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marzo 2015

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circa un centinaio invece lo riconoscono

indirettamente. Sono convinto che sareb-

be davvero straordinario per l’Italia pren-

dersi questo impegno e nell’anno di Ex-

po, primi in Europa, introdurre il Diritto al

Cibo nella prima parte della nostra Carta

Costituzionale. Expo è prima di tutto una

sfida sui contenuti e l’Italia può giocare

un ruolo essenziale in tal senso. Le nuove

generazioni raccoglieranno infatti i frutti

di quello che stiamo seminando oggi. Se

da un lato abbiamo 850 milioni di perso-

ne denutrite nel mondo, dall’altro oltre

1 miliardo di persone soffrono a causa

di malattie legate all’obesità o al sovrap-

peso, mentre 1,3 miliardi di tonnellate di

cibo vengono sprecate. Serve maggiore

consapevolezza nelle scelte politiche dei

Governi ma anche stili di vita sostenibili

da parte dei cittadini. In quest’ottica, la

firma della ‘Carta di Milano’ riveste un si-

gnificato chiave. Vogliamo responsabiliz-

zare le persone, ma anche le imprese, le

società e le Istituzioni su questioni come

lo spreco alimentare, il diritto al cibo, la

sicurezza dei prodotti, l’agricoltura soste-

nibile. Garantire cibo sano, sufficiente e

sicuro alle nuove generazioni non è uno

slogan, ma una scommessa che voglia-

mo vincere mettendo in campo tutte le

risorse e le professionalità che abbiamo.

Fondamentale, infine, anche la lotta alla

contraffazione, alla quale dedicheremo il

forum europeo di marzo a Lodi”.

In termini di ricadute, quali stime sono sta-

te fatte dal suo Ministero e dal Governo

circa l’impatto economico positivo che il

dopo Expo avrà sul territorio italiano?

“Ci troviamo già di fronte a cifre che di-

mostrano la grandezza di Expo. I Paesi

stranieri hanno investito un miliardo di

euro nella realizzazione dei Padiglioni,

affidando per l’80% i lavori a imprese

italiane. Nei cantieri sono al lavoro 4.000

operai. E questo è solo l’inizio. L’evento

deve ancora entrare nel vivo e avrà senza

dubbio notevoli ricadute per l’Italia, sia

sotto il profilo economico sia occupazio-

nale. Si prevede che l’impatto maggiore

si avrà grazie ai flussi turistici, ma gli ef-

fetti si vedranno anche sotto il profilo

imprenditoriale, grazie alle start-up. Vien

da sé che ne potrà beneficiare pure il pa-

trimonio immobiliare, per il quale si pre-

vedono oltre un miliardo di produzione

aggiuntiva e circa 8 mila posti di lavoro.

Ancora dal punto di vista occupazionale,

nei mesi scorsi è stata aperta la ricerca di

5 mila figure professionali per i Padiglioni

dei Paesi e, attraverso lo ‘Youth Training

Program’, saranno attivati 6 programmi

di formazione per 200 universitari tiroci-

nanti”.

Da ultimo, chiudiamo con uno sguardo sul

Mediterraneo e sull’Unione Europea. Quali

azioni metterà in campo il nostro Governo

dall’1 maggio al 31 ottobre 2015 per pro-

muovere la centralità delle politiche agri-

cole europee?

“Con Expo ci giochiamo una partita fon-

damentale per instaurare nuove part-

nership e anche per rafforzare quelle già

esistenti con i Paesi del Mediterraneo. Già

con la Conferenza Euro-Mediterranea di

novembre del 2014, che abbiamo orga-

nizzato a Palermo, abbiamo cominciato a

scrivere una nuova pagina di cooperazio-

ne internazionale per promuovere la cre-

scita nelle aree rurali, per l’innovazione,

la ricerca e lo scambio di esperienze per

lo sviluppo dell’agricoltura, per la lotta

agli sprechi e per prendere misure ade-

guate ai cambiamenti climatici. L’Esposi-

zione Universale ospiterà un cluster inte-

ramente dedicato al Bio-Mediterraneo,

che avrà un ruolo di primo piano, non

solo perché è quello più esteso all’interno

del sito espositivo, ma soprattutto per il

messaggio che racchiude: il Mediterraneo

rappresenta un melting pot di civiltà, la

cui biodiversità naturale e agricola è rino-

mata in tutto il mondo grazie alla ‘dieta

mediterranea’, Patrimonio dell’Umanità,

che qui troverà piena e giusta rappresen-

tazione”.

Attesi 20 milioni di ‘ambasciatori’

“Dal 1 maggio al 31 ottobre avremo il mondo in casa”,

sottolinea il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.

L’Italia, infatti, attende 20 milioni di visitatori: saranno, per

usare l’espressione efÀcace dell’esponente del Governo

italiano, “ambasciatori del diritto al cibo nel mondo”.

Obiettivo dell’Esposizione, infatti, è promuovere la cultura

alimentare, cogliendo l’occasione per far conoscere ai

tantissimi Paesi partecipanti il nostro ‘saper fare’, ma anche

il fascino e l’ospitalità delle diverse realtà territoriali italiane.

‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ è il tema al centro

della manifestazione: “Expo Milano 2015 - spiega il portale

Expo2015.org - sarà l’occasione per riÁettere e confrontarsi

sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del

nostro mondo”. Se da una parte, infatti, c’è ancora chi soffre la

fame (870 milioni, secondo le stime, sono risultate le persone

denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra parte c’è chi muore

per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta

e troppo cibo. Per non parlare del fatto che annualmente

vengono sprecate circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo. “Per

questo motivo - conclude Expo Milano 2015 - servono scelte

politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso

l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare

un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse”.