Energia_Ambiente_12 - page 31

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n.12 novembre 2013
media ogni anno dall’azienda varia da un minimo di 200.000 a un
massimo di 400.000 quintali previa disponibilità del mercato. Dal-
la vinaccia rimane infine la cenere che viene conferita ad aziende
per lo smaltimento dei rifiuti. Tutto all’interno dell’azienda viene
riutilizzato al fine di contenere i costi e di produrre energia.
Il ciclo produttivo della feccia di vino
Le fecce di vino vengono conferite all’azienda dalle cantine vini-
cole attraverso autobotti o camion. Questo sottoprodotto si pre-
senta in due stati: può essere liquido e quindi trasportato appunto
da autocisterne, oppure solido in pannelli trasportato in balle otte-
nute attraverso lavorazione in filtropressa che ne da consistenza
e forma stabilita per ulteriori lavorazioni. Dalla lavorazione della
feccia di vino si ottiene l’alcol etilico grezzo usato per la produzio-
ne di bioetanolo. Le borlande ottenute dalla lavorazione della fec-
cia passano alla batteria del tartrato di calcio da cui quest’ultimo
viene estratto. Tale prodotto viene commercializzato per produrre
l’acido tartarico utilizzato per aziende farmaceutiche, alimentari
oltre ad un uso industriale per la produzione degli intonaci.
Il ciclo produttivo del vino
Per distillare il vino ed ottenere l’alcol, occorre riscaldarlo fino a
circa 90 °C ed ecco che per ottenere questa elevata produzione,
sono state realizzate delle centrali termiche aventi una potenzia-
lità complessiva di circa 69.767,44 KWt corrispondenti alla poten-
zialità termica necessaria per una città di circa 100.000 abitanti.
La distillazione del vino produce al termine del ciclo produttivo
alcol neutro ed acquavite di vino. Il primo viene utilizzato per la
produzione dei liquori poiché non presenta sfumature dal punto
di vista olfattivo, né del gusto. Il secondo invece viene utilizzato
per la produzione di particolari liquori come il brandy o liquori che
vengono fatti invecchiare per ottenere un sapore ed un odore
più intenso e particolare (liquori aromatizzati). Dopo la fase di
distillazione il vinello e la feccia vengono avviati ai processi di de-
purazione che sono distinti in due fasi principali. Una prima fase è
di depurazione anaerobica tramite digestori anaerobici in acciaio
coibentati. Al loro interno si sviluppano gas dalla fermentazione
delle materie che sono aspirati e avviati alla centrale termica per
la produzione di calore. Terminata la prima fase di depurazione
si avvia il liquido ad una seconda fase di tipo aerobico dove il
composto viene portato in conformità dei limiti di legge per il suo
successivo allontanamento dalla fabbrica. La depurazione biolo-
gica o aerobica, avviene in due stadi. Il primo stadio è composto
da 3 serbatoi di 80.000 hl cadauno. Il secondo stadio è costituito
da 3 serbatoi di 40.000 hl cadauno. Nell’ultimo stadio avviene
l’accumulo dell’acqua e dei fanghi che attraverso processi di os-
sigenazione forzata vengono lavorati in modo da rientrare entro il
limiti di legge attualmente in vigore.
La potenzialità produttiva dell’impianto
L’impianto di vinellazione: i 4 impianti di vinellazione (lavaggio
con acqua) sono attivi in un periodo che va dalla metà agosto a
fine ottobre. La produzione varia da 4.000 a 5.000 quintali giorna-
lieri per ogni impianto. Si arriva quindi ad un massimo giornaliero
di 20.000 quintali di vinaccia lavorata. Impianto di distillazione:
la potenzialità dell’impianto di distillazione si attesta intorno ai
1.500 hl al giorno considerando come prodotti trattati il vino e la
vinaccia. Considerando un valore medio di 12° di alcol nel vino,
Figura 1 - Ciclo produttivo dello stabilimento industriale
Figura 2 - Planimetria dello stabilimento industriale
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