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sulle grondaie, deviazione delle prime acque di lavaggio ecc.) e
controllo (bypass, ripartizione su linee di utilizzo diverse ecc.).
Conclude Becciu evidenziando che nei casi relativamente più
complessi è necessario considerare anche vasche di immagaz-
zinamento temporaneo e sistemi di trattamento e disinfezione
prima dell’utilizzo, componenti comunque semplici e di facile
standardizzazione e industrializzazione.
Con riferimento al tema della qualità dell’acqua meteorica
recuperata, abbiamo chiesto a
Daria Barbieri
, Marketing
Coordinator presso Derbigum Italia quali sono le tecnolo-
gie impiegate per garantire livelli di qualità della risorsa
idrica adeguati per un suo riutilizzo.
Il modo più semplice per recuperare le acque meteoriche, ci
spiega Barbieri, è ovviamente quello di raccoglierle direttamen-
te dalle coperture degli stabilimenti industriali. Il forte limite, fino
ad oggi, è stata però la contaminazione dell’acqua causata dalle
essudazioni rilasciate dalle membrane impermeabili di origine
bituminosa, normalmente impiegate sulle coperture industriali
per ottenere la tenuta idraulica. Poiché tuttavia un tetto piano si
presta in maniera ideale al recupero dell’acqua piovana, sono
state messe a punto numerose soluzioni per ovviare il proble-
ma sopra esposto, garantendo un recupero del 100% dell’ac-
qua piovana. Tra le soluzioni proposte dalla nostra azienda vi
sono ad esempio specifici coating acrilici che non modificano
il pH dell’acqua con cui vengono a contatto, come certificato
anche dall’Istituto Mfpa. Di fatto, viene creato uno strato (che
può anche avere diverse colorazioni) integrato nell’armatura
delle membrane già in fase di produzione, subendo una sorta di
‘cottura’ che lo rende stabile dal punto di vista fisico e chimico
garantendo il fatto che l’acqua mantenga il pH con cui è giunta
sulla copertura e possa essere pertanto convogliata in bacini
in mano in Italia e nel mondo e che attualmente gestisce un
parco di oltre 100 impianti di potenza oltre il megawatt me-
diante il servizio di Asset Management e Operation & Main-
tenance (O&M), finalizzato a garantire nel tempo la massima
produzione degli impianti.
La sostenibilità nell’edilizia passa anche attraverso l’ot-
timizzazione dell’uso della risorsa idrica, con particolare
riferimento al tema del recupero. Quali sono al momento
i sistemi che meglio si prestano ad un’applicazione in-
dustriale finalizzata al recupero e riutilizzo delle acque
meteoriche?
Gianfranco Becciu
, docente presso il Dipartimento di In-
gegneria Civile ed Ambientale del Politecnico di Milano, spie-
ga che il recupero e riutilizzo delle acque meteoriche è chia-
ramente vincolato alla compatibilità della qualità dell’acqua
raccolta con il tipo di riuso. In generale, anche per questioni
di costi è preferibile riferirsi alle acque raccolte da coperture
di edifici, che sono meno inquinate. Questo tipo di acque
si prestano al riuso diretto per l’irrigazione di aree verdi, il
lavaggio di superfici pavimentate, il lavaggio di macchinari
e il flussaggio di wc. Dopo semplici processi di trattamen-
to, generalmente mediante filtratura, ed eventualmente di-
sinfezione, possono essere destinate anche ad altri usi re-
sidenziali e industriali non a flusso continuo, ad esempio il
lavaggio di indumenti. In questo caso si possono realizzare
sistemi di raccolta e riuso delle acque meteoriche facilmente
industrializzabili. Nel più semplice dei casi, quello di utilizzo
diretto e contemporaneo senza immagazzinamento si tratta
principalmente di realizzare sistemi modulari di convoglia-
mento e distribuzione a gravità, dotati di semplici sistemi di
pretrattamento (filtratura di materiale vegetale grossolano
Recupero delle acque meteoriche - IT-Datalogic
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n.18 maggio 2015