Idrogeno

Pubblicato il 27 aprile 2021

Il futuro del Pianeta, e neanche troppo lontano, dovrà essere sostenibile. La sfida della decarbonizzazione però è tutt’altro che facile e non ci si può permettere di sbagliare strada, proprio perché il tempo stringe. In questo contesto, può l’ idrogeno verde diventare protagonista della transizione ecologica?
L’impegno europeo, lo ricordiamo, è raggiungere la “neutralità climatica” entro il 2050 e ridurre del 55% le emissioni entro il 2030. In linea, più o meno, con quanto fissato da Cina, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Corea del Sud e Canada.

Una delle domande che ci si pone ora, un po’ a tutti i livelli, da quello politico a quello imprenditoriale è: riuscirà l’idrogeno verde a trainare la transizione green? L’idrogeno verde è quello a zero emissioni di carbonio che può essere prodotto dall’acqua tramite elettrolisi fornita dall’energia elettrica prodotta da energia rinnovabile o nucleare. Occorre però ancora superare alcune criticità legate, da un lato, ai costi di produzione, dall’altro alle infrastrutture di distribuzione e stoccaggio.

Il primo punto si può risolvere solo applicando delle economie di scala. Oggi il costo dell’idrogeno verde è più del doppio dell’idrogeno blu, prodotto dal gas naturale e secondo molte analisi non potrà essere competitivo prima del 2030, quando i costi delle energie rinnovabili e degli elettrolizzatori diminuiranno.
Sul fronte delle infrastrutture, qualche adeguamento normativo potrebbe favorire lo sviluppo di depositi di stoccaggio e di una rete di punti di rifornimento, che in Italia è ancora limitata. Sarebbe inoltre auspicabile che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevedesse un supporto alla digitalizzazione delle reti per accogliere gas diversi.

Diamo conto in questo Focus degli ultimi sviluppi tecnologici e delle iniziative legate a questo vettore.

Fonte  foto Freerangestock_GeoffreyWhiteway

 



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