Energia, gas, acqua e rifiuti: cresce il numero di imprese in Lombardia

I cittadini esprimono la loro soddisfazione per la qualità della gestione dei servizi. La Camera di commercio di Milano propone uno strumento di controllo della spesa al servizio delle imprese

Pubblicato il 12 marzo 2013

I servizi pubblici? Buono il giudizio dei lombardi su energia elettrica e gas. L’energia elettrica vede il consenso del 91,4% delle famiglie (88,6% in Italia) e il gas, cui è allacciato il 92,6% delle famiglie lombarde contro la media nazionale del 76,9%, è apprezzato in generale dal 92,5% (90,8% in Italia). La bombola del gas? Riguarda ormai meno di una famiglia lombarda su venti, contro una su sei in Italia, mentre il contenitore dei rifiuti è troppo lontano da raggiungere solo per una famiglia su sette contro una media italiana del 18%. I lombardi producono in media meno rifiuti degli italiani, 500 kg a testa contro 536, quasi la metà (48,5%) di raccolta differenziata (rispetto alla media italiana del 35,3%).

In Lombardia sono attive oltre 3.100 imprese tra fornitura di energia elettrica, gas, acqua e raccolta e smaltimento rifiuti, in crescita dell’11,3% in un anno. Pesano il 17,8% sul totale italiano di settore e oltre 1.300 hanno sede a Milano (7,6% nazionale). Il settore che cresce di più quello della fornitura energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata: +28,2% in Italia, +20,6% in Lombardia e +22,4% a Milano. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese e Istat 2011 e 2012.

In Lombardia acqua, servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti incidono sui costi delle attività industriali e agricole in maniera variabile, secondo tariffe spesso molto diverse tra i vari Comuni e Province. Ma quanto pagano le imprese lombarde? Oltre 4.000 euro è la cifra che in media paga un ristorante tra acqua e servizi di raccolta e smaltimento rifiuti. Va meglio ai bar che all’anno versano circa 1.800 euro. Se consideriamo solo i rifiuti sono però gli alberghi le attività che versano di più (in media circa 3.200 euro) mentre i consumi di acqua salgono soprattutto per le imprese industriali (circa 14.000 euro all’anno). Milano resta la provincia più competitiva per il prezzo dell’acqua e i servizi idrici per tutte le tipologie di attività economiche ma la più cara per le spese di raccolta e smaltimento rifiuti (a causa delle tariffe applicate nei comuni dell’hinterland, situazione invertita in città).

Questo quadro emerge dai rapporti “La spesa delle imprese lombarde per il servizio idrico” e “La spesa delle imprese lombarde per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani” della Camera di commercio di Milano e Unioncamere Lombardia attraverso REF-Ricerche. E di servizi pubblici locali, liberalizzazione del settore e bisogni del cittadino si è parlato recentemente in Camera di commercio di Milano nel corso del convegno “Quale futuro per i servici pubblici locali?”.

Ed è dalla Camera di commercio di Milano che viene uno strumento di controllo della spesa al servizio delle imprese. Sul sito dedicato, inserendo i dati relativi al comune in cui ha sede la propria attività, al proprio consumo annuo in m3, alla categoria d’uso (per i consumi idrici) o all’attività esercitata (per i rifiuti solidi urbani) le imprese milanesi ora possono verificare quanto pagano per servizi idrici e rifiuti, confrontando le tariffe con quelle applicate negli altri Comuni della provincia. Dal sito è possibile anche scaricare i regolamenti e le delibere che regolano le tariffe applicate per ogni comune.

Camera di commercio di Milano: www.mi.camcom.it
Repertorio Tasp: milano.repertoriotariffe.it



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