Le perdite nei disastri ambientali dipendono dal clima. O no?
È apparso recentemente un articolo sul Sunday Times che mette in discussione il lavoro di comunicazione dell’Ipcc in merito ai cambiamenti climatici e alla loro connessione ai disastri ambientali che vanno a influire sulle perdite economiche
Il 24 gennaio il Sunday Times ha pubblicato un articolo fuorviante e senza fondamento attaccando il modo in cui il Quarto Rapporto di Valutazione dell’Ipcc ha trattato un’importante questione riguardo i recenti andamenti delle perdite da disastri correlati al clima.
L’articolo, intitolato “Le Nazioni Unite hanno collegato erroneamente il riscaldamento globale ai disastri naturali”, è stato scritto da Jonathan Leake.
L’articolo del Sunday Times si sbaglia su due punti. Il primo è che esso presume in modo non corretto che una breve sezione di tendenze nelle perdite economiche derivanti da disastri dipendenti dal clima è tutto quello che il Quarto Rapporto di Valutazione dell’Ipcc (2007) ha da dire riguardo i cambiamenti nelle situazioni estreme e i disastri. Infatti, Quarto Rapporto di Valutazione dell’Ipcc giunge a molte importanti conclusioni, in molte parti della relazione, riguardo il ruolo dei cambiamenti climatici negli eventi estremi. La valutazione rivolge sia le osservazioni dei cambiamenti del passato sia le proiezioni dei cambiamenti per il futuro in settori che spaziano dalle ondate di calore e precipitazioni agli incendi furiosi. Ciò costituisce una valutazione attenta della prova disponibile, con un’approfondita considerazione della fiducia con la quale ogni conclusione può essere tracciata.
Il secondo problema con l’articolo del Sunday Times è il suo attacco infondato sulla sezione della relazione sulle tendenze nelle perdite economiche dai disastri. Questa sezione del rapporto dell’Ipcc è una trattazione equilibrata di una problematica complicata e importante. Esso fa chiaramente il punto su uno studio che individua un incremento delle perdite economiche, corretto sulle valutazioni di rischio, ma che altri studi non hanno rilevato come tendenza.
Il tono è equilibrato, e la sezione contiene molti importanti fattori qualificanti. Nello scrivere, riesaminare ed editare questa sezione, i procedimenti dell’Ipcc sono stati attentamente seguiti per produrre una valutazione che è il mandato dell’Ipcc.
Ipcc: www.ipcc.ch
Times: www.timesonline.co.uk
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