UE: cos’è un “nanomateriale”?

L'annuncio segna una tappa importante verso una maggiore protezione dei cittadini, poiché definisce chiaramente quali materiali richiedano un trattamento speciale mediante un'apposita legislazione.

Pubblicato il 18 ottobre 2011

I nanomateriali sono attualmente disciplinati da molteplici strumenti giuridici a livello unionale e nazionale. Le definizioni sono state tuttavia sviluppate ogniqualvolta se ne presentava l’esigenza e differiscono fra i vari settori, generando così oneri inutili per l’industria e ostacolando il dibattito pubblico sui rischi e i vantaggi di queste sostanze. Questa raccomandazione ha dotato i legislatori dell’UE di un riferimento giuridico sui nanomateriali utile per l’adozione di una nuova normativa o la modifica di quella vigente.

L’esperienza maturata in relazione al primo termine per la registrazione, ossia il 30 novembre 2011, nell’ambito del regolamento Reach, che rappresenta la strategia globale per le sostanze chimiche, ha dimostrato che le aziende avevano bisogno di maggior chiarezza riguardo ai loro obblighi relativi ai nanomateriali. Reach svolge un ruolo essenziale ai fini della produzione di informazioni sulle proprietà dei nanomateriali in quanto sostanze chimiche.

I nanomateriali sono già impiegati in centinaia di applicazioni e di beni di consumo, dai dentifrici alle batterie, passando per le vernici e l’abbigliamento. Lo sviluppo di queste sostanze innovative costituisce un importante stimolo alla competitività europea, poiché sono caratterizzate da un potenziale significativo per compiere progressi in settori quali la medicina, la protezione dell’ambiente e l’efficienza energetica.

Considerate però le incertezze che rimangono rispetto ai possibili rischi, è necessario disporre di una definizione chiara per garantire l’applicazione delle norme corrette in materia di sicurezza chimica. La definizione aiuterà tutte le parti interessate, comprese le associazioni industriali, poiché apporta coerenza nella molteplicità di definizioni attualmente in uso nei diversi settori. La definizione sarà riesaminata nel 2014 alla luce dei progressi tecnici e scientifici.

La definizione adottata oggi si basa su un approccio che tiene conto delle dimensioni delle particelle che costituiscono il materiale, piuttosto che il rischio o il pericolo. L’enunciato definisce i nanomateriali un materiale naturale, accessorio o artificiale contenente particelle, in stato libero o sotto forma di aggregato o di agglomerato e nel quale, almeno il 50% di tali particelle nella classe di distribuzione numerica possiede una o più dimensioni esterne nella classe di grandezza 1-100 nm.

La definizione adottata agevolerà la valutazione eseguita da parte delle aziende nei fascicoli di registrazione e consentirà loro di determinare con precisione quando questi materiali devono essere considerati nanomateriali.

Unione europea: http://ec.europa.eu/environment/chemicals/nanotech/index.htm
 



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