ELEMENTI – Oro, viale del Sesto Periodo, 79
La produzione mondiale di oro da miniere si aggira intorno a 2.500 tonnellate ma una crescente quantità di oro è ottenuta per riciclo di circuiti stampati dei calcolatori elettronici, dei televisori, dei telefoni ecc.
L’oro, simbolo Au, dal nome latino aurum, peso atomico 197, uno dei “metalli preziosi”, di colore giallo, malleabile e duttile, ha un peso specifico di 19,3 volte superiore a quello dell’acqua. Non è attaccato dalla maggior parte degli agenti chimici: si scioglie però in soluzioni di cianuro sodico e in acqua regia (una miscela di tre parti di acido cloridrico e di una parte di acido nitrico concentrato). Inoltre, se viene a contatto con il mercurio, forma una amalgama, una lega liquida.
L’oro si trova allo stato nativo, come metallo spesso puro, in piccole masse tondeggianti (pepite) o in polvere fine nelle sabbie aurifere, sotto forma di pagliuzze. L’oro si trova soprattutto in mezzo a formazioni di rocce quarzifere, alluvionali, per lo più contenenti fra 1,5 e 2,5 grammi di oro per tonnellata, di cui esistono importanti giacimenti nel Sud Africa, negli Urali, in Siberia, in California e in moltissimi altri paesi; fra questi anche la Sardegna.
L’oro viene estratto dalla roccia frantumata e polverizzata, addizionata con mercurio. L’amalgama che si forma viene poi trattata con una soluzione di cianuro sodico che discioglie l’oro; dalla soluzione, per trattamento con zinco, l’oro viene fatto precipitare in forma insolubile e viene poi raffinato e fuso.
Le operazioni minerarie e metallurgiche sono molto dure per i lavoratori. Mercurio e cianuro sodico sono sostanze altamente tossiche e in molti paesi si sono avuti gravi fenomeni di contaminazione di interi fiumi ad opera delle scorie dell’estrazione dell’oro. “Dentro” una “fede” o una catenina d’oro, oltre al gesto di amore, c’è una storia di fatica e anche di dolore.
Con l’oro si preparano varie leghe, con rame, argento ecc. La concentrazione dell’oro in una lega viene espressa o in millesimi o in ventiquattresimi. Si dice che l’oro puro ha un “titolo” di 24 carati: si indica con 18 carati una lega che contiene 18 ventiquattresimi di oro, che ha cioè un “titolo” di 750 millesimi (questa unità “carato” non ha niente a che fare con l’unità di peso “carato”, usata per le pietre preziose e corrispondente a 200 milligrammi). Per le sue proprietà di conduttore di elettricità l’oro è utilizzato nell’industria elettronica oltre che per gioielli. In Italia l’oro viene usato principalmente nel settore dell’oreficeria, un’industria e artigianato che alimentano una forte corrente di esportazioni.
La produzione mondiale di oro da miniere si aggira (2011) intorno a 2.500 tonnellate all’anno: i principali produttori sono la Cina, seguita da Stati Uniti e Australia e poi da Russia e Sud Africa. Una crescente quantità di oro è ottenuta per riciclo: i circuiti stampati dei calcolatori elettronici, dei televisori, dei telefoni, eccetera, buttati via dopo l’uso, con le loro saldature di oro, diventeranno sempre più le nuove “miniere” da cui recuperare questo metallo.
Nel commercio internazionale il prezzo dell’oro si esprime in dollari USA per oncia del peso di 31,10 grammi e viene “fissato” a Londra due volte al giorno, alle 10,30 e alle 15.
Giorgio Nebbia
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