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n.12 novembre 2013
veloce, economico e anche redditizio per
ridurre le emissioni di gas serra. Aumentare
l’efficienza di edifici, veicoli, elettrodomestici
e industria gioca ‘un ruolo chiave’ negli
scenari di mitigazione del clima creato dal
Gruppo intergovernativo sui cambiamenti
climatici. Mentre i governi devono affrontare
l’opposizione politica a misure costose
politiche climatiche, l’efficienza energetica
offre una promessa allettante di una
soluzione win-win sia per l’ambiente, sia per
l’economia.
Dettagliati report di analisti energetici e
società di consulenza - tra cui l’Agenzia
internazionale per l’energia, McKinsey &
Company ecc. - conferiscono legittimità alle
rosee prospettive di efficienza. Nell’ultimo
World Energy Outlook dell’IEA si sottolinea
come il potenziale di efficienza energetica
possa “realizzare enormi vantaggi per la
sicurezza energetica, la crescita economica
e l’ambiente”. Essa sostiene un investimento
globale di 11.800 miliardi dollari per
l’efficienza al 2035 con un incremento
di 18.000 miliardi dollari in produzione
economica aggiuntiva, che permetterebbe,
contemporaneamente, di diminuire le
emissioni di anidride carbonica a partire dal
2020. Un autorevole rapporto del 2009 di
McKinsey ha sostenuto che gli Stati Uniti
potrebbero tagliare il consumo energetico
annuale del 23% fino al 2020, abbattendo un
sesto delle emissioni di anidride carbonica
degli Stati Uniti e producendo un risparmio
netto di circa
700 miliardi
dollari.
Ma dietro le
quinte delle
previsioni un
chi eseguirà i lavori a spingere gli italiani a
effettuare interventi. Le famiglie vorrebbero
sapere quali accorgimenti renderebbero più
efficiente la propria abitazione, e si dicono
disponibili a valutare con attenzione concrete
proposte che portino a un risparmio e a
realizzarle. Il mercato potenziale di cittadini
disponibili al cambiamento è di 10,8 milioni
famiglie.
Tra gli aspetti presi in considerazione nel
valutare gli interventi a favore del risparmio
energetico ai primi posti ci sono elementi
di carattere economico, come il risparmio
medio annuo generato (31%), la quota
iniziale da investire (20%) e il numero di anni
di ammortamento della spesa (15%). Tra le
famiglie il 65% prevede di spendere fino a
5.000 euro mentre tra le imprese si ha che
il 47% prevede di spendere fino a 5.000 e il
29% fino a 10.000 euro: il valore complessivo
del mercato potenziale supera i 10 miliardi
di euro per il solo 2013, con prospettive di
crescita per gli anni successivi.
Check-up energetici, incentivi
e figure professionali
Tuttavia la valutazione di un check-up
energetico gratuito, seppur positiva, è calata
rispetto allo scorso anno, per le famiglie si
passa dal 53% del 2012 al 39% del 2013,
mentre, per le imprese, si passa dal 53%
al 43%: in pratica, seppur coscienti dei
problemi energetici gli utenti sono diventati
più prudenti. La prudenza è figlia della crisi
economica, infatti tra le famiglie che non si
sentono sicure degli investimenti in efficienza
energetica si trovano quelle in sofferenza:
anziani, residenti al sud e nelle
isole o con bassa scolarità;
per le imprese è una
situazione analoga con il
settore del commercio e
geograficamente le isole
ad avere i maggiori dubbi
sull’efficienza energetica.
Gli incentivi, esaminati solo come sgravio
Irpef, sono un buon driver dell’efficienza a
patto che siano conosciuti dagli utenti finali
siano essi famiglie o aziende. La detrazione
fiscale è una leva forte, soprattutto se
abbinata a metodi semplici di calcolo: la
rata di un possibile finanziamento inserita
in bolletta è vista positivamente, così come
la possibilità di rateizzare direttamente in
bolletta.
Infine l’osservatorio si è concentrato sulle
figure professionali in grado di introdurre
l’efficienza energetica: sia le famiglie che le
imprese si sono dimostrate più propense ad
accettare artigiani installatori e rivenditori di
tecnologie piuttosto che grandi aziende. Da
un lato si capisce come il rapporto fiduciario
cliente-fornitore sia una condizione auspicata
per gli interventi di efficienza, dall’altro il
mercato analizzato è, certamente, lontano
dalle logiche dei grandi gruppi.
Il quadro che emerge dall’osservatorio
Domotecnica è sfaccettato. Si trovano i dubbi
sulle tecnologie per l’efficienza e la misura
dell’efficacia dell’installazione accompagnate
ad una rinnovata sensibilità per le tematiche
energetiche e una propensione alla spesa
per tecnologie di risparmio. La conoscenza
dei meccanismi di finanziamento, così come
la capacità di dimostrare la validità tecnica
di certe tecnologie, sono le componenti
per il successo dell’efficienza energetica.
Tuttavia manca ancora un business model
vincente in grado di internalizzare i diversi
fattori di rischio senza perdere redditività e, al
contempo, guadagnare accettabilità presso i
clienti finali.
Scenario internazionale
A livello internazionale l’efficienza energetica
viene portata avanti come una delle soluzioni
ai problemi ambientali e di strategie per il
contenimento delle emissioni climalteranti.
Infatti, negli ultimi dieci anni, l’efficienza
energetica è stata vista come un modo
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