Let’smake the right to food
aconstitutional right
marzo 2015
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sinergia tra pubblico e privato indispensa-
bile per un evento di questa portata. Sono
i numeri a dirlo: 147 partecipanti, 1 milio-
ne di metri quadri di spazio espositivo, 54
padiglioni degli Stati, un record assoluto
anche rispetto ai 42 di Shangai. Proprio per
questo abbiamo attuato una governance
estesa che ha come obiettivi il controllo del
cronoprogramma e il pieno rispetto della
legalità, nel massimo della trasparenza. Ex-
po appartiene a tutti e per questo motivo
tutti i costi, gli incarichi, il punto sui cantieri
e le informazioni al riguardo sono acces-
sibili ai cittadini attraverso il sito internet
dedicato, Open Expo. Non solo. Dobbiamo
tenere bene a mente che l’Esposizione Uni-
versale non è una grande fiera. È impor-
tante fare in modo che il Paese, e nello spe-
cifico i vari territori, vivano pienamente i
progetti messi in campo e ne colgano le oc-
casioni di sviluppo non solo sotto il profilo
economico. Per far sì che questo avvenga,
è indispensabile che ognuno faccia la sua
parte. Cogliere il messaggio di Expo vuol
dire alzare lo sguardo e andare oltre le
semplici ambizioni. La giornata ‘Le idee di
Expo’ che abbiamo organizzato all’Hangar
Bicocca di Milano ha segnato un punto di
svolta importantissimo. Si è dimostrata la
potenza dei contenuti. Abbiamo chiamato
oltre 600 esperti a confrontarsi, attraverso
quaranta tavoli di approfondimento, sul-
le principali questioni legate al diritto al
cibo e alla sfida alimentare globale. Con-
fronti veri, animati ai tavoli per più di tre
ore e poi preziosi contributi in plenaria da
parte di una pluralità di voci unica nel suo
genere. Abbiamo affrontato temi crucia-
li: dalla lotta allo speco, alla fame e all’o-
besità, all’educazione alimentare, dalla
salvaguardia di beni essenziali come terra
e acqua, all’innovazione e ricerca, alla tu-
tela della biodiversità. Per tutta la giorna-
ta esperienze e sensibilità diverse si sono
unite per dare all’Expo l’anima che meri-
ta. Tutto questo impegno si concretizzerà
Italy is preparing to host 20 million
visitors: Expo 2015, which runs from
1May to 30 October, boasts the
participation of 147 countries, a million
square meters of exhibition space, and
an investment of one billion Euro for the
construction of the pavilions. More than
8 million tickets have already been sold
worldwide, a million in China alone.
More than 2 million nights booked so
far in Italy by tour operators. The main
Italian airports will have Expo Infopoints
that will be active throughout the event.
The goal of the organizers and the Italian
government is to provide an in-depth
view, during the 184 days of the fair, of
the main issues relative to the right to
food and the global food challenge, and
to draft the ‘Charter of Milan’, the true
legacy of Expo, to be delivered to the UN
Secretary General on 16 October. “With
the Expo”, explains Agriculture Minister
MaurizioMartina, “Italy intends to
establish new partnerships and strengthen
existing ones with the Mediterranean
countries. The Euro-Mediterranean
Conference, held last November in Sicily,
has opened a new chapter of international
cooperation, promoting growth in
rural areas, innovation, research and
knowledge exchange for agricultural
development, for the fight against waste
and for implementing appropriate
measures with regard to climate change”.
As such, the World’s Fair will feature
the Bio-Mediterranean cluster, which
will play a major role not only because
it will be the largest cluster, but above all
for its message: “The Mediterranean”,
emphasizes Martina, “is a melting
pot of civilizations whose natural and
agricultural biodiversity is known around
the world, thanks to the Mediterranean
diet, heritage of humanity, which will find
full and fair representation here”.