marzo 2015
37
circa un centinaio invece lo riconoscono
indirettamente. Sono convinto che sareb-
be davvero straordinario per l’Italia pren-
dersi questo impegno e nell’anno di Ex-
po, primi in Europa, introdurre il Diritto al
Cibo nella prima parte della nostra Carta
Costituzionale. Expo è prima di tutto una
sfida sui contenuti e l’Italia può giocare
un ruolo essenziale in tal senso. Le nuove
generazioni raccoglieranno infatti i frutti
di quello che stiamo seminando oggi. Se
da un lato abbiamo 850 milioni di perso-
ne denutrite nel mondo, dall’altro oltre
1 miliardo di persone soffrono a causa
di malattie legate all’obesità o al sovrap-
peso, mentre 1,3 miliardi di tonnellate di
cibo vengono sprecate. Serve maggiore
consapevolezza nelle scelte politiche dei
Governi ma anche stili di vita sostenibili
da parte dei cittadini. In quest’ottica, la
firma della ‘Carta di Milano’ riveste un si-
gnificato chiave. Vogliamo responsabiliz-
zare le persone, ma anche le imprese, le
società e le Istituzioni su questioni come
lo spreco alimentare, il diritto al cibo, la
sicurezza dei prodotti, l’agricoltura soste-
nibile. Garantire cibo sano, sufficiente e
sicuro alle nuove generazioni non è uno
slogan, ma una scommessa che voglia-
mo vincere mettendo in campo tutte le
risorse e le professionalità che abbiamo.
Fondamentale, infine, anche la lotta alla
contraffazione, alla quale dedicheremo il
forum europeo di marzo a Lodi”.
In termini di ricadute, quali stime sono sta-
te fatte dal suo Ministero e dal Governo
circa l’impatto economico positivo che il
dopo Expo avrà sul territorio italiano?
“Ci troviamo già di fronte a cifre che di-
mostrano la grandezza di Expo. I Paesi
stranieri hanno investito un miliardo di
euro nella realizzazione dei Padiglioni,
affidando per l’80% i lavori a imprese
italiane. Nei cantieri sono al lavoro 4.000
operai. E questo è solo l’inizio. L’evento
deve ancora entrare nel vivo e avrà senza
dubbio notevoli ricadute per l’Italia, sia
sotto il profilo economico sia occupazio-
nale. Si prevede che l’impatto maggiore
si avrà grazie ai flussi turistici, ma gli ef-
fetti si vedranno anche sotto il profilo
imprenditoriale, grazie alle start-up. Vien
da sé che ne potrà beneficiare pure il pa-
trimonio immobiliare, per il quale si pre-
vedono oltre un miliardo di produzione
aggiuntiva e circa 8 mila posti di lavoro.
Ancora dal punto di vista occupazionale,
nei mesi scorsi è stata aperta la ricerca di
5 mila figure professionali per i Padiglioni
dei Paesi e, attraverso lo ‘Youth Training
Program’, saranno attivati 6 programmi
di formazione per 200 universitari tiroci-
nanti”.
Da ultimo, chiudiamo con uno sguardo sul
Mediterraneo e sull’Unione Europea. Quali
azioni metterà in campo il nostro Governo
dall’1 maggio al 31 ottobre 2015 per pro-
muovere la centralità delle politiche agri-
cole europee?
“Con Expo ci giochiamo una partita fon-
damentale per instaurare nuove part-
nership e anche per rafforzare quelle già
esistenti con i Paesi del Mediterraneo. Già
con la Conferenza Euro-Mediterranea di
novembre del 2014, che abbiamo orga-
nizzato a Palermo, abbiamo cominciato a
scrivere una nuova pagina di cooperazio-
ne internazionale per promuovere la cre-
scita nelle aree rurali, per l’innovazione,
la ricerca e lo scambio di esperienze per
lo sviluppo dell’agricoltura, per la lotta
agli sprechi e per prendere misure ade-
guate ai cambiamenti climatici. L’Esposi-
zione Universale ospiterà un cluster inte-
ramente dedicato al Bio-Mediterraneo,
che avrà un ruolo di primo piano, non
solo perché è quello più esteso all’interno
del sito espositivo, ma soprattutto per il
messaggio che racchiude: il Mediterraneo
rappresenta un melting pot di civiltà, la
cui biodiversità naturale e agricola è rino-
mata in tutto il mondo grazie alla ‘dieta
mediterranea’, Patrimonio dell’Umanità,
che qui troverà piena e giusta rappresen-
tazione”.
Attesi 20 milioni di ‘ambasciatori’
“Dal 1 maggio al 31 ottobre avremo il mondo in casa”,
sottolinea il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.
L’Italia, infatti, attende 20 milioni di visitatori: saranno, per
usare l’espressione efÀcace dell’esponente del Governo
italiano, “ambasciatori del diritto al cibo nel mondo”.
Obiettivo dell’Esposizione, infatti, è promuovere la cultura
alimentare, cogliendo l’occasione per far conoscere ai
tantissimi Paesi partecipanti il nostro ‘saper fare’, ma anche
il fascino e l’ospitalità delle diverse realtà territoriali italiane.
‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ è il tema al centro
della manifestazione: “Expo Milano 2015 - spiega il portale
Expo2015.org - sarà l’occasione per riÁettere e confrontarsi
sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del
nostro mondo”. Se da una parte, infatti, c’è ancora chi soffre la
fame (870 milioni, secondo le stime, sono risultate le persone
denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra parte c’è chi muore
per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta
e troppo cibo. Per non parlare del fatto che annualmente
vengono sprecate circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo. “Per
questo motivo - conclude Expo Milano 2015 - servono scelte
politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso
l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare
un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse”.