UE: Italia deve conformarsi alla sentenza della Corte sul trattamento delle acque reflue

Pubblicato il 25 novembre 2010

La Commissione europea sollecita l’Italia a conformarsi a una sentenza del 2006 della Corte di giustizia europea relativa al trattamento delle acque reflue. Quattro anni dopo la sentenza, l’Italia non si è ancora conformata a quanto prescritto. La Commissione, su raccomandazione del commissario per l’ambiente Janez Potočnik, ha dunque deciso di inviare una lettera di costituzione in mora.

L’Italia ha due mesi per reagire, trascorsi i quali, in caso di inadempienza, potrebbero esserle applicate sanzioni pecuniarie. Nel novembre 2006, la Corte di giustizia europea ha stabilito che l’Italia era venuta meno ai propri obblighi in materia di trattamento delle acque reflue provenienti da un agglomerato di vari comuni nella provincia di Varese, Lombardia.

La normativa UE prevede che tutte le acque reflue urbane provenienti da agglomerati con più di 10 mila abitanti debbano essere raccolte e trattate prima dello scarico. Nel caso di Varese, la natura sensibile del bacino locale del fiume Olona rende necessario un trattamento rigoroso. La Corte ha stabilito che l’Italia deve provvedere affinché tutte le abitazioni della zona siano collegate alla rete fognaria e le acque reflue siano trattate prima di essere immesse nell’ambiente.

Le autorità italiane hanno fatto sapere che i lavori si sarebbero conclusi entro la fine del 2008, ma i ritardi si sono accumulati. A quattro anni di distanza dalla sentenza non è ancora stato precisato quando sarà raggiunta la piena conformità. La Commissione ha pertanto deciso di agire in giudizio nei confronti dell’Italia per mancata conformità alla sentenza della Corte e le ha inviato una lettera di costituzione in mora.

Unione Europea: ec.europa.eu/environment/water/water-urbanwaste/index_en.html



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