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n.18 maggio 2015

Case Study

L’impianto oggetto dello studio serve un

agglomerato urbano di tipo costiero ed ha

una potenzialità complessiva di 18.000

ab/eq. Il layout, come mostrato in Figura

1, è del tipo ‘Ludzack- Ettinger modificato’

con comparto di denitrificazione a valle

del reattore aerobico, si compone delle

seguenti sezioni: grigliatura, sollevamen-

to iniziale, dissabbiatore a sezione circo-

lare, vasca di equalizzazione a sezione

quadrata, due vasche di sedimentazione

primaria, sollevamento intermedio e va-

sca di sedimentazione secondaria.

In seguito ad un intervento di riqualifica-

zione strumentale, si è resa necessaria

l’installazione delle sonde redox per

entrambe le linee, nei due ambienti del

sistema biologico: denitrificazione e nitrifi-

cazione. In definitiva il sistema di acquisi-

zione risulta così costituito:

- portata in ingresso all’impianto (Qin);

- portate di ripartizione sollevate dalla

stazione di sollevato intermedio (Qin, 1,

Qin, 2);

- ossigeno disciolto nei comparti aerobici

delle due linee (OD1, OD2);

- potenziale di ossido-riduzione:

• Redox 1,in =

ingresso denitrificazione linea I;

• Redox 1,out =

uscita ossidazione linea II;

• Redox 2,in =

ingresso denitrificazione linea II;

• Redox 2,out =

uscita ossidazione linea II.

- energia totalmente assorbita dall’impianto;

- energia assorbita dalle apparecchiature di fornitura aria:

• INV1 e INV2 = soffianti regolate da inverter a servizio della prima

linea,

• INV3 e INV4 = soffianti regolate da inverter a servizio della seconda

linea.

La strumentazione di misura installata in campo è collegata ad un PLC

il quale attraverso un router Gprs è connesso in VPN con il server e

trasmette tutti i parametri di processo e automazione al centro di con-

trollo, configurato per espletare le funzioni di supporto alle decisioni

attraverso il monitoraggio real-time del processo.

La sperimentazione Redox

Lo studio dei parametri ORP e OD rappresenta una valutazione funzio-

nale al monitoraggio e al controllo dei processi biologici, in virtù della loro

natura esplicativa dello stato di avanzamento del processo ossido-ridut-

tivo [1]. Una più recente trattazione, inoltre, attesta che nei processi bio-

logici di rimozione degli inquinanti, il valore dell’ORP riflette le variazioni

di OD, le concentrazioni di substrato organico, l’attività dei microrganismi

e le cinetiche di reazione [2] e [3]. Un team di ricerca spagnolo [4] accen-

na al legame diretto dell’ORP con il rapporto COD/TKN in entrata e dalla

presenza di alcuni elementi tossici nel refluo, seppur in tracce. In accordo

con le sperimentazioni recenti operate da diversi team di ricerca è esclu-

sa la regolazione diretta dell’OD con le sonde redox. A seguito di ciò è

stato introdotto un nuovo parametro necessario per integrare le informa-

zioni conseguite con il data-set a base ORP, cioè il cosiddetto OUR

(Oxygen Uptake Rate). Si tratta di un parametro valutabile durante la

fase di spegnimento delle soffianti, mediante una metodologia dinamica

che integra i fondamenti microbiologici dell’attività respiratoria alle reali

esigenze del ciclo biologico [3]. La determinazione dell’OUR in seguito

allo stop di azionamento, passa attraverso la seguente espressione:

dove:

qO

2

= tasso di assorbimento specifico di ossigeno [mol O

2

kg

-1

s

-1

]

,

Cx = concentrazione di biomassa [kg m

-3

],

OUR = tasso di assorbimento di ossigeno [mol O

2

m

-3

s

-1

]

L’OUR è calcolato dalla pendenza del grafico costruito interfacciando la

concentrazione di OD in diminuzione durante l’interruzione del sistema di

aerazione con il tempo (Figura 2). L’esigenza di correlare l’OUR in asset-

to dinamico, fornirebbe indicazioni utili alla riformulazione del flusso di O

2

Figura 1 - Schema a blocchi

impianto depurativo

Figura 2 - Esempio di

elaborazione OD vs. t