Gas naturale, i prezzi tornano a salire. L’Ue ancora alla finestra

Ancora forti oscillazioni e tensioni sui valori del gas naturale, che si riflettono sui prezzi dell’energia. Mentre si allontanano i tempi di apertura del gasdotto Nord Stream 2 in Ue si fatica a trovare una soluzione sugli stoccaggi condivisi

Pubblicato il 24 novembre 2021

Occhi puntati sulle quotazioni del gas naturale i cui valori sono di nuovo in crescita (+11%) dopo lo stop, temporaneo, alla procedura di approvazione del nuovo gasdotto Nord Stream 2, deciso dall’Agenzia federale tedesca per l’energia. La decisione della sospensione sarebbe dovuta a questioni legali-burocratiche, ovvero la forma giuridica della società che gestisce il progetto.

L’avvio della nuova infrastruttura, che collega direttamente la Russia alla Germania, attraverso il mar Baltico, e potenzialmente in grado di trasportare fino 55 miliardi di metri cubi gas all’anno, era previsto per i primi mesi del 2022.

E se da un lato lo stesso presidente russo Putin aveva sollecitato l’avvio tempestivo del Nord Stream 2 per aumentare l’approvvigionamento in vista dell’inverno e diminuire così le tensioni sui prezzi del gas, dall’altro alcuni Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia, hanno avanzato la proposta di arrivare a soluzioni di stoccaggio condiviso del gas naturale, con la costituzione di un consorzio comune europeo.

E su questo punto si era espresso favorevolmente anche il premier Mario Draghi nella conferenza stampa seguita al vertice Ue in Slovenia: “Certamente, reputo una cosa molto positiva non farsi trovare impreparati rispetto a picchi dell’energia che non hanno solo conseguenze sull’economia ma anche sulla distribuzione, sulla diseguaglianza” – erano state le sue parole.

La Commissione europea e l’Ucraina stanno “esplorando la possibilità di stoccaggi in comune” di gas naturale erano state invece le parole a metà ottobre della presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen.

Tuttavia a livello Ue non pare essere scaturita ancora la soluzione finale nonostante a fine settembre gli eurodeputati, in commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo, avessero approvato criteri e metodologia di selezione dei progetti energetici di interesse comune. Tra i progetti indicati ci sono i sistemi di trasmissione ad alta tensione, gasdotti, impianti di stoccaggio o reti energetiche intelligenti, che beneficerebbero di procedure amministrative accelerate e sarebbero ammissibili a ricevere fondi Ue.

Il testo approvato prevedeva una deroga temporanea, a condizioni rigorose, che consente di rendere ammissibili i progetti basati sul gas naturale nella lista di progetti di interesse comune, attraverso una procedura di autorizzazione accelerata. Questo però sempre in un’ottica di stop di fondi Ue a progetti con gas naturale, volendo infatti sostenere lo sviluppo di infrastrutture per l’idrogeno e la cattura e lo stoccaggio del carbonio.

Franco Metta



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