica, confrontare le informazioni ottenute con
valori target predefiniti (set-point) e, quindi, implementare automatica-
mente eventuali azioni correttive. Infine, i sistemi di supervisione con-
densano le funzionalità degli altri due sistemi consentendo di monitorare
l’andamento dell’utenza energetica, confrontare le informazioni ottenute
con valori target predefiniti, scegliere ed implementare automaticamen-
te le eventuali azioni correttive in base ai risultati di analisi tecnico-eco-
nomiche e di benchmark. Una diffusione capillare di tali sistemi potreb-
be portare ad un notevole beneficio energetico ed economico.
Per i sistemi di monitoraggio, il potenziale di risparmio energetico an-
nuo, ovvero la quantità di energia che può essere mediamente rispar-
miata ogni anno grazie all’adozione di tali soluzioni, è stimabile in circa
10 TWh termici, che genererebbe volume di mercato medio annuo di
circa 480 milioni di euro. Per i sistemi di controllo, tale potenziale di
risparmio energetico medio ammonterebbe a circa 24,8 TWh termici,
a cui si associa un volume di mercato annuo medio di circa 810 milioni
di euro. Infine, con i sistemi di supervisione la quantità di energia che
potrebbe essere mediamente risparmiata ogni anno sarebbe di circa
40,7 TWh, che genererebbe volume di mercato medio annuo di circa
1.680 milioni di euro.
Dopo aver valutato le potenzialità di innovazione del settore, connesse
all’adozione di strumenti di risk management, meccanismi evoluti di fi-
nanziamento e sistemi di rilevazione e controllo dei consumi, il rapporto
identifica ed analizza le differenti configurazioni di filiera che caratteriz-
Tabella 2 - Taglia dell’intervento
Nome filiera
Piccola Taglia
Grande Taglia
Aria compressa
< 300 kW
≥ 300 kW
Automazione Industriale < 90 kW
≥ 90 kW
CHP
≤ 500 kWe
> 500 kWe
Chiusure vetrate
Decine di unità
Centinaia di unità
HVAC
≤ 35 kW
>35 kW
Illuminazione
Decine di unità
Centinaia di unità
Isolamento edificio
Decine di m
2
Centinaia di m
2
UPS
≤ 10 kVA
>10 kVA
Fonte: Energy Efficiency Report Dicembre 2014, Energy & Strategy Group)
Tabella 1 - Filiere che caratterizzano il mercato dell’efficienza energetica
Filiera
Soluzioni tecnologiche
Aria compressa
Sistemi di aria compressa
Automazione Industriale
Inverter
Motori elettrici
CHP
Cogenerazione - CHP
Chiusure vetrate
Chiusure vetrate
Energy Intelligence
Sistemi di Monitoraggio, Controllo e
Supervisione
Heating, Ventilating and Air Conditioning (Hvac) Caldaia a condensazione
Pompa di Calore
Solare termico
Illuminazione
Illuminazione efficiente
Isolamento edificio
Superfici Opache
UPS
Uninterruptible Power Supply (UPS)
Fonte: Energy Efficiency Report Dicembre 2014, Energy & Strategy Group)