Partner italiano sull’emission trading

Pubblicato il 10 marzo 2009

La partnership è la prima siglata in Italia. La collaborazione consente ai clienti di Eco-Way l’accesso a una gamma più ampia di prodotti e servizi: l’industria italiana potrà beneficiare di un accesso facilitato e a costo inferiore ai principali mercati e controparti al mondo, di ampliare la gestione del proprio magazzino di CO2 (Eua, Cer, Ver) attraverso prodotti Swaps, Pronti c/termine, Prestiti sulle commodities e di partecipare allo sviluppo di progetti all’estero per ottenere Crediti di CO2.

A seguito di questo accordo, in funzione dell’inizio della II Fase dell’Emission Trading, per favorire le aziende italiane da un punto di vista economico, anche a seguito della fase recessiva, Eco-Way ha abbassato le proprie fees di negoziazione e di advisory su livelli finora mai riscontrati sul mercato italiano e di gran lunga più bassi rispetto ai pochi propri concorrenti. Con 200 milioni di tonnellate di CO2 allocate, l’Italia rappresenta circa il 10% del totale europeo (2B) e il 9% del totale degli impianti industriali coinvolti nella Ets. Durante la fase pre-Kyoto dell’European Emission Trading Scheme (2005-2007) il divario tra le quote allocate e quelle distribuite per le aziende italiane è stato di 43 milioni di tonnellate di CO2 con il 51% delle imprese in posizione di debito perché non rispettano i limiti assegnati. Inoltre, l’Italia rappresenta l’11% di tutte le emissioni di gas serra prodotte nei 27 paesi dell’Ue. Il protocollo di Kyoto ci obbliga a tagliare le emissioni entro il 2012 del 6,5% rispetto ai valori del 1990. Tuttavia l’Italia è a oggi in ritardo rispetto a questo obiettivo. Già a partire dal 2006, mentre gli altri Paesi dell’Ue in media hanno ridotto le proprie emissioni del 7,7%; l’Italia le ha aumentate del 9,9%.



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