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n.14maggio 2014
si ambiti territoriali, in base alle necessità. Complessivamente nella
rete sono presenti cinque grandi schemi idrici (Sele-Calore, Fortore,
Pertusillo, Sinni eOfanto), cinque impianti industriali di potabilizzazio-
ne (Fortore, Sinni, Pertusillo, Locone eConza) per la trasformazione
dell’acqua proveniente dai bacini arti¿ciali, 328 serbatoi con capacità
di stoccaggiodi 3milioni dim
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d’acquae184 impianti di depurazione.
Cuore pulsante di AQP, al quale conÀuiscono le acque potabilizzate
del Sinni edel Pertusillo, pari apiùdi un terzodellaportatacomplessi-
va dell’acquedotto, è l’impianto di sollevamento di Parco del Marche-
se, il quale è in grado di sollevare ¿no a 7.000 L/s di acqua, grazie a
una stazione di pompaggio di 16MW, e ospita anche il primo parco
fotovoltaico dell’acquedotto, con 5.000 pannelli distribuiti su una su-
per¿cie di tre ettari.
L’impianto di potabilizzazione del Sinni, situato in Agro di Laterza
(TA), con una capacità di trattamento acqua di 4m
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/s e una portata
media di 4.000 L/s, riceve l’acqua grezza dall’invaso lucano di Monte
Cotugno, la convoglia inuna vascadi accumulo, lapotabilizzae suc-
cessivamente ‘lasolleva’ verso lastazionedi pompaggiodell’impianto
di sollevamento di Parco del Marchese, af¿nché sia poi distribuita in
parte verso la zona del Salento e in parte verso la provincia di Bari,
rispondendo a gran parte del fabbisogno idrico della Puglia centro-
meridionale.
Il potabilizzatore del Sinni è dotato di sei pompe di sollevamento da
1 MW, di cui quattro sempre in funzione, ciascuna con portata me-
dia di 800 L/s. Quello del Sinni è un impianto altamente ‘energivoro’,
soprattutto a causa del funzionamento continuo delle pompe, neces-
sario a garantire il sollevamentomeccanico dell’acqua al nodo idrico
di distribuzione, anche per lunghe tratte di trasporto e in presenza
di accentuati dislivelli che raggiungono, come nel caso di Parco del
Marchese, gli 84metri.
Dati il particolare approvvigionamento e le caratteristiche dell’infra-
struttura, l’energia elettrica necessaria al convoglio dell’acqua nella
rete costituisce lamaggiore vocedi costoperAQP, basti pensare che
la utility pugliese rappresenta, da sola, lo 0,02% del consumo nazio-
nale di energia elettrica e spende all’anno circa 80milioni di euro di
elettricità. In particolare, solo per l’impianto di Parco del Marchese si
spendono 1,8milioni di euro al mese, mentre per l’impianto del Sinni
la spesamensile è di 900mila euro.
La s¿da
Obiettivo fondamentale per AQP è oggi più che mai quello di otti-
mizzare la spesa relativa all’energia elettrica, avviando iniziative per
il recupero dell’energia nelle operazioni di sollevamento, trasporto e
potabilizzazione, attraverso un ulteriore ef¿cientamento di macchine
(motori, pompe, compressori) eprocessi, apartiredaquelle in funzio-
ne negli impianti più energivori come il potabilizzatore del Sinni. “La
s¿dacrucialeper noi oggi èottenereunulteriore risparmioenergetico
damacchine già altamente ef¿cienti dislocate su impianti già pesan-
temente automatizzati”, dice Gianluigi Fiori, Responsabile di Eser-
cizio di AQP. “Possiamo perseguire questo obiettivo incrementando
l’ef¿cienzagestionalecomplessivaattraversounpuntualemonitorag-
gio di consumi e rendimenti: solo una misura corretta e precisa dei
processi può sostenere un bilancio idrico ef¿ciente!”.
Sin dall’inizio degli anni OttantaAQP ha adottato soluzioni avanzate
di controllo logico, visualizzazioneesupervisionedi tutto il ciclo idrico
integrato (captazione dalle fonti di approvvigionamento, adduzione
mediante il sistema acquedottistico, potabilizzazione, distribuzione
nei centri abitati, oltreallagestioneemanutenzionedei sistemi fogna-
ri, ladepurazionedelleacque, losmaltimentoe il riutilizzodei fanghi).
Oggi sono presenti 3.500 sensori su tutta la rete e 600 postazioni: il
telecontrolloconsente lasupervisione in remotodel Àussodegli sche-
mi idrici e ilmonitoraggiodei principali indicatori di potabilità. Indiver-
si punti dell’infrastruttura è anche possibile regolare i Àussi in rete, in
remoto e in automatico.
Finoal 2010, però,AQPnonaveva fatto ricorsoa soluzioni cheabbi-
nassero il telecontrolloalmonitoraggioenergetico.Agli EnergyMana-
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