Decommissioning dell’area ex Star-Black&Decker: Safond-Martini dà il via ai lavori

Dopo la chiusura della Black&Decker, nel centro di Civate è rimasta un’area in disuso: fabbricati da bonificare dalle lane minerali e dall’amianto e dai rifiuti generici che vi si sono accumulati nel tempo. Al via l’intervento di Safond-Martini.

Pubblicato il 9 dicembre 2013

Si apre in questi giorni il cantiere di decommissioning dell’area ex Star-Black&Decker di Civate (LC), un insieme di fabbricati in disuso da diversi anni, in pieno centro città. A guidare il cantiere nei mesi che vedranno dapprima la messa in sicurezza dell’area, poi la bonifica degli edifici e la conseguente demolizione, è l’azienda vicentina Safond-Martini, da oltre 30 anni impegnata nel settore delle bonifiche ambientali, nel trattamento e smaltimento dei rifiuti industriali e nella riqualificazione di aree dismesse, il cui punto di forza consiste nell’operatività diretta delle diverse fasi (progettazione/cantieristica/smaltimento rifiuti) che compongono la totalità degli interventi di riqualificazione ambientale, chiudendo così la filiera delle attività e delle responsabilità collegate a questo tipo di attività.

Quest’area ha subìto, dopo la chiusura della Black&Decker, diverse vicissitudini, senza arrivare a una soluzione, in quanto l’Impresa Alberto Carsana Costruzioni, che ai tempi la acquisì, è fallita nell’anno 2001. Onde renderla nuovamente utilizzabile, la Curatela Fallimentare ha ritenuto importante effettuare un intervento di decommissioning e bonifica, rispondendo così positivamente alle istanze dell’Amministrazione comunale di Civate. La definizione sulla destinazione d’uso del luogo, infatti, dopo un lungo periodo di discussioni e riflessioni, non è ancora stata operativamente definita ma il Piano di Governo del Territorio già adottato dall’Amministrazione comunale considera tale area come strategica per la ricomposizione dell’assetto urbano del paese, in quanto rappresenta una cerniera a ridosso del centro storico e su assi di collegamento, sia veicolare sia pedonale, importanti.

L’intervento di decommissioning, si svolgerà quindi in stretto coordinamento con il Comune di Civate e il Giudice Delegato ha incaricato la Società di Ingegneria Tecno Habitat, particolarmente competente in tali interventi su tutto il territorio Nazionale e in particolare nella Provincia di Lecco, di presentare agli Enti Competenti il progetto di demolizione e bonifica e di curare la Direzione dei Lavori.

Il sito è inserito in un contesto molto delicato; perciò sarà necessaria la massima attenzione nel limitare l’impatto dei lavori sulle zone circostanti. In particolare, per la bonifica da amianto e lane minerali è stata già consegnata agli organi di controllo ambientale tutta la progettazione di dettaglio dell’intervento, con particolare riguardo alla salvaguardia da qualsiasi rischio ambientale per gli ambienti circostanti. Per quanto concerne le opere di demolizione, verranno adottati particolari provvedimenti per la sicurezza nelle lavorazioni in quota e fronte strada, in modo da garantire la massima tranquillità e il minor disagio sulla viabilità.

Il primo cittadino e tutta l’Amministrazione Comunale saranno impegnati per attuare tutte quelle operazioni di facilitazione, anche dell’iter burocratico, per rendere questi spazi nuovamente fruibili. Star-Black&Decker, in un passato neanche troppo lontano, è stata parte integrante della crescita e dello sviluppo non solo di Civate ma anche dell’area lecchese. Per molti cittadini, è una parte di storia personale, ma bisogna in un momento di difficoltà sociale come questo, guardare avanti con ottimismo e trovare nuove opportunità. La riconversione è un’opportunità importante per Civate.

Il decommissioning e la successiva riqualificazione dell’area dell’ex Star-Black&Decker è un esempio di come realtà fortemente inserite in contesti urbani ma ormai abbandonate e degradate possano, con l’intervento sinergico di pubblico e privato, trasformarsi e diventare, o tornare, realtà fruibili dalla cittadinanza. Privilegiando il recupero di aree dismesse si evita il consumo di ulteriore suolo e si pone l’attenzione su porzioni di territorio che altrimenti sarebbero inutilizzabili e in degrado.

Questa tipologia di recupero ambientale, applicata in grandi realtà urbane come Milano e hinterland, dove la presenza di aree dismesse è elevata, permetterebbe la rivalutazione di grandi aree nell’interesse della collettività con la realizzazione, ad esempio di strutture di edilizia abitativa per la terza età, strutture di housing sociale o spazi pubblici.

In occasione di un grande evento internazionale come Expo2015, la Regione Lombardia in primis può costituire un esempio di grandi trasformazioni sull’uso del territorio per l’Europa del Terzo Millennio: il Comune di Civate, in questo, cerca di dare il suo piccolo contributo.

Safond-Martini, utilizzando il know how acquisito nel corso degli anni in interventi similari, ha effettuato uno studio dell’area per individuare la migliore metodologia di bonifica e demolizione degli edifici, in modo da rendere l’intervento meno invasivo possibile per il tessuto urbano circostante e per la mobilità del Comune di Civate.

Il complesso degli edifici occupa una superficie rilevante di circa 6.500 m2. Il cantiere, che avrà una durata di circa 7 mesi, prevede diverse fasi di intervento: da una prima rimozione dei rifiuti vari presenti all’interno dei locali, alla bonifica da lane minerali e amianto, per poi passare alla demolizione degli edifici e alla messa in sicurezza finale. Sono interventi particolarmente delicati, proprio per la contiguità con aree urbane edificate, che dovranno, quindi, essere svolti con idonee tecnologie atte a garantire la salvaguardia della popolazione e dell’ambiente.

Nella prima fase si procederà alla rimozione di rifiuti costituiti da tutti materiali giacenti negli edifici. Le attività saranno svolte con l’utilizzo di mezzi meccanici di peso operativo compatibile con la portanza delle strutture e i rifiuti prodotti verranno accumulati nelle aree di deposito temporaneo precedentemente allestite. Verrà eseguita quindi un cernita manuale quanto più accurata possibile al fine di poter separare le varie tipologie di materiali (per esempio materiali plastici, legnosi, ferrosi, e misti) e procedere, in linea con i principi della normativa vigente, al massimo recupero possibile.

La seconda fase è costituita dalla bonifica degli edifici, necessaria per un corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi presenti, e per la salvaguardia dei soggetti impegnati in cantiere. La lana minerale presente in controsoffitti e tubazioni verrà rimossa, insaccata in particolari contenitori (big bags), temporaneamente accumulata in un’area controllata e, successivamente, smaltita in impianti specificamente autorizzati.

Si procederà inoltre con la bonifica, la rimozione e lo smaltimento di tutti i materiali contenenti amianto (lastre in eternit, pavimentazioni, guarnizioni ecc.), attività propedeutica alla demolizione.

In merito a questa attività Safond-Martini ha già avviato tutte le strette procedure previste dalla normativa vigente, in particolare: la redazione del piano di lavoro da trasmettere all’Asl competente, con la quale si concorderanno nello specifico le procedure operative da adottare; l’allestimento di zone confinate (staticamente mediante la sigillatura dei volumi con strati di polietilene; dinamicamente mediante l’installazione di estrattori d’aria atti a mantenere i volumi confinati in costante depressione rispetto agli ambienti esterni) nei locali interni in cui si effettua la bonifica; la predisposizione di adeguati monitoraggi dell’aria durante l’attività con la definizione delle soglie di attenzione e di allarme e, al termine della bonifica, l’esecuzione dei campionamenti per la restituzione delle aree così da permettere l’inizio dell’attività di demolizione del fabbricato.

La fase di demolizione interesserà l’insieme di tutti i fabbricati emergenti fino a piano campagna (piano terreno o basamento), così come autorizzato dalla competente Soprintendenza Regionale ai Beni Architettonici e al Paesaggio. Preliminarmente, verranno raccolti, separati e rimossi tutti i materiali non conferibili in discarica insieme ai rifiuti derivanti dall’attività di demolizione come serramenti, rivestimenti di pareti e pavimenti, ecc. La demolizione verrà effettuata con escavatori meccanici cingolati di grande dimensione (360-450 quintali), dotati di martello e pinza idraulica. Si stima un volume di demolizione calcolato vuoto per pieno di circa 65.000 m3, corrispondenti a un volume pieno di circa 6.500 m3 da smaltire.

Le demolizioni del camino e della torre adibita a cabina elettrica/trasformatori, saranno eseguite invece da un escavatore a braccio lungo in grado di raggiungere un’altezza di 22-24 metri.

La sequenza operativa prevista consentirà di procedere con la demolizione su tutta l’area, posizionando gli escavatori sempre all’interno del perimetro dello stabilimento, evitando in questo modo interferenze con la viabilità esistente e con gli edifici pubblici/privati adiacenti, mantenendo sicuro l’affaccio principale sulla città.

La demolizione dell’intera porzione direttamente sul fronte strada, avverrà, invece, necessariamente, con il presidio di operatori in strada per verificare l’assenza di pericolo e di persone non autorizzate. Le attività di demolizione verranno eseguite in accordo con il Comune e con il Comando di Polizia Municipale, onde creare il minor disagio possibile alla popolazione di Civate.

La restituzione dell’area con conseguente messa in sicurezza verrà fatta secondo il progetto presentato all’Amministrazione Comunale di Civate, sezione Paesaggio, approvato dalla competente Soprintendenza Regionale e sotto stretto controllo dell’Asl territoriale.

Da oltre 30 anni Safond-Martini rappresenta un punto di riferimento nel settore delle bonifiche ambientali, del trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti industriali, della riqualificazione di aree dismesse.

Safond-Martini interviene direttamente nella rimozione delle passività ambientali da suolo e strutture e nello smaltimento dei rifiuti prodotti, chiudendo così la filiera delle attività e delle responsabilità collegate a questo tipo di operosità.

Le attività di trattamento finalizzate al recupero e le attività di smaltimento vengono eseguite utilizzando impianti propri, attivi presso la sede operativa e legale in provincia di Vicenza.

 

Safond-Martini: http://www.safondmartini.it

Tecno Habitat: http://www.tecnohabitat.com



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