Fotosintesi: energia dai colori delle piante

Grazie a una cella solare che ‘imita’ la fotosintesi naturale, un gruppo di ricercatori dell’Ipcf-Cnr, dell’Iit e dell’Università di Roma Tor Vergata ha fatto il punto nell’uso di coloranti vegetali estratti da frutta e fiori ed integrati in celle di terza generazione.

Pubblicato il 7 maggio 2015

Ricercatori dell’Istituto per i processi chimico fisici del Consiglio nazionale delle ricerche (Ipcf-Cnr) di Messina, dei Graphene Labs dell’Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova e dell’Università di Roma Tor Vergata, coinvolti nello sviluppo di celle solari in grado di catturare l’energia sfruttando il processo di fotosintesi in atto su coloranti naturali, hanno creato una particolare cella elettrochimica di terza generazione in grado di assicurare ottimi benefici in termini di ecosostenibilità e costi economici. La ricerca nasce in seguito al brevetto ottenuto da Giuseppe Calogero e Gaetano Di Marco dell’Ipcf-Cnr ed è stata condotta con il collega di Istituto Antonio Bartolotta, Francesco Bonaccorso dell’Iit e Aldo Di Carlo di Roma Tor Vergata.

Lo studio ‘Vegetable-based dye-sensitized solar cells’ pubblicato su Chemical society review, rivista del gruppo editoriale Royal Society of Chemistry, raccoglie gli studi del gruppo di ricerca e le conoscenze finora prodotte a livello mondiale nell’utilizzo, come foto-sensibilizzatori, di coloranti vegetali estratti da frutta e fiori ed integrati in celle solari di terza generazione. “La ricerca si è concentrata sulla cella solare di Grätzel”, spiega Di Marco: “Questo dispositivo fotoelettrochimico è costituito da diversi componenti posti in successione: il fotoanodo, che è realizzato con un vetro conduttore ricoperto da uno strato sottile di biossido di titanio sul quale il colorante è chemiadsorbito (un assorbimento su una superficie con consequenziale formazione di legami chimici, la soluzione elettrolitica a base di iodio e ioduro ed infine il contro-elettrodo dove, sempre utilizzando un vetro conduttore, viene deposto un catalizzatore, generalmente platino o carbonio”.

“La possibilità di raccogliere e trasformare l’energia proveniente dal sole sfruttando un ipotetico processo sintetico di fotosintesi clorofilliana, con la cellula di Grätzel tenta di ‘imitare’ la natura, che però ha un vantaggio di milioni di anni, emulando quello che il fenomeno della fotosintesi permette alle piante”, prosegue Calogero. “L’analisi svolta”, spiega Di Carlo, “non si limita solo a celle di laboratorio ma affronta il problema della scalabilità della tecnologia ai moduli fotovoltaici, identificando le architetture costruttive più promettenti e analizzando il costo dell’energia prodotta che può risultare minore rispetto a quella ottenuta con coloranti sintetici”.

“L’opportunità di sfruttare coloranti vegetali provenienti da scarti alimentari e di produzione per la conversione di energia solare, insieme con l’impiego di nanomateriali come ad esempio il grafene al posto di materiali preziosi (platino) e rari (indio, componente dell’ossido di stagno ed indio), potrebbe dare il via alla realizzazione di celle solari di prossima generazione sempre più economiche e al contempo ecosostenibili”, conclude Bonaccorso.



Contenuti correlati

  • Agricoltura avanzata, coltivazione precisa e verticale

    Anche la produzione agricola sta diventando smart. L’intera filiera dell’agrifood si sta trasformando grazie a un insieme di tecnologie digitali come: Gps, Gis, sistemi di guida automatici, droni, smart sensor, sistemi meccatronici e robotici, modelli di supporto...

  • Creare valore in maniera sostenibile con un approccio circolare

    L’imperativo aziendale e sociale della sostenibilità richiede impegno e risposte da parte delle aziende. Per HPE questo significa guardare in modo olistico all’intere emissioni di carbonio (“carbon footprint”) dell’IT, dall’edge al cloud. HPE Financial Services nel 2018...

  • CNR, nuovi materiali migliorano l’efficienza dei pannelli fotovoltaici

    Un parco solare di 4,5 metri quadrati ad Heraklion, sull’isola di Creta, realizzato con pannelli fotovoltaici di terza generazione basati su nuovi materiali, quali perovskite e grafene e altri materiali bidimensionali in sostituzione del silicio, è stato...

  • Ricerca applicata alle imprese: approvati i progetti all’avanguardia di SENEC, Unisalento e CNR Nanotec

    SENEC, azienda nota a livello internazionale nel settore dell’autosufficienza energetica, insieme all’Università del Salento ed al CNR Nanotec di Lecce, si è aggiudicata due progetti nell’ambito dell’iniziativa “Riparti” promossa dalla Regione Puglia. L’iniziativa è nata per finanziare...

  • 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra

    Nella Giornata della Terra, che si celebra in tutto il mondo il 22 aprile, la sede italiana di SENEC, azienda specializzata in sistemi di accumulo fotovoltaico, pianterà 1.000 alberi da frutto in America Latina e Africa. La...

  • Grafysorber grafene
    Il grafene Made in Italy di Directa Plus sbarca negli Stati Uniti

    La tecnologia Grafysorber di Directa Plus, società italiana che realizza prodotti a base di grafene in Italia, è stata autorizzata dall’EPA, Ente per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti, per l’uso in tutti i processi di recupero...

  • Imballaggi: BTicino vince il premio EcoPack 2021

    Si è chiusa l’ottava edizione del “Bando Conai per l’eco-design degli imballaggi nell’economia circolare – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi”, iniziativa volta a premiare le soluzioni di packaging più innovative ed ecosostenibili immesse sul mercato. Promosso da...

  • CNR, un idrogeno sempre più verde

    Ricercatori dell’Istituto di chimica dei composti organometallici del Consiglio nazionale delle ricerche in collaborazione con l’ETH di Zurigo hanno scoperto che la produzione di idrogeno verde dall’acqua può essere promossa da singoli atomi di rutenio. I ricercatori...

  • Gestire il calore per produrre soluzioni trasparenti

    Per realizzare vetrate tecnologicamente avanzate, Isoclima ha utilizzato l’automazione di Gefran, che ha sviluppato software, interfacce e soluzioni di regolazione adatte alla realizzazione e all’aggiornamento di impianti di produzione e trattamento termico. Leggi l’articolo

  • Etna vulcano emissioni CO2
    Vulcani, l’Etna emette quantità eccezionali di CO2

    L’Etna emette quantità di CO2 molto superiori a quelle di altri vulcani attivi e ciò si deve a serbatoi di carbonio profondi presenti sotto l’Italia meridionale, che liberano anidride carbonica a causa del movimento della placca ionica....

Scopri le novità scelte per te x