Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  46 / 68 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 46 / 68 Next Page
Page Background

46

marzo 2015

diAlbertoGiordano

L’economiamondiale

crescemaconun

andamentopiùlento

rispettoalleprevisioni

precedenti.Diseguito

un’analisisullacrescita

economicanell’Eurozona

eneiprincipaliPaesiextra

europei,lasituazione

attualeeleprospettive,oltre

auninteressanteconfronto

trai‘big’

È

una crescita al rallentatore in quasi

tutte le economie mondiali. E non

solo. Il Fondo monetario interna-

zionale ha infatti ridotto le stime di crescita

globale ed è ormai evidente come l’Europa

e gli Stati Uniti siano due realtà che viaggia-

no a velocità differenti. Secondo le tabelle

del WEO (World economic outlook), il rap-

porto sull’economia globale redatto dal

FMI, il PIL mondiale registrerà una espan-

sione del 3,3% nel 2014, con uno 0,1% in

meno rispetto alle previsioni aggiornate

dello scorso luglio; rispetto all’edizione di

aprile c’è stata una correzione dello -0,4%

delle stime, ‘alla luce soprattutto di una

prima metà del 2014 più debole delle at-

tese’. Per il 2015 è previsto un +3,8%, una

limatura al ribasso dello 0,2% sui calcoli di

tre mesi fa. La crescita dovrebbe rafforzarsi

nelle economie avanzate, ma il passo della

ripresa resta diverso nelle varie regioni: il

rimbalzo ‘più forte’ è atteso negli Stati Uni-

ti, mentre i ‘freni dovuti alla crisi si allente-

ranno solo lentamente’ nell’area euro - re-

cita il rapporto - e la crescita in Giappone

resterà ‘modesta’. La Cina dovrebbe essere

in costante crescita (7,1% nel 2015 contro il

7,4% del 2014). Detto questo, purtroppo Il

grande malato dell’economia mondiale è

l’Eurozona, con un tasso di disoccupazione

dell’11,2% e una crescita economica debo-

le e disomogenea per area territoriale, pari

all’1,3%.

La situazione in Europa

La ripresa in Europa è lenta e poco convin-

cente, latitano gli investimenti. Il terzo tri-

mestre luglio-settembre ha infatti visto il

Paesi Big:

economie a confronto